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Concetti Chiave

  • Sparta e Atene si schierarono con diverse città e potenze, cercando anche alleanze esterne come con Persia e Siracusa.
  • La fase archidamica vide Sparta devastare l'Attica mentre Atene prese Pilo, influenzando equilibri strategici.
  • La pace di Nicia nel 421 a.C. fu causata dalla crisi spartana e dalla morte dei leader bellicosi, ma risultò in un trattato ambiguo.
  • Nonostante la pace, conflitti come la battaglia di Mantinea e l'assedio di Melo dimostrarono tensioni persistenti tra le potenze.
  • La spedizione ateniese in Sicilia nel 415, guidata da Alcibiade, fu disastrosa a causa di scandali interni e obiettivi imperialistici.

Indice

  1. Gli schieramenti iniziali
  2. Tentativi di alleanze esterne
  3. La fase archidamica
  4. La pace di Nicia
  5. Conseguenze della pace
  6. Scontri durante la pace
  7. La spedizione in Sicilia

Gli schieramenti iniziali

Alla vigilia dello scontro gli schieramenti erano i seguenti: Sparta aveva dalla sua parte l’intero Peloponneso (ad eccezione di Argo e dell’Acaia), Megara, la Beozia, i Locresi, i Focesi, gli Ambracioti, i Leucadii e gli Anattori; mentre Atene poteva contare sulle città tributarie della lega Delio-Attica, su Plataiai, sui Messeni di Naupaktos, sulla maggior parte dell’Acarnania, su Corciria, Zacinto e sulla cavalleria dei Tessali.

Tentativi di alleanze esterne

Fin da subito i due schieramenti tentarono di fare ricorso alle altre potenze al di fuori della Grecia: gli Spartani non riuscirono ad ottenere l’aiuto di Siracusa a causa dell’azione di Atene che, fomentando gli scontri tra Calcidesi e Dori in Sicilia, impedì alle città siceliote di impegnarsi nella guerra del Peloponneso. Inoltre fu tentata anche un’alleanza con la Persia: sia Atene che Sparta tentarono invano (almeno per la prima parte dello scontro) di tessere dei rapporti amichevoli con il gran re, infatti la morte del re Artaserse impedì il raggiungimento di un’accordo tra le parti.

La fase archidamica

La prima fase della guerra è detta archidamica, dal nome del re spartano Archidamo che condusse a più riprese le armate peloponnesiache a devastare l’Attica a partire dal 431 a.C. Tuttavia altri furono gli eventi che decisero le sorti della prima fase della guerra: la presa di Pilo da parte degli ateniesi, guidati da Demostene, e il blocco di 500 opliti spartani a Sfacteria, da un lato, implicavano una grave minaccia per la Laconia e aumentavano le possibilità di insurrezioni degli ilioti; dall’altro la rivolta della penisola Calcidica e della Tracia, sostenute militarmente dal re spartano Brasida, portarono alla perdita di importanti città tributarie della lega Delio-Attica come Anfipoli, caduta nel 423 a.C.

La pace di Nicia

Si giunse all’accordo per la pace solo due anni più tadi, quando il partito della pace prese il sopravvento sia a Sparta che ad Atene a causa della morte in Tracia di entrambi i fautori della guerra: Cleone e Brasida. Le cause principali che portarono alla pace di Nicia furono però la devastazione agraria generata dalle invasioni archidamiche e la grave crisi demografica spartana.

Conseguenze della pace

Le condizioni di pace prevedevano che le due potenze avrebbero restituito tutti i territori conquistati, tuttavia Tebe non restituì Plataiai perché si era consegnata spontaneamente, mentre Atene tenne per sé il porto di Megara per lo stesso motivo. Inoltre questo trattato ebbe un esito confuso: irritati per le difficoltà degli Spartani nel restituire la Tracia e la Calcidica, gli Ateniesi decisero di tenere Pilos.

Scontri durante la pace

Durante il periodo di pace, le due potenze si trovarono ancora una volta l’una contro l’altra a Mantinea nel 418, dove gli Spartani sconfissero gli Argivi supportati dagli Ateniesi; inoltre nel 416 questi ultimi assediarono l’isola di Melo perché, essendo colonia spartana, si era dichiarata neutrale allo scontro. Questo scontro è citato in un famoso passo del V libro delle storie di Tucidide, dove egli oppone il “diritto di forza” ateniese alla “forza del diritto” dei Meli.

La spedizione in Sicilia

La seconda fase della guerra si svolse in Sicilia a partire dal 415, quando Atene, spinta dalla fazione di Alcibiade, intervenne in favore di Segesta, attaccata dall’alleata di Siracusa Selinunte. La spedizione ateniese si convertì immediatamente in un disastro; ancor prima di partire Alcibiade, coinvolto nello scandalo delle Erme, fu condannato all’esilio; inoltre i restanti capi si preoccuparono più dell’assecondare il popolo piuttosto che delle necessità dell’esercito in Sicilia. Altre cause di questa sconfitta fu l’obbiettivo imperialistico di Atene, che le tolse molti possibili alleati, e l’indifferenza di Cartagine allo scontro. L’esito dello scontro infatti fu il massacro delle truppe in ritirata da Camarina verso il porto grande di Siracusa e la cattura di quelle presso il fiume Anassìnaros.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano gli schieramenti principali alla vigilia della guerra del Peloponneso?
  2. Sparta aveva il supporto del Peloponneso, Megara, Beozia, Locresi, Focesi, Ambracioti, Leucadii e Anattori, mentre Atene contava sulle città della lega Delio-Attica, Plataiai, Messeni di Naupaktos, Acarnania, Corciria, Zacinto e la cavalleria dei Tessali.

  3. Quali tentativi di alleanza furono fatti da Sparta e Atene all'inizio della guerra?
  4. Entrambe cercarono di allearsi con potenze esterne come Siracusa e Persia, ma senza successo, in parte a causa della morte del re persiano Artaserse.

  5. Quali eventi decisero le sorti della prima fase della guerra del Peloponneso?
  6. La presa di Pilo e il blocco di opliti spartani a Sfacteria da parte di Atene, e la rivolta della penisola Calcidica e della Tracia sostenuta da Brasida, furono eventi chiave.

  7. Quali furono le cause principali della pace di Nicia?
  8. La devastazione agraria causata dalle invasioni archidamiche e la crisi demografica spartana portarono alla pace di Nicia.

  9. Cosa accadde durante la seconda fase della guerra in Sicilia?
  10. Atene, spinta da Alcibiade, intervenne in Sicilia, ma la spedizione si rivelò un disastro a causa di scandali interni e obiettivi imperialistici, culminando nel massacro delle truppe ateniesi.

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