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Concetti Chiave

  • L'età di Augusto segnò una trasformazione politica e culturale a Roma, con la creazione del principato, un sistema di potere accentrato che Augusto presentò come una continuità con la Repubblica.
  • Sotto Augusto, gli intellettuali si legarono al potere attraverso un sistema di mecenatismo, sostenendo il programma culturale imperiale e ricevendo protezione economica in cambio.
  • Augusto intraprese riforme morali, promuovendo valori come il patriottismo e la moralità pubblica e privata, e restaurando culti religiosi tradizionali romani.
  • Le politiche imperiali di Augusto includevano la riduzione dei membri del Senato, il consolidamento dei confini e lo sviluppo urbano, mantenendo un rapporto non conflittuale con il Senato e un approccio populista verso la plebe.
  • Intellettuali come Virgilio, Orazio e Livio, sostenuti dal mecenatismo di Augusto, arricchirono la cultura romana e contribuirono a diffondere l'ideologia augustea, consolidando l'identità culturale dell'epoca.

Indice

  1. L'età di Augusto e il Principato
  2. Rivoluzione culturale e società augustea
  3. Riforme morali e socioculturali di Augusto
  4. Politiche imperiali e cultura augustea
  5. Gli intellettuali dell'età augustea: pilastri della cultura romana

L'età di Augusto e il Principato

L'età di Augusto è quell'arco di tempo che va dalla morte di Cesare fino al 14 d.C., anno della morte di Augusto. L'età augustea è un momento di grandissima trasformazione politica e culturale a Roma.
Augusto ha avviato un processo di trasformazione e di sconvolgimento delle istituzioni dell'organizzazione del potere; è quindi una figura rivoluzionaria. Fu un grande imperatore di Roma e fu colui che fondò il principato, che nella concezione augustea nasce con un tentativo di mascheramento della sua natura rivoluzionaria e innovativa. Nel senso che Augusto si attribuì tutti quei poteri che erano già stati istituiti nella Res Publica romana, Augusto fondò un potere accentrato e assolutamente nuovo nella tradizione romana, ma volle far sì che il mondo romano credesse che il principato si ponesse in un rapporto di continuità con la Repubblica e quindi lo presentò come un concentrato di poteri preesistenti, ma storicamente così non fu.

Rivoluzione culturale e società augustea

L'età augustea è rivoluzionaria per molti motivi:
  • è quell'età in cui si chiude una lunga stagione di conflitti civili che vanno da Mario e Silla fino alla battaglia di Azio;
  • è anche l'età in cui viene completamente ridisegnato il rapporto tra gli intellettuali e il potere. Prima di Augusto, l'intellettuale era uomo politico, agiva nella storia oltre che nella letteratura;
  • morte le libertà democratiche e la vita politica, l'intellettuale si legò al centro di potere e nacque un rapporto mecenatistico con la corte imperiale.
L'intellettuale, in questo momento, aveva il compito di dare lustro e prestigio alla corte, sosteneva il potere politico nella realizzazione del suo programma culturale. Il mecenatismo ebbe una funzione ambivalente: da un lato legava l'artista ai valori dominanti della politica imperiale, dall'altro emancipava l'artista da qualsiasi preoccupazione materiale, di sostentamento. L'imperatore divenne in questo periodo il punto di riferimento della produzione letteraria.

Riforme morali e socioculturali di Augusto

Augusto volle recuperare un senso patriottico, un amore per la patria che doveva accompagnarsi a una sensibilità civica che era stata completamente devastata dagli egoismi e dal culto dell'individualismo che aveva caratterizzato la crisi della Repubblica. Augusto compì una vera e propria azione di moralizzazione, che fu particolarmente invasiva perché investiva tanto la vita pubblica quanto la vita privata. Questo processo di moralizzazione prevedeva un'esaltazione del matrimonio, una celebrazione della fedeltà coniugale, dei provvedimenti molto duri contro gli adulteri e la condanna dell'uso irresponsabile del denaro. Fu così invadente il processo di moralizzazione che, ad esempio, interessò l'abbigliamento: Augusto istituì due abbigliamenti fondamentali, la toga per gli uomini e la stola per le donne. Accanto a questi provvedimenti, ve ne furono altri inerenti la sfera religiosa, avviando un piano di riscoperta degli antichi culti romani, tanto che tutti i vecchi templi furono restaurati e ne furono costruiti di nuovi.

Politiche imperiali e cultura augustea

Accanto alla restaurazione dei culti tradizionali, vi fu anche l'esaltazione della propria persona. Con Augusto inizia una divinizzazione della propria persona. Augusto ridusse il numero di membri del Senato e questo personale era insufficiente per l'amministrazione dell'impero; il suo rapporto con questo non fu però un rapporto conflittuale. Per quanto riguarda la plebe, Augusto continuò a trattarla in modo demagogico e populista. Molto importante fu lo sviluppo edilizio con il rinnovamento della città. Augusto non si imbatté in una politica espansionistica, ma consolidò i confini e distinse le province imperiali dalle province senatorie; le province senatorie erano di più antica data, quelle imperiali erano più turbolente e di più problematica gestione, presidiate dalle truppe di competenza dell'imperatore. La cultura era parte integrante della politica augustea, nacquero le prime biblioteche pubbliche. Augusto chiese agli intellettuali di sostenere il suo programma politico e culturale. Alcuni temi che ricorrono sono la pace e la sua idealizzazione, presentata come bene inestimabile, come grande e preziosa conquista; l'esaltazione del principato come garante della prosperità e del benessere, il principe è colui che ha la responsabilità e il merito di garantire la concordia fra i vari cittadini; la difesa delle tradizioni antiche propriamente romane, e quindi un atteggiamento anti-orientale, tutte le filosofie e i culti provenienti dall'oriente vengono guardati con grande diffidenza; la riscoperta del patriottismo; la valorizzazione degli dei tradizionali; la riscoperta dei valori della famiglia; l'idea che Roma e l'impero abbiano una missione di carattere universale che risponde a un disegno universale; il grande rispetto dei grandi protagonisti della Res Publica romana.

Gli intellettuali dell'età augustea: pilastri della cultura romana

Nell'età di Augusto, l'antica Roma fu testimone di un'incredibile fioritura culturale, grazie all'opera di alcuni dei più influenti intellettuali della storia. Figure come Virgilio, Orazio, e Livio non solo hanno arricchito il patrimonio letterario romano con le loro opere, ma hanno anche plasmato il pensiero e l'ideologia del loro tempo. Virgilio, con la sua opera l'Eneide, non solo offrì a Roma il suo grande poema epico ma contribuì anche a consolidare l'ideale augusteo di pietas e il destino imperiale di Roma. Orazio, con le sue odi e satire, dipinse un ritratto vivido della vita sociale romana, promuovendo i valori di moderazione ed equilibrio cari ad Augusto. Livio, attraverso la sua monumentale opera "Ab Urbe Condita", riscrisse la storia di Roma enfatizzando la moralità e il virtuosismo repubblicano, in chiave augustea. Questi intellettuali, operanti sotto il mecenatismo di Augusto, non solo glorificarono il regime augusteo ma contribuirono a definire l'identità culturale di un'intera era, lasciando un'eredità che ha superato i confini del tempo e dello spazio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dell'età di Augusto e del Principato?
  2. L'età di Augusto rappresenta un periodo di trasformazione politica e culturale a Roma, segnato dalla fondazione del Principato, un sistema di potere accentrato che Augusto presentò come una continuità con la Repubblica, ma che in realtà era rivoluzionario.

  3. In che modo l'età augustea ha influenzato il rapporto tra intellettuali e potere?
  4. Durante l'età augustea, il rapporto tra intellettuali e potere si trasformò in un legame mecenatistico con la corte imperiale, dove gli intellettuali sostenevano il potere politico e contribuivano al programma culturale di Augusto.

  5. Quali furono le riforme morali e socioculturali introdotte da Augusto?
  6. Augusto introdusse riforme che promuovevano il patriottismo e la moralizzazione della società, esaltando il matrimonio e la fedeltà coniugale, condannando l'adulterio e l'uso irresponsabile del denaro, e riscoprendo i culti religiosi tradizionali.

  7. Come si manifestò la politica culturale di Augusto?
  8. La politica culturale di Augusto si manifestò attraverso la promozione della pace, l'esaltazione del principato, la difesa delle tradizioni romane, e la creazione di biblioteche pubbliche, con il supporto degli intellettuali che sostennero il suo programma politico e culturale.

  9. Chi furono gli intellettuali chiave dell'età augustea e quale fu il loro contributo?
  10. Gli intellettuali chiave dell'età augustea furono Virgilio, Orazio, e Livio, che arricchirono il patrimonio letterario romano e plasmarono l'ideologia del tempo, glorificando il regime augusteo e definendo l'identità culturale dell'epoca.

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