Concetti Chiave
- Durante l'Alto Impero, Roma ha vissuto un periodo di massimo sviluppo territoriale, economico e militare, con un'espansione su 3,5 milioni di kmq e una popolazione di oltre 50 milioni.
- L'economia romana si basava principalmente sull'agricoltura, con una specializzazione regionale dei prodotti, e un commercio fiorente facilitato da infrastrutture avanzate e stabilità monetaria.
- La società romana vedeva una distinzione tra liberi, schiavi e liberti, con una progressiva diminuzione degli schiavi e un aumento della popolazione libera e dei liberti, i quali assumevano ruoli commerciali e pubblici.
- Il sistema fiscale era complesso, con imposte dirette, indirette e straordinarie, destinate a sostenere le legioni, la manutenzione delle strade, i dipendenti pubblici e le spese di corte.
- Il processo di romanizzazione ha visto i popoli conquistati integrarsi nella civiltà imperiale, anche grazie alla fondazione di nuove città che rispettavano le tradizioni locali se compatibili con le esigenze dell'impero.
Gli storici indicano con la denominazione Alto Impero i primi due secoli dell'impero romano.
Si tratta del periodo di massimo sviluppo territoriale, economico e militare di Roma
Lo esamineremo considerando:
- l'economia (agricoltura, commercio, artigianato)
- la società (liberi, schiavi, liberti)
- il sistema fiscale
- il processo di romanizzazione dei popoli
- l'aspetto religioso (nuove religioni, tra le quali il cristianesimo)
Indice
Economia agricola e colonato
Agricoltura: è la principale risorsa economica dell'impero
- La produzione aumentò (e questo rese possibile sostenere una popolazione in crescita) e ci fu una specializzazione regionale: in Spagna il vino, in Africa i cereali, in Gallia e in Britannia la lana.
- Aumentò anche l'attività estrattiva (di pietra, marmo, metalli, anche preziosi come l'oro in Dacia)
- Si modificò il sistema di produzione agricolo passando da quello della villa (azienda agricola che funzionava basandosi sul lavoro degli schiavi) al colonato (gli schiavi erano in calo).
- Il colono era un contadino cui veniva assegnato dal proprietario un piccolo appezzamento di terreno da coltivare garantendo una certa rendita al proprietario; se il colono faceva ben fruttare la terra, quello che rimaneva, pagata la rendita, era tutto suo. Il sistema funzionò fino a quando il peso delle tasse non fu insostenibile.
- Infine ricordiamo anche la diffusione in Italia e anche altrove del latifondo, poco produttivo, ma che mise in crisi la piccola proprietà terriera con indebitamento dei contadini e loro proletarizzazione e inurbamento (secondo il modello già visto nel periodo repubblicano)
Artigianato e commercio
Artigianato: notevole ripresa. Si producevano vasi, utensili, oggetti in vetro, in oro, in avorio, tessuti di lana e lino, pellame..
Commercio: grazie alla facilità dei collegamenti (gli imperatori investirono nel miglioramento delle comunicazioni stradali e fluviali, e nella costruzione di porti, canali e ponti) si intensificarono gli scambi tra l'Italia e le province e all'interno di queste)
- Il commercio era favorito anche dalla stabilità della moneta: il denario d'argento era accettato da tutti e c'era un vero e proprio sistema creditizio (prestiti a tassi ragionevoli)
- Gli scambi avvenivano anche fuori dal mondo romanizzato:
- Con l'India: spezie, tessuti e pietre preziose
- Con la Cina: contatti non regolari per via dei parti
- Con l'Africa Nera: legno pregiato, avorio, schiavi e animali per i giochi del circo.
- Con l'Europa centro-settentrionale: peli e pellicce, pesce salato e schiavi.
Società e classi sociali
Superficie massima raggiunta dall'impero 3,5 milioni di kmq con una popolazione di oltre 50 milioni di abitanti.
I liberi erano distinti in horestiores (gli onesti, alta condizione detti anche potentiores) e humiliores (gli umili, bassa condizione sociale).
Gli schiavi erano diminuiti di numero e la loro condizione era migliorata perchè avevano leggi a tutela di loro stessi.
I liberti erano in costante aumento (commercianti e funzionari pubblici).
Sistema fiscale e imposte
Il governo imperiale riscuoteva tasse in natura e in denaro per:
-provvedere alle legioni.
-curare la manutenzione delle strade.
-pagare i dipendenti pubblici.
-sostenere le spese di corte.
Le imposte si distinguevano in dirette (sulla base del reddito), indirette (indipendentemente dal reddito, per esempio su un acquisto) e straordinarie (una tantum).
Le imposte dirette erano calcolate sui beni fondiari (iugum) e sulle persone (caput). Dal censimento si raccoglievano i dati per procedere all'accertamento del reddito (magistrati civici) e poi alla riscossione.
Imposte indirette: le principali erano tre: manumissione, successione, merci.
Imposte straordinarie: erano generalmente dovute al passaggio di eserciti o ospitalità per il governatore e il suo seguito.
Romanizzazione e sviluppo urbano
Progressivamente i popoli conquistati cominciarono a riconoscersi nella civiltà imperiale.
Fondamentalmente in questo processo furono importanti le fondazioni o le estensioni di nuove città che potevano autogovernarsi tramite magistrati curiali (o decurioni) e mantenere le loro consuetudini locali a patto che non contrastassero con i bisogni dell'impero.
Città nuove si svilupparono dalle baracche dei mercanti ambulanti che sorgevano lungo le rive dei fiumi o intorno agli accampamenti militari: Bonn, Magonza, Strasburgo, Vienna, Budapest.
Tra le città antiche ripresero valore: Cartagine, Palmira, Antiochia, Efeso.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali risorse economiche durante l'Alto Impero?
- Come era strutturata la società romana durante l'Alto Impero?
- Qual era il sistema fiscale dell'Alto Impero?
- In che modo avveniva il processo di romanizzazione dei popoli conquistati?
- Quali erano le principali vie di commercio esterno durante l'Alto Impero?
L'agricoltura era la principale risorsa economica, con una produzione aumentata e specializzazione regionale. Anche l'artigianato e il commercio erano importanti, con scambi intensificati grazie a miglioramenti nelle comunicazioni e stabilità monetaria.
La società era divisa tra liberi (horestiores e humiliores), schiavi, e liberti. I liberi erano distinti per condizione sociale, mentre il numero di schiavi diminuiva e i liberti aumentavano, spesso diventando commercianti o funzionari pubblici.
Il sistema fiscale includeva tasse dirette, indirette e straordinarie. Le imposte dirette erano basate su beni fondiari e persone, mentre quelle indirette riguardavano manumissione, successione e merci. Le straordinarie erano legate a eventi specifici come il passaggio di eserciti.
La romanizzazione avveniva attraverso la fondazione di nuove città che potevano autogovernarsi e mantenere consuetudini locali compatibili con l'impero. Città nuove e antiche come Cartagine e Palmira acquisirono importanza.
Il commercio esterno includeva scambi con l'India (spezie, tessuti), la Cina (contatti non regolari), l'Africa Nera (legno, avorio, schiavi) e l'Europa centro-settentrionale (pelli, pesce salato, schiavi).