Concetti Chiave
- L'agricoltura basata sull'economia idraulica ha permesso il passaggio da comunità nomadi a sedentarie, grazie a opere idrauliche che regolavano il flusso dei fiumi e favorivano la coltivazione di cereali.
- L'economia idraulica si sviluppava principalmente in aree con bacini artificiali, canali e argini, introducendo la rotazione biennale delle colture per preservare il terreno e migliorare la produttività.
- La civiltà egiziana è un esempio di civiltà idraulica che ha sviluppato grandi opere ingegneristiche per controllare le piene del Nilo, impiegando ingegneri greci per la realizzazione delle infrastrutture.
- Le piene del Nilo, che inondavano i territori egiziani durante l'estate, lasciavano un limo fertilizzante che era cruciale per la fertilità dei terreni agricoli.
- L'irregolarità delle piene del Nilo influenzava significativamente i raccolti egiziani, alternando anni di abbondanza a periodi meno produttivi.
Indice
- Comunità neolitiche e opere idrauliche
- Economia idraulica e rotazione delle colture
- Civiltà egiziana e ingegneria idraulica
Comunità neolitiche e opere idrauliche
A partire dal V millennio a. C. nel periodo del Neolitico vi furono delle comunità di cacciatori, raccoglitori semi-nomadi e pescatori che avevano creato delle vere e proprie opere idrauliche che servivano per contenere in qualche modo il flusso proveniente dalle acque dei fiumi e per garantire lo sviluppo dell’attività agricola e anche per affermare il passaggio dall’essere nomadi alla sedentarietà. Molto importante perché avvenisse questa trasformazione fu l’affermazione dei principali cereali in alcune aree del Continente asiatico e non solo, come ad esempio l’affermazione del frumento in Paesi come per esempio l’Egitto, nella valle dell’Indo, nell’area territoriale della Mesopotamia; il miglio nello Huang ho.
Venivano prodotti grossi quantitativi di cereali in queste aree, a tal punto che le colture rendevano anche molto di più della norma.

Economia idraulica e rotazione delle colture
L’economia idraulica ha delle particolarità come quelle di utilizzare come aree ideali per la produzione soprattutto i bacini artificiali, i canali e gli argini. Per cercare di preservare il terreno si iniziò a pensare di sottoporlo per una parte dell’anno alla semina e per l’altra parte dell’anno al riposo a maggese. Questa rotazione biennale delle colture abbinata al clima favorevole e all’irrigazione permise di avere una semina dopo la mietitura primaverile e poi di avere anche un altro raccolto nel corso della stagione autunnale.
Civiltà egiziana e ingegneria idraulica
Una grande civiltà idraulica fu senz’altro quella egiziana. Sotto la dinastia dei Tolomei, gli Egizi erano stati in grado di portare avanti delle grandi opere di ingegneria idraulica volte a cercare di contenere le piene del Nilo. L’esperienza della civiltà egiziana nell’ambito di infrastrutture idrauliche all’epoca era nota soprattutto perché gli antichi Egizi ponevano all’opera grandi ingegneri, soprattutto di nazionalità greca per la loro realizzazione.
Gli Egizi quindi erano già dai tempi antichi soggetti alle ondate di piena del Nilo che giungevano sino ai territori dell’Egitto inondandoli completamente nel corso della stagione estiva. A partire all’incirca dal mese di ottobre il deflusso dell’acqua del fiume lasciava sul terreno il limo, ovvero uno strato di fango fertilizzante molto importante per i terreni.
Ovviamente però non c’era costanza nelle piene del fiume Nilo, in quanto si alternavano anni di piena abbondanti ad anni meno produttivi. Questo condizionava dunque in maniera molto notevole i raccolti della civiltà egizia.
per approfondimenti vedi anche:
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini dell'agricoltura basata sull'economia idraulica?
- Quali sono le particolarità dell'economia idraulica?
- Come si sviluppò la civiltà egiziana grazie all'economia idraulica?
- Quali furono le sfide affrontate dalla civiltà egiziana riguardo alle piene del Nilo?
L'agricoltura basata sull'economia idraulica ebbe origine nel V millennio a.C. durante il Neolitico, quando comunità di cacciatori e raccoglitori crearono opere idrauliche per controllare le acque dei fiumi e sviluppare l'agricoltura, favorendo il passaggio alla sedentarietà.
L'economia idraulica si caratterizza per l'uso di bacini artificiali, canali e argini, e per la rotazione biennale delle colture, che insieme al clima favorevole e all'irrigazione, permettono due raccolti annuali.
La civiltà egiziana sviluppò grandi opere di ingegneria idraulica per gestire le piene del Nilo, utilizzando ingegneri greci. Le piene lasciavano limo fertilizzante, essenziale per l'agricoltura, sebbene la variabilità delle piene influenzasse i raccolti.
La civiltà egiziana affrontò la sfida della variabilità delle piene del Nilo, che alternavano anni di abbondanza a quelli meno produttivi, influenzando significativamente i raccolti.