Concetti Chiave
- La dittatura è una forma di governo dove una sola persona esercita potere assoluto, spesso violando i diritti umani.
- In epoca romana, il dittatore era un capo temporaneo con pieni poteri militari e politici, eletto in situazioni di emergenza.
- Dalla Rivoluzione Francese, la dittatura ha acquisito un'accezione negativa, indicando un regime politico oppressivo e tirannico.
- Le dittature del Novecento, come quelle di Mussolini, Hitler e Stalin, erano governi stabili basati su burocrazia e autoritarismo.
- Le dittature moderne sono classificate per scopi, come rivoluzionarie o conservatrici, e nessuna attuale dittatura appartiene all'Unione Europea.
Indice
Definizione e storia della dittatura
La dittatura è una forma di assolutismo ovvero governo di una singola persona che impone le sue leggi ai cittadini senza che essi si possano opporre. La dittatura viola i diritti umani che ogni essere umano dovrebbe avere. Ma il termine “dittatura” ha assunto diversi significati a seconda della politica o della storia.
Dittatura nell'età romana
Nell’ età romana ad esempio la figura del dittatore era considerata come un capo dotato di ogni potere politico e militare. La carica non poteva durare più di 6 mesi e il dittatore aveva a sua disposizione 24 littori, ovvero le attuali guardie del corpo che lo difendevano e legavano con delle cinte tutti coloro che il sovrano avesse ordinato di catturare. Ogni dittatore veniva richiesto dai consoli o eletto dai comizi solamente in casi di emergenza. La prima carica di dittatore fu assegnata a Manio Valerio nel 498 a.C. La dittatura decadde nel 3° secolo a.C. L’ultimo dittatore con poteri militari è del 216 a.C. Fu rinnovata, successivamente, da Silla e da Cesare, ma con valore quasi di monarchia.
Evoluzione del concetto di dittatura
A partire dalla rivoluzione francese la dittatura ha assunto un significato diverso da quello romano. La dittatura era diventata una carica politica illimitata e aveva assunto un significato negativo. La parola “dittatura”, intesa in modo negativo, è nata con la rivoluzione francese, alla fine del diciottesimo secolo: il Terrore instaurato da Robespierre, uno dei personaggi più importanti della rivoluzione francese, fu chiamato “dittatura” con riferimento ad un regime politico duro e tirannico.
Dittature del novecento e moderne
Le dittature del novecento, come quelle di Mussolini, Hitler e Stalin, hanno invece dato luogo a sistemi di governo stabili, costruiti su burocrazia e autoritarismo. Le dittature moderne possono essere classificati in diversi modi, uno dei quali è lo scopo di essa.
- Dittatura rivoluzionaria, che porta a una rivoluzione;
- Dittatura conservatrice, che ha, all’opposto, come obbiettivo il mantenimento dello stato di cose esistenti o il ritorno a una situazione precedente.
Nessuna nazione che oggi è una dittatura appartiene all’unione europea, esse sono: Figi, Guinea Equatoriale, Myanmar, Niger, Sudan, Birmania.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo del dittatore nell'età romana?
- Come è cambiato il significato della dittatura dopo la rivoluzione francese?
- Quali sono le caratteristiche delle dittature del novecento?
Nell'età romana, il dittatore era un capo con poteri politici e militari assoluti, nominato in situazioni di emergenza e con un mandato limitato a sei mesi.
Dopo la rivoluzione francese, la dittatura ha assunto un significato negativo, rappresentando un regime politico illimitato e tirannico, come quello instaurato da Robespierre.
Le dittature del novecento, come quelle di Mussolini, Hitler e Stalin, erano sistemi di governo stabili basati su burocrazia e autoritarismo, e possono essere classificate come rivoluzionarie o conservatrici.