Concetti Chiave
- Dopo la morte di Nerone nel 68 d.C., il Senato non riuscì a scegliere un successore, portando a conflitti tra vari pretendenti al trono.
- Vespasiano, un generale delle legioni d'Oriente, fu nominato imperatore dopo aver sconfitto Vitellio nel 69, stabilizzando l'Impero Romano.
- Vespasiano, di origine italica, promosse una solida politica finanziaria, costruì opere pubbliche e riorganizzò le legioni romane.
- Tito, figlio di Vespasiano, continuò la politica moderata del padre, affrontando calamità naturali come l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
- Domiziano, fratello di Tito, adottò un governo assolutista, ampliando il dominio romano e migliorando l'agricoltura, ma fu assassinato nel 96.
Indice
La fine della dinastia Giulio-Claudia
Alla morte di Nerone, che segnò nel 68 d.C. la fine della dinastia Giulio-Claudia, ci furono convulse vicende, causate dall'incapacità del Senato di scegliere un degno successore. Inizialmente a Nerone successe il generale Servio Sulpicio Galba, che fu però ucciso da lì a poco da una sommossa di pretoriani guidata da Salvio Otone; questi fu a sua volta sconfitto da Aulo Vitellio, imperatore delle legioni del Reno.
L'ascesa di Vespasiano
Insorsero allora le legioni d'Oriente, impegnate a domare la rivolta dei Giudei scoppiata nel 66, e nominarono imperatore il loro generale Vespasiano. Lasciato il comando della guerra giudaica al figlio Tito, egli sconfisse Vitellio, marciò su Roma e la conquistò. Nel 69, detto appunto "L'anno dei quattro imperatori", Vespasiano assunse stabilmente il potere e pose fine alla lotta fra i pretendenti al trono. Vespasiano apparteneva a una ricca famiglia italica di rango equestre. Aveva una grande esperienza militare, ma si dimostrò anche un abile amministratore: promosse una rigida politica finanziaria, introducendo numerosi nuovi tributi; intraprese la costruzione di nuove opere pubbliche; sciolse alcune legioni e rafforzò le altre con elementi provinciali. Nel 69 fece varare una legge che definiva tutti i poteri del principe. Vespasiano rimase al potere per circa 10 anni.
Il regno di Tito
Alla sua morte gli successe il figlio Tito, che continuò la politica moderata del padre, guadagnandosi la piena fiducia del popolo; in politica estera iniziò l'espansione nel nord della Britannia. Il suo breve principato, che lasciò un ricordo assai positivo, fu tuttavia funestato da gravi calamità, tra cui l'eruzione nel 79 d.C.
Domiziano e il suo principato
Quando Tito morì senza lasciare eredi diretti, il potere passò al fratello Domiziano, che diede al proprio principato un deciso carattere assolutista sul modello delle monarchie orientali. Egli s'impegnò nel rilancio dell'agricoltura italica e ampliò il dominio romano nel settore nord-occidentale, dove istituì le province della Germania Inferiore e della Germania Superiore, e nel nord della Britannia, fino alla Scozia meridionale. Nel 96 cadde vittima di una congiura organizzata dall'aristocrazia senatoria, che gli fu sempre ostile per le tendenze autocratiche del suo principato.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali azioni di Vespasiano durante il suo regno?
- Come fu caratterizzato il regno di Tito?
- Quali furono le conseguenze del principato di Domiziano?
Vespasiano promosse una rigida politica finanziaria, introdusse nuovi tributi, costruì opere pubbliche, sciolse alcune legioni e rafforzò altre con elementi provinciali, e fece varare una legge che definiva i poteri del principe.
Il regno di Tito fu caratterizzato da una politica moderata che guadagnò la fiducia del popolo, ma fu funestato da calamità come l'eruzione del 79 d.C. e si distinse per l'espansione nel nord della Britannia.
Domiziano diede al suo principato un carattere assolutista, rilanciò l'agricoltura italica, ampliò il dominio romano in Germania e Britannia, ma fu infine vittima di una congiura a causa delle sue tendenze autocratiche.