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Concetti Chiave

  • Ottaviano Augusto promosse la cultura romana come mezzo di controllo, basandosi sui valori tradizionali come patria, famiglia e religione.
  • Augusto mantenne un'apparente collaborazione con il Senato, pur mantenendo il potere reale e il controllo sugli eserciti.
  • Per garantire la successione, Augusto adottò Tiberio, dando inizio alla dinastia giulio-claudia.
  • Dopo la morte di Augusto, i suoi successori trascurarono il Senato e i valori tradizionali, portando a una società corrotta.
  • L'influenza crescente degli eserciti nel governo contribuì alla caduta dell'impero romano, più che le invasioni barbariche.

Indice

  1. L'approccio diplomatico di Augusto
  2. Il rapporto con il Senato
  3. La successione e la dinastia giulio-claudia
  4. Il declino post-Augusto

L'approccio diplomatico di Augusto

Ottaviano Augusto fu un diplomatico uomo politico nonostante non fosse un abile stratega.

Augusto aveva capito che per controllare tutti i domini romani non bisognava utilizzare la forza, bensì rendere Roma un esempio culturale per tutti i popoli conquistati. Per fare ciò Roma doveva fondarsi su delle solide basi: il mos maiorum (i valori degli antenati, ovvero patria, famiglia e religione). Fu Augusto stesso che ripristinò questi valori e attuò una politica culturale.

Il rapporto con il Senato

Augusto si rese conto che era necessario stabilire un buon rapporto con il Senato, un’istituzione secolare a Roma, che aveva sempre occupato il vertice del potere. Perciò lo coinvolgeva nelle decisioni, gli conferiva privilegi, prestigio, gli assegnava compiti, ma il potere senatorio era apparente: Augusto deteneva il potere effettivo e il controllo degli eserciti.

La successione e la dinastia giulio-claudia

Tuttavia, Augusto non poteva nominare espressamente un successore perché tale gesto avrebbe rivelato la vera natura del suo governo. Il princeps si vide costretto ad adottare Tiberio (tutti gli altri possibili successori erano morti), figlio di primo letto della moglie Livia. Perciò inizia la dinastia giulio-claudia.

Il declino post-Augusto

Dopo la morte di Augusto, la situazione a Roma degenerò:

I suoi successori governarono senza o contro il Senato e non promossero una politica culturale: i costumi degli antenati, i capisaldi sui quali poggiava la cultura romana erano venuti meno a causa dell’influenza di altri popoli e la realtà romana divenne gradualmente sempre più corrotta e lussuriosa.

Gli eserciti riuscirono gradualmente ad inserirsi nel governo, assunsero sempre più potere, sino ad ottenere un vero e proprio ruolo politico.

La situazione degenerò sino al crollo dell’impero romano, la cui causa non fu l’arrivo dei barbari, bensì la corruzione interna.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'approccio diplomatico di Augusto per controllare i domini romani?
  2. Augusto credeva che per controllare i domini romani non fosse necessaria la forza, ma piuttosto rendere Roma un esempio culturale, basandosi sui valori degli antenati come patria, famiglia e religione.

  3. Come gestiva Augusto il rapporto con il Senato?
  4. Augusto stabilì un buon rapporto con il Senato coinvolgendolo nelle decisioni e conferendogli privilegi e prestigio, ma mantenendo il potere effettivo e il controllo degli eserciti.

  5. Quali furono le conseguenze del declino post-Augusto?
  6. Dopo la morte di Augusto, i suoi successori governarono senza il Senato, non promuovendo una politica culturale, portando a corruzione interna e al crollo dell'impero romano.

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