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Concetti Chiave

  • La crisi del III secolo lasciò l'Impero Romano senza una moneta solida, con l'antoniniano d'argento fortemente svalutato.
  • Sotto Diocleziano fu introdotto il follis di bronzo, una moneta pesante con una piccola percentuale d'argento, destinata all'uso quotidiano.
  • Costantino optò per una moneta d'oro, il solidus, garantendo la sua qualità e coniandolo in grandi quantità per uso statale e militare.
  • Il solidus d'oro divenne la base del sistema monetario bizantino e influenzò anche i re barbari e i califfi arabi.
  • La politica monetaria di Costantino favoriva lo Stato, assicurando che i ricchi pagassero tributi in solidi d'oro che tornavano poi alle casse statali.

Indice

  1. La crisi monetaria del III secolo
  2. La scelta di Costantino
  3. L'influenza storica del solidus
  4. Il ruolo del solidus nello Stato

La crisi monetaria del III secolo

La crisi del III secolo aveva lasciato l’impero romano privo di una moneta solida; la moneta più importante, l’antoniniano d’argento, si era paurosamente svalutato. La moneta d’oro era coniata molto raramente. Sotto Diocleziano era stata introdotta una nuova moneta di bronzo, il follis.

Questo nome significava in origine “sacchetto”: il follis di bronzo, grosso e pesante (ben 10 grammi), e contenente anche una piccola percentuale d’argento, valeva addirittura quanto un sacchetto delle vecchie monete svalutate!

La coniazione del follis testimonia lo sforzo di mettere a disposizione del pubblico una buona moneta da usare nella vita di tutti i giorni. Era una moneta coniata in grandi quantità, ma non era fatta di metallo prezioso e quindi poteva essere utilizzata per fare acquisti al mercato, o per pagare i salariati.

La scelta di Costantino

Costantino fece una scelta diversa. Egli decise di puntare tutto sulla moneta d’oro, che era usata dai ricchi per tesaurizzare i loro redditi e dallo Stato per pagare i soldati e in genere affrontare le grandi spese pubbliche. Perciò sotto il suo regno il solidus d’oro venne coniato in grandi quantità. Costantino e i suoi successori si impegnarono anche a salvaguardare il potere d’acquisto della moneta d’oro: essi garantirono il peso e la qualità del solidus, evitando sempre di svalutarlo.

L'influenza storica del solidus

Questa decisione ebbe un’influenza storica straordinaria: nei secoli successivi, gli imperatori bizantini continuarono sempre a fondare il loro sistema monetario su questa forte moneta d’oro, e lo stesso tentarono di fare i re barbari e i califfi arabi dell’Alto Medioevo.

Invece il follis venne pesantemente svalutato, divenne sempre più piccolo e leggero e perse qualunque contenuto d’argento.

Il ruolo del solidus nello Stato

In apparenza la decisione di Costantino salvaguardava gli interessi dei ricchi, piuttosto che quelli della gente comune. Ma in realtà gli interessi che stavano più a cuore all’imperatore erano quelli dello Stato. I ricchi proprietari terrieri, infatti, erano assoggettati a una pesante fiscalità, e lo Stato esigeva il pagamento in solidi d’oro. Così la moneta aurea coniata dallo Stato era spesa dallo Stato per pagare l’esercito e per finanziare i grandi interventi pubblici, come i giochi del circo o i cantieri delle basiliche, ma poi tornava nelle casse dello Stato grazie al fisco.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione del sistema monetario romano prima delle riforme di Costantino?
  2. Prima delle riforme di Costantino, l'impero romano era privo di una moneta solida a causa della crisi del III secolo. L'antoniniano d'argento si era svalutato e la moneta d'oro era coniata raramente. Diocleziano aveva introdotto il follis di bronzo per migliorare la situazione.

  3. Quali furono le principali riforme monetarie introdotte da Costantino?
  4. Costantino decise di puntare sulla moneta d'oro, il solidus, coniandola in grandi quantità e garantendo il suo peso e qualità per evitare svalutazioni. Questa scelta influenzò il sistema monetario dei secoli successivi.

  5. Quali furono le conseguenze della politica monetaria di Costantino per lo Stato e i ricchi proprietari terrieri?
  6. La politica monetaria di Costantino, focalizzata sul solidus d'oro, salvaguardava gli interessi dello Stato, che esigeva il pagamento delle tasse in moneta aurea. I ricchi proprietari terrieri erano soggetti a una pesante fiscalità, e la moneta d'oro tornava nelle casse dello Stato attraverso il fisco.

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