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Concetti Chiave

  • Costantino e Licinio si scontrano per il controllo dell'Illirico, un'area strategica per dominare l'Occidente.
  • Dopo la vittoria su Licinio nel 324, Costantino diventa l'unico imperatore, considerato un tiranno da Zosimo.
  • Costantino governa l'impero fino al 337 e si fa battezzare da Eusebio di Nicomedia, associato al filoarianesimo.
  • Al suo ingresso a Roma nel 312, Costantino esonera i vescovi dalle liturgie e concede privilegi alle autorità religiose.
  • Costantino finanzia la costruzione di chiese e templi, sostenendo sia i cristiani che le altre religioni.

Indice

  1. Conflitto tra Costantino e Licinio
  2. Costantino unico imperatore
  3. Politica religiosa di Costantino

Conflitto tra Costantino e Licinio

Costantino serba paura di Licinio e viceversa, tanto che le battaglie di Cibale (vicino Lubiana) e di Adrianopoli (in Tracia) del 316 dimostrano come l’uno e l’altro tentino di dominare un’area che, come oggi, è d’incredibile importanza per il controllo dell’Occidente, cioè l’Illirico (l’area danubiana); Costantino resta, fino al 324, provocatoriamente a Serdica e non a Roma, in Bulgaria (l’attuale Sofia), impedendo a Licinio di salire verso l’Illirico.

Di fatto, egli ha forze sufficienti per controllare l’intero Occidente, in quanto ha le spalle coperte in Gallia, in Italia ed in Africa.

Costantino unico imperatore

Nel 324 Licinio è provocato nell’ennesima battaglia a Crisopoli e solennemente sconfitto, mandato in pensione e fatto assassinare l’anno successivo da Costantino: da quell’anno in poi Costantino è unico signore di tutto l’impero, tanto che Zosimo lo ritiene un tiranno, dal 324 in poi. Resta imperatore unico fino al 337, quando muore, essendosi fatto battezzare da Eusebio di Nicomedia, motivo per cui mantiene una fama di filoarianesimo.

Politica religiosa di Costantino

Appena entrato a Roma, nell’ottobre del 312, Costantino anzitutto esonera i vescovi dal compiere le liturgie, è la prima grande concessione di privilegi (come li dà ai cristiani, così non li toglie ai capi religiosi pagani e a quelli giudei, in quanto forze d’appoggio religiose molto importanti); il riscontro storico di questo appoggio scaturisce dall’osservazione e dall’analisi delle costituzioni che garantiscono questi esoneri dalle liturgie: ad esempio, nella politica edilizia si attua a pieno questa linea, attraverso la costruzione di chiese ma anche di templi. Dalla Storia ecclesiastica di Eusebio risulta che il giorno dopo la Battaglia di ponte Milvio (quindi appena entrato a Roma), di certo tra l’ottobre e prima del mare clausum (alla fine del mese/i primi di novembre), Costantino dà disposizioni perché Ceciliano, vescovo di Cartagine, riceva molti soldi (3000 folles) da distribuire tra i chierici della sua comunità.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali battaglie tra Costantino e Licinio e quale fu il loro significato?
  2. Le principali battaglie tra Costantino e Licinio furono quelle di Cibale e Adrianopoli nel 316, e successivamente quella di Crisopoli nel 324. Queste battaglie dimostrarono il tentativo di entrambi di dominare l'area strategica dell'Illirico, cruciale per il controllo dell'Occidente. Costantino alla fine sconfisse Licinio, diventando l'unico imperatore.

  3. Quali furono le azioni di Costantino nei confronti dei vescovi e delle comunità religiose dopo la sua entrata a Roma?
  4. Dopo la sua entrata a Roma nell'ottobre del 312, Costantino esonerò i vescovi dal compiere le liturgie, concedendo privilegi significativi. Inoltre, sostenne finanziariamente le comunità cristiane, come dimostrato dalla donazione di 3000 folles a Ceciliano, vescovo di Cartagine, per distribuirli tra i chierici.

  5. Come viene percepito Costantino da Zosimo e quale fu la sua politica religiosa?
  6. Zosimo percepisce Costantino come un tiranno a partire dal 324, anno in cui divenne l'unico imperatore. La sua politica religiosa fu caratterizzata da concessioni di privilegi ai cristiani, senza però togliere supporto ai capi religiosi pagani e giudei, riconoscendo l'importanza delle forze religiose di appoggio.

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