Concetti Chiave
- Nel diritto romano, gli schiavi erano considerati beni patrimoniali, con i padroni aventi diritto di vita e di morte su di loro.
- Si diventava schiavi per nascita, per debiti, come prigionieri di guerra o in seguito a reati e incapacità di pagare debiti.
- I prigionieri di guerra erano venduti all'asta dopo la cattura e il ricavato andava allo Stato.
- Nei mercati di schiavi, gli individui erano valutati in base a nazionalità, attitudini e qualità, con prezzi variabili per intelligenza e bellezza.
- Esistevano tre categorie di schiavi: domestici urbani, domestici di campagna e schiavi dello Stato, con mansioni e condizioni di vita diverse.
Indice
Condizione giuridica degli schiavi
Il diritto romano attribuiva agli schiavi una condizione giuridica sub-umana , catalogandoli come res, cose, ossia come beni patrimoniali, sui quali i padroni avevano diritto di vita e di morte.
Origini della schiavitù a Roma
A Roma si era schiavi per nascita o per debiti o in quanto prigionieri di guerra. Il modo più drammatico per diventare schiavo era certo quello dei prigionieri di guerra. Dopo la cattura e l’eventuale esibizione della preda nel corteo trionfale, i prigionieri erano venduti all’asta ai privati e il ricavato veniva versato nelle casse dello Stato. Il figlio di una schiava che nasceva in casa del padrone era schiavo per nascita. Diventano schiavi , anche se nati di condizione libera, i bambini rapiti e allevati da briganti e pirati e quelli venduti o esposti dal paterfamilias , inoltre coloro che avevano commesso un reato che comportava la perdita della libertà personale o che non avevano più i mezzi per pagare i debiti ai creditori.
Mercato degli schiavi
Ogni città aveva il suo mercato di schiavi : quelli in vendita venivano messi su un palco girevole chiamato catasta. Al collo di ognuno pendeva un cartello con tutte le indicazioni utili per il compratore: nazionalità, attitudini, qualità e difetti. C’erano bambini, cuochi, musicisti, architetti, cameriere , ballerine, nani ed ecc. I prezzi variavano secondo l’età e le qualità dello schiavo, le caratteristiche che facevano salire i prezzi erano innanzitutto l’intelligenza e la dottrina, poi la bellezza e varie attitudini specifiche.
Categorie di schiavi a Roma
A Roma esistevano tre categorie di schiavi a seconda del loro utilizzo e delle loro mansioni. Gli schiavi domestici della familia urbana , gli schiavi di città, venivano impiegati in compiti più svariati : dalla pulizia della casa alla cura dei bambini. Molto più faticosa era invece la vita degli schiavi domestici di campagna, che lavoravano nei latifondi. C’erano poi gli schiavi dello Stato , impiegati soprattutto nei servizi amministrativi e finanziari.
Domande da interrogazione
- Qual era la condizione giuridica degli schiavi nel diritto romano?
- Quali erano i modi principali per diventare schiavo a Roma?
- Come venivano classificati gli schiavi a Roma in base alle loro mansioni?
Nel diritto romano, gli schiavi erano considerati res, ossia beni patrimoniali, sui quali i padroni avevano diritto di vita e di morte.
Si diventava schiavi per nascita, per debiti, come prigionieri di guerra, o a causa di reati che comportavano la perdita della libertà personale.
Gli schiavi erano classificati in tre categorie: schiavi domestici della familia urbana, schiavi di campagna, e schiavi dello Stato, ciascuno con compiti specifici.