Concetto di Matrimonio nell’antica Roma
Le espressioni usate dai Romani per il verbo «sposarsi» erano diverse per l’uomo e per la donna; per il primo si diceva uxorem ducere o uxorem in matrimonium ducere, «prendere come sposa», seguito dal nome proprio della donna in accusativo, mentre per la sposa si usava il verbo nubere, che propriamente significa «velarsi, prendere il velo di sposa», seguito dal nome dell’uomo in dativo.A Roma era anche ammessa la possibilità di divorziare (dimittere uxorem e matrimonio; divortium facere cum marito/cum uxore) e di risposarsi. Il termine divortium («divorzio») è costituito da dis, che indica separazione, e vorto («volgo da un’altra parte»), a indicare che ciò avveniva quando i due sposi prendevano vie diverse; la pratica non prevedeva particolari formalità. Quando essa avveniva per volontà di un solo coniuge, il divorzio era chiamato repudium («ripudio»). Una legge attribuita dalla tradizione al primo re di Roma vietava alle donne di divorziare, mentre consentiva ai mariti di ripudiare la moglie solo per determinati motivi: adulterio, avvelenamento dei figli e sottrazione delle chiavi della cantina per rubare il vino.
Se il marito cacciava la moglie per altri motivi, veniva punito con la confisca dei beni. Con il tempo le norme sul divorzio divennero più permissive: le donne potevano ripudiare il marito in caso di adulterio, per la presenza di una concubina nella casa e per il tentativo di farle prostituire.
Quomodo
Secondo la leggenda, Romolo e Remo decidono di fondare una nuova città ma non concordano sul luogo dove fario.Romolo predilige il colle su cui sono stati allevati, Remo una zona più prossima al fiume Tevere. Per dirimere la questione, si affidano ai volere degli dèi, manifestato attraverso il volo degli uccelli: prendono dunque il cosiddetto auspicium e iniziano a scrutare il cielo, ognuno par sé. Remo vede gli uccelli per primo - sei avvoltoi - ma Romolo, subito dopo, ne vede dodici. La discordia si inasprisce: è più significativo aver visto gli uccelli per primo, oppure averne visti di più? I due gemelli, sostenuti ciascuno da una schiera di uomini, giungono quindi al conflitto armato, durante il quale Remo rimane ucciso. È dunque Romolo a fondare la città di Roma, che da lui prende il nome e che sorge sul Palatino.