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Concetti Chiave

  • A Roma, la coniazione delle monete era gestita dai tresviri monetales, magistrati responsabili di fondere e battere metalli preziosi come rame, argento e oro.
  • La zecca romana era situata presso il tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio, da cui deriva il termine moderno "moneta".
  • Prima delle monete, Roma utilizzava l'aes rude, pezzi informi di rame grezzo, per gli scambi commerciali, poi sostituito dall'aes signatum e infine dalle monete battute.
  • L'asse era la principale unità monetaria a Roma, con altre denominazioni come il semiasse, il quadrante, il sesterzio e il denario d'argento.
  • Le ville romane fungevano da residenze padronali e centri di produzione agricola, con differenze tra ville urbane, più vicine alla città, e ville rustiche.

Indice

  1. Origini di una disciplina
  2. Le monete a Roma
  3. L’economia della villa

Origini di una disciplina

A Roma degli specifici magistrati si occupavano della coniazione delle monete: si tratta dei tresviri aere, argento, auro flando feriundo, ovvero dei tre magistrati (tresviri) preposti a fondere (flando, da flo) e a battere (feriundo, da ferio) i metalli (aes, «rame»; argentum, «argento»; aurum, «oro»). Questi magistrati erano anche detti tresviri o triumviri monetales. In età imperiale, sulle monete compariranno perlopiù personaggi legati all’imperatore e alla sua famiglia. Inoltre, dalle rappresentazioni monetali è possibile cogliere molti aspetti della vita e della storia di Roma: scene di combattimento, votazioni, trionfi, sacrifici, culti e divinità a cui venivano resi tributi e onori.
A Roma c’era una zecca, presso la quale si coniavano le monete. Si trovava in corrispondenza del tempio di Giunone Moneta, sul Campidoglio, proprio dove nel 309 a.C. le oche sacre alla dea
Giunone avevano cantato così forte da svegliare i
Romani e consentire loro di respingere l’attacco di Brenno. Per questo, a Giunone fu attribuito l’epiteto di Moneta, termine legato alla stessa radice del verbo moneo, e dunque all’atto di «ricordare, avvertire». Proprio da questo episodio e dall’epiteto di Giunone deriva il termine moneta nell’accezione moderna del termine, quale prodotto della zecca.
A Roma la moneta come mezzo di scambio venne introdotta nel iv secolo a.C. Prima di quel momento per gli scambi era usato il cosiddetto aes rude, «rame grezzo», ovvero il metallo tagliato in pezzi informi e non segnato. Il peso di ciascuna porzione di aes rude era variabile, da pochi grammi fino anche a due chili. All’uso dell’aes rude segue in termini cronologici quello dell’aes signatum, ovvero del rame fuso in blocchi quadrangolari, con rilievi su una o entrambe le facce. Signatum deriva da signum
(«segno»), a indicare il rame che reca una impronta. Nel Iv secolo a.C. si cominciarono a battere le monete: gli scambi iniziarono quindi a essere mediati da una moneta (aes grave) su cui lo Stato aveva il diritto di imporre il suo sigillo. L’esigenza nacque dai contatti di Roma con le città greche e dell’Italia meridionale, che battevano moneta già da almeno un secolo.

Le monete a Roma

La principale unità monetaria della Roma antica è l’asse, una moneta di rame del peso di dodici once.
Frazioni principali dell’asse erano il semiasse (sei once) e il quadrante (tre once). Il sesterzio valeva due assi e mezzo. Di valore più elevato era il denario d’argento, valutato come equivalente di dieci assi.

L’economia della villa

Nella Roma antica, con il termine villa si intendeva, genericamente, una residenza padronale lontana dal centro urbano. La funzione della villa era duplice: essa, da un lato, garantiva il riposo dalle attività e dagli affari che caratterizzavano la vita in città, dall’altro era centro privilegiato per la produzione agricola. Le tipologie di villa erano due: la villa urbana e la villa rustica.
La villa urbana era più vicina al centro abitato, facilmente raggiungibile e perlopiù utilizzata per brevi soggiorni da parte delle famiglie più ricche, tra le quali si svolgeva la maggior parte delle relazioni sociali. Tali residenze erano dotate di ogni agio: biblioteche, sale di lettura, sale da bagno etc. Le ville urbanae erano naturalmente più grandi delle domus di città ed erano immerse in grandi parchi e giardini, spesso curatissimi.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i tresviri monetales a Roma?
  2. I tresviri monetales erano magistrati responsabili della coniazione delle monete a Roma, incaricati di fondere e battere i metalli come rame, argento e oro.

  3. Qual è l'origine del termine "moneta"?
  4. Il termine "moneta" deriva dall'epiteto di Giunone Moneta, legato all'episodio in cui le oche sacre alla dea svegliarono i Romani per respingere un attacco, e dalla radice del verbo "moneo", che significa "ricordare" o "avvertire".

  5. Come avvenivano gli scambi prima dell'introduzione della moneta a Roma?
  6. Prima dell'introduzione della moneta, gli scambi avvenivano tramite l'uso dell'aes rude, ovvero rame grezzo tagliato in pezzi informi e non segnati.

  7. Qual era la principale unità monetaria nella Roma antica?
  8. La principale unità monetaria nella Roma antica era l'asse, una moneta di rame del peso di dodici once.

  9. Qual era la funzione delle ville nella Roma antica?
  10. Le ville nella Roma antica fungevano da residenze padronali per il riposo e come centri di produzione agricola, con due tipologie principali: la villa urbana e la villa rustica.

Domande e risposte

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