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Concetti Chiave

  • La morte di Crasso e Clodio portò all'anarchia a Roma, spingendo il Senato a nominare Pompeo come Consol Unicum.
  • Il Senato cercò di giustificare la nomina di Pompeo per salvare la repubblica, mirando invece a una guerra tra Cesare e Pompeo.
  • Cesare, finito il mandato in Gallia, cercò un compromesso per candidarsi al consolato senza diventare vulnerabile ai suoi nemici.
  • Il Senato dichiarò Cesare nemico della patria, offrendo pieni poteri a Pompeo e ai consoli, aumentando la tensione politica.
  • Nel 49 a.C., Cesare superò il Rubicone con le sue truppe, dando inizio alla guerra civile e segnando un punto di non ritorno.

Indice

  1. Anarchia a Roma
  2. Cesare e il consolato
  3. La guerra civile di Cesare
  4. Il significato del Rubicone

Anarchia a Roma

In seguito alla morte di Crasso e a quella di Clodio, a Roma regnava l'anarchia a causa della poca autorità del Senato. Quest'ultimo, intimorito dalla situazione politica, chiese aiuto a Pompeo, nominandolo Consol Unicum (console senza collega), andando contro ad uno dei principi fondamentali della costituzione romana: la doppia titolarità delle magistrature.

Per giustificare questa violazione, il Senato insistette sul fatto che tutto ciò servisse a salvare la repubblica, quando invece l'obiettivo era una guerra tra Cesare e Pompeo, con la vittoria di quest'ultimo.

Cesare e il consolato

Nel 51 a.C., Cesare finì il suo mandato in Gallia e decise di candidarsi al consolato per proteggersi da un eventuale attacco dei suoi nemici, gli anticesariani. Volevano sfruttare la spinta espansionistica in Gallia (avvenuta senza autorizzazione del Senato) come pretesto contro Cesare. Il senato non rifiutò immediatamente la sua candidatura e gli propose un compromesso: si sarebbe potuto candidare solo se fosse rientrato in città da cittadino privato. Era un buon accordo per Cesare? Assolutamente no, perché entrare in città da cittadino privato significava offrirsi direttamente ai suoi nemici. Con le sue truppe a Ravenna, propose a sua volta un nuovo accordo l senato: avrebbe congedato le sue legioni, se Pompeo avesse fatto lo stesso.

La guerra civile di Cesare

Il Senato, ormai in difficoltà, lo definì nemico della patria e dichiarò uno stato di emergenza, allontanò tutti gli alleati di Cesare (compreso Marco Antonio) e offrì pieni poteri sia a Pompeo che ai consoli.

Cesare non ci pensò due volte e con le sue truppe verso Roma, nel 49 a.C. superò il Rubicone, un fiume che si trova tra Cesena e Forlì, e che a quel tempo era il Pomerium, cioè il limite sacro dei Romani. Dopo quel fiume, come scelto da Silla, erano vietate la armi.

Da qui, Cesare diede vita alla guerra civile.

Il significato del Rubicone

Curiosità: Ancora oggi viene detto "passare il Rubicone", oppure viene detta una frase che pare avesse pronunciato Cesare prima di superare il limite sacro, cioè "Il dado è tratto". Entrambe indicano un'azione irreversibile, e ciò dimostra come il passato influenza il presente.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione politica a Roma dopo la morte di Crasso e Clodio?
  2. Dopo la morte di Crasso e Clodio, a Roma regnava l'anarchia a causa della poca autorità del Senato, che portò alla nomina di Pompeo come Consol Unicum.

  3. Perché Cesare decise di candidarsi al consolato nel 51 a.C.?
  4. Cesare decise di candidarsi al consolato per proteggersi da un eventuale attacco dei suoi nemici, gli anticesariani, che volevano usare la sua espansione in Gallia come pretesto contro di lui.

  5. Cosa significava "passare il Rubicone" e quale fu la sua importanza storica?
  6. "Passare il Rubicone" significava compiere un'azione irreversibile, come fece Cesare nel 49 a.C. superando il fiume Rubicone con le sue truppe, dando inizio alla guerra civile.

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