Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La civiltà egiziana si sviluppò nella valle del Nilo, con testimonianze come le Piramidi e la Sfinge che mostrano il potere delle classi dominanti e del Faraone.
  • Il Nilo, con le sue piene annuali, depositava limo fertile nei campi, permettendo abbondanti raccolti e rendendo l'Egitto una terra abitabile nel deserto.
  • Erodoto definì l'Egitto "un dono del Nilo" per il ruolo vitale del fiume nella sussistenza e nella navigazione della civiltà egiziana.
  • Gli scavi archeologici iniziano con una trincea centrale per studiare la stratigrafia e individuare i periodi storici rappresentati nel sito.
  • Gli archeologi esplorano gli strati uno alla volta, catalogando i reperti per datare accuratamente le diverse epoche storiche.

Indice

  1. La civiltà della valle del Nilo
  2. Il dono del Nilo
  3. Il ciclo delle piene del Nilo
  4. Metodologia degli scavi archeologici

La civiltà della valle del Nilo

Nella valle del Nilo fiorì, in tempi remotissimi, una grande civiltà, della quale rimangono tracce imponenti. Le Piramidi, la Sfinge, i grandi templi sono la testimonianza d’una vita intensa, di una grande arte, del potere illimitato delle classi dominanti, del prestigio del Faraone.

Il dono del Nilo

Il territorio dell’Egitto comprende la lunga valle del Nilo, le cui acqua limacciose scorrono in mezzo al deserto per migliaia di chilometri. In prossimità del Mediterraneo il fiume si apre in un ampio delta, rallentando il corso e ristagnando. Il cielo è quasi sempre sereno e il sole risplende implacabile e caldo. L’Egitto deve la sua esistenza a quel fiume provvidenziale: senza di esso non ci sarebbe una terra abitabile, ma soltanto un’arida, uniforme distesa di dune infuocate. Lo storico greco Erodoto definì quella valle “un dono del Nilo”.

Il ciclo delle piene del Nilo

Da giugno fino a settembre il fiume, alimentato dalle piogge equatoriali, che cadono abbondantissime alle sue sorgenti, e dal disgelo sui monti dell’Etiopia, è in gran piena. Le sue acqua, dilagando lentamente nei campi, depositano un fertile limo, sul quale i contadini seminano, così che le messi sono sempre abbondantissime. Il Nilo costituisce inoltre una notevole via di navigazione.

Metodologia degli scavi archeologici

Gli scavi archeologici. Dopo aver individuato mediante precedenti accurate ricerche un’area favorevole agli scavi, gli archeologi praticano una trincea centrale per studiare l’antichità del luogo e per rendersi conto dei periodi archeologici rappresentati nel sito (stratigrafia). Nella illustrazione presa in esame si vede appunto una trincea di sondaggio nel Tell el-Giudeideh in Siria: il tell (monticello artificiale) è tutto materiale archeologico; il più antico livello, il XIV, è un suolo vergine. I piccoli reperti, essendo caratteristici delle varie epoche, servono alla datazione dei singoli strati. Dopo il sondaggio gli archeologi passano ad esplorare l’area strato per strato, catalogando minuziosamente i ritrovati. Procedendo all’esplorazione dello strato successivo solo dopo aver accuratamente esaminato lo strato precedente. Sfogliando il terreno come le pagine di un libro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del Nilo per la civiltà egiziana?
  2. Il Nilo è fondamentale per l'Egitto, poiché senza di esso il territorio sarebbe un'arida distesa di dune. Le sue piene annuali depositano un fertile limo che permette abbondanti raccolti, rendendo la valle un "dono del Nilo" come definito da Erodoto.

  3. Come si svolgono gli scavi archeologici secondo il testo?
  4. Gli archeologi iniziano con una trincea centrale per studiare l'antichità del sito e la stratigrafia. Dopo il sondaggio, esplorano l'area strato per strato, catalogando i reperti e procedendo con attenzione per non danneggiare i livelli successivi.

  5. Quali sono le testimonianze della grande civiltà egiziana menzionate nel testo?
  6. Le Piramidi, la Sfinge e i grandi templi sono citati come testimonianze della vita intensa, dell'arte e del potere delle classi dominanti e del prestigio del Faraone nella civiltà egiziana.

Domande e risposte

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