Concetti Chiave
- Augusto si avvalse della classe intellettuale per far accettare il suo potere assoluto, promuovendo un'immagine positiva e necessaria del suo governo.
- Il programma di propaganda ideologica fu affidato a Gaio Cilnio Mecenate, un amico e collaboratore fidato di Augusto, che divenne un promotore del mecenatismo.
- Mecenate radunò scrittori e poeti di grande talento per celebrare le imprese di Roma e l'ideologia augustea, esaltando valori tradizionali e la vita agreste.
- L'obiettivo era presentare la pax Augusta come un periodo di tranquillità, giustificando la rinuncia alla libertà e alla democrazia per il bene comune.
- Gli intellettuali del "circolo di Mecenate" furono liberati da preoccupazioni economiche, consentendo loro di concentrarsi sull'attività politica e artistica.
La strategia di Augusto
Augusto era assai consapevole della difficoltà di far accettare ai suoi concittadini la natura assoluta del suo potere personale; dunque cercò fin dall'inizio con successo di conquistare il consenso della classe intellettuale, affidando ai suoi esponenti il compito di propagandare nella giusta luce la sua figura e le sue azioni. Fu proprio l'opera di poeti e intellettuali, infatti, a presentare la svolta augustea come necessaria per il bene della patria, rivestendola di contenuti etici e storici, finalizzati a sottolineare la continuità con la tradizione.
Il ruolo di Mecenate
Augusto aveva affidato al suo fedele amico e collaboratore Gaio Cilnio Mecenate, finanziatore delle sue prime imprese militari, il compito di gestire questo programma di propaganda ideologica.
Mecenate (da cui in effetti deriva il termine mecenatismo) era un uomo colto e raffinato: egli si circondò di scrittori, poeti intellettuali di varia provenienza, sociale e geografica, accomunati da un impegno letterario di elevata qualità e dal sostegno prestato all'operato di Augusto.La propaganda culturale
Proprio a loro infatti Mecenate, con il consenso dell'imperatore, affidò il compito di promuovere l'ideologia del principato e il programma augusteo, attraverso la celebrazione delle imprese di Roma, dei suoi mitici fondatori e dei suoi eroi, l'esaltazione dei costumi austeri delle origini e della semplicità della vita agreste contrapposta alla corruzione e al lusso della vita cittadina. Si trattava di accreditare l'immagine tranquillizzante della pax Augusta, in nome della quale si poteva anche rinunciare alla libertà e alla democrazia. Affinché gli intellettuali potessero dedicarsi completamente al loro impegno politico e artistico venivano liberati da ogni preoccupazione economica grazie ai privilegi di cui godevano in quanto membri della ristretta cerchia del cosiddetto "circolo di mecenate".