Concetti Chiave
- Silla ottenne il supporto di Marco Licinio Crasso e Gneo Pompeo al suo sbarco a Brindisi nel 83 a.C.
- Nel 82 a.C., Silla sconfisse l'esercito di Caio Mario il Giovane ed entrò a Roma, mentre Pompeo mise in rotta l'esercito di Papirio Carbone.
- Gli italici, temendo la politica di Silla, cercarono di contrastarlo, con Sanniti e Lucani che avanzavano da sud.
- La battaglia di Porta Collina vide un iniziale vantaggio per i nemici di Silla, ma l'arrivo dei rinforzi di Crasso ribaltò le sorti.
- Pompeo successivamente domò la Sicilia, catturando e giustiziando Papirio Carbone per tradimento.
L'arrivo di Silla a Brindisi
Quando sbarcò a Brindisi nella primavera dell’83 a.C. Silla poté contare anche sull’appoggio del ricco e nobile Marco Licinio Crasso, sfuggito alle persecuzione mariane e sull’aiuto del giovanissimo Gneo Pompeo, figlio del defunto Strabone, che aveva arruolato truppe fra i suoi clienti del Piceno. Dopo un primo tentativo fallito di entrare a Roma, nell’82 a.C.
vinse l’esercito di Caio Mario il Giovane ed entrò in città, mentre l’esercito guidato da Papirio Carbone fu messo in rotta da Pompeo. Mario il giovane si suicidò e Carbone fuggì in Sicilia. Tuttavia, molti italici, da poco cittadini romani, temendo che Silla si opponesse alla loro piena integrazione nello Stato, decisero di contrastarlo. In particolare, si rivelò pericolosissima per Silla un’improvvisa avanzata dal sud Italia di Sanniti e Lucani guidati dal sannita Telesino, desiderosi di soccorrere la sconfitta fazione popolare romana.La battaglia di Porta Collina
In questo tentativo armato ebbe buon gioco anche il fatto che non tutti i Sanniti e i Lucani si erano del tutto arresi, dopo la fine della guerra sociale. Così dopo essersi accampati alle porte di Roma, il 1 novembre dell’82 a.C. si scontrarono con le forze sillane e furono sbaragliati nella tremenda battaglia di Porta Collina. In realtà le sorti del combattimento furono incerte per un’intera giornata e Silla stava per essere sopraffatto quando verso sera arrivarono sull’ala destra i rinforzi di Licino Crasso, che capovolse l’esito dello scontro.
La fine di Papirio Carbone
A Pompeo toccò invece di domare la Sicilia, dove catturò e mise a morte Papirio Carbone, resosi colpevole di aver abbandonato i suoi soldati.