Concetti Chiave
- Anastasio, morto nel 518 a Costantinopoli, non lascia eredi e tenta di conciliare il Monofisismo con la dottrina nicena.
- Giustiniano, proveniente da una famiglia modesta, riesce a far accettare suo zio Giustino come imperatore, con lui come mente direttiva.
- Giustiniano promuove l'uso dei tesori di Anastasio per aumentare le paghe dei funzionari e avvia un programma di espansione noto come recuperatio imperii.
- La politica di Giustiniano mira a giustificare la conquista dell'occidente, opponendosi al dominio degli Ariani.
- Giustino emana un editto nel 524 per chiudere le chiese Ariane e confiscare i loro beni, colpendo principalmente la parte occidentale dell'impero.
Indice
La morte di Anastasio e l'ascesa di Giustiniano
Nel 518 a Costantinopoli Anastasio muore senza eredi. Anastasio proveniva dalla classe dei proprietari terrieri.
Si era diffuso il Monofisismo, una nuova eresia . Anastasio cerca di trovare un punto di incontro fra questo e la dottrina canonica nicena. Emerge Giustiniano che nel 518 aveva 36 anni. Veniva da una famiglia modesta di proprietari terrieri dell’Illiria. Riesce a fare accettare suo zio come imperatore, Giustino, piccolo proprietario praticamente analfabeta, ma che era stato comandante della guardia di palazzo sotto Anastasio. Dietro a Giustino la mente direttiva è Giustiniano perché ha la preparazione necessaria a reggere il governo. Tutto l’impero dovrebbe essere nelle mani di un unico imperatore senza limiti di potere se non le leggi tradizionali, in quanto incaricato da Dio. Al suo potere deve essere subordinata anche la Chiesa
Giustiniano e la politica del recuperatio imperii
La prima scelta politica indotta da Giustiniano a Giustino è usare i tesori accumulati da Anastasio nei sotterranei del palazzo di Costantinopoli per aumentare le paghe dei funzionari burocrati e degli alti ufficiali. Quindi bisogna cercare nuove fonti di entrata. Giustiniano spinge suo zio ad un programma politico detto recuperatio imperii, cioè la conquista delle regioni dell’occidente latino (dove ci sono i regni romani-germanici) da parte del potere imperiale di Costantinopoli. Serve una giustificazione per una politica del genere. Giustiniano è convinto che ci sia una visione deformata dell’impero. Il fatto che ci fossero al potere degli uomini ariani era per lui inaccettabile. Questa può essere un’ottima scusa per intentare una conquista. La prima cosa che fa è spingere le fonti, cioè gli intellettuali di Costantinopoli a sostenere che Odoacre aveva deposto . . . per sopprimere ‘impero Romano o che Zenone quando aveva mandato Teodorico in Italia voleva restaurare l’impero Romano e quindi Teodorico avrebbe tradito la sua fiducia.
L'editto di Giustino e la politica anti-ariana
Giustino nel 524 emana un editto ufficialmente per l’oriente in cui si ordina la chiusura di tutte le chiese Ariane e l’esproprio dei loro beni. Ma in oriente gli ariani sono pochi. L’editto è in realtà volto alla parte occidentale, dove ci sono i re barbarici Ariani. Fa da magna carta per tutta la politica.
Domande da interrogazione
- Qual era l'origine sociale di Anastasio e quale problema religioso cercò di affrontare durante il suo regno?
- Qual è stato il ruolo di Giustiniano nel governo di Giustino?
- Qual era l'obiettivo del programma politico "recuperatio imperii" promosso da Giustiniano?
Anastasio proveniva dalla classe dei proprietari terrieri e cercò di trovare un punto di incontro tra il Monofisismo, una nuova eresia, e la dottrina canonica nicena.
Giustiniano, proveniente da una famiglia modesta, era la mente direttiva dietro Giustino, avendo la preparazione necessaria per reggere il governo e influenzando le decisioni politiche, come l'uso dei tesori di Anastasio per aumentare le paghe dei funzionari.
L'obiettivo del programma "recuperatio imperii" era la conquista delle regioni dell'occidente latino da parte del potere imperiale di Costantinopoli, giustificata dalla presenza di uomini ariani al potere, considerata inaccettabile da Giustiniano.