Slippers
Genius
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • La produzione agricola subì un drastico calo a causa di guerre, pestilenze e spopolamento delle campagne.
  • Una progressiva svalutazione monetaria portò a un aumento vertiginoso dei prezzi dei beni alimentari.
  • Il valore delle monete crollò, coniate principalmente in rame e con meno metalli preziosi, causando la sfiducia nella valuta.
  • I cambiavalute rifiutavano di scambiare nuove monete, portando a scioperi e chiusura delle attività di cambio.
  • In molte regioni, l'economia tornò al baratto, con tasse pagate in natura invece che in denaro.

Indice

  1. Crisi economica e svalutazione monetaria
  2. Aumento dei prezzi e scioperi
  3. Ritorno al baratto nell'Impero

Crisi economica e svalutazione monetaria

Le distruzioni provocate da incursioni straniere, guerre civili, brigantaggio, pirateria e pestilenza, nonché lo spopolamento delle campagne, ebbero come conseguenza una notevole diminuzione della produzione agricola, mentre le necessità militari obbligavano il fisco a essere più oppressivo. Ad aggravare la crisi intervenne una pesante e progressiva svalutazione monetaria che contribuì a determinare un enorme aumento dei prezzi delle derrate alimentari.

Aumento dei prezzi e scioperi

Per dare un’idea di questo vertiginoso calo del potere d’acquisto della moneta, basta pensare al fatto che in Egitto, nel I e nel II secolo d.C., il prezzo di una misura di grano era fisso intorno alle 7-8 dracme, all’inizio del III secolo d.C. era salito a 20 dracme e alla fine del secolo aveva raggiunto addirittura 120.000 dracme.

Venivano ormai coniate solo monete di rame o contenenti una ridottissima quantità di argento; chi possedeva ancora vecchie monete con alte percentuali d’oro o d'argento le teneva nascoste. Vi furono persino scioperi dei cambiavalute, i quali si rifiutavano di cambiare allo stesso prezzo le vecchie e le nuove monete, dato che queste ultime, contenendo una minor quantità di metallo prezioso, di fatto valevano molto meno.

Ritorno al baratto nell'Impero

Per esempio, un papiro egizio del 260 d.C. dà la notizia che i cambiavalute della città di Ossirinco avevano chiuso i battenti e si erano rifiutati di accettare e cambiare la moneta emessa dalla Zecca imperiale. In molte parti dell’Impero si tornò addirittura al baratto, ossia a un’economia premonetaria: persino le tasse venivano pagate dai contadini in prodotti agricoli e in animali.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community