Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Ampsicora, aristocratico di Cornus, guidò una rivolta sarda contro i Romani nel 215 a.C., sostenuto dalla popolazione locale e dai Cartaginesi.
  • Dopo la sconfitta romana a Canne, il Senato Cartaginese inviò truppe per riconquistare la Sardegna, ma le forze romane riuscirono a sbarcare rapidamente sull'isola.
  • Nonostante il tentativo di Ampsicora di trovare alleati tra le popolazioni nuragiche, suo figlio Osto fu sconfitto dai Romani vicino a Oristano.
  • La battaglia decisiva si svolse vicino a Decimomannu, dove i Romani, meglio equipaggiati, prevalsero sui Cartaginesi e ribelli sardi, causando migliaia di vittime.
  • Dopo la morte del figlio Osto, Ampsicora si tolse la vita, segnando la fine del tentativo di liberare la Sardegna dal dominio romano.

Indice

  1. La ribellione di Ampsicora
  2. La strategia cartaginese
  3. La sconfitta e la fine

La ribellione di Ampsicora

Ampsicora arriva alla ribalta della storia subito dopo la sconfitta dei Romani a Canne, nel 216 a.C., per opera di Annibale. Egli fu un valoroso combattente del fronte cartaginese, che sostenuto dalle popolazioni sarde locali, capeggiò una rivolta anti-romana nel 215.

La strategia cartaginese

Da tempo la Sardegna era oggetto di contesa tra Romani e Cartaginesi, dopo essere stata a lungo un punto di approdo favorito dei Fenici.

Originario della Numidia (Nord-Africa) Ampsicora apparteneva all’aristocrazia di Cornus, una località fortificata situata non lontana dall’attuale Oristano.

Inizialmente, decise di inviare un’ambasceria al Senato Cartaginese per avvertirlo che i Sardi erano stanchi di versare continuamente tasse a Roma ed erano pronti ad entrare in guerra. Nel frattempo era giunta la notizia che l’esercito romano era stato pesantemente sconfitto a Canne, per cui il Senato ne approfittò per progettare la riconquista della Sardegna, appoggiando la rivolta anti-romana ed inviando nell’isola un esercito di 15.000 uomini, comandati da Asdrubale il Calvo. Nel frattempo, Roma da parte sua non si fece attendere ed inviò a Caralis (Odierna Cagliari) una flotta affidata alla guida di Tito Manlio Torquato.

La sconfitta e la fine

Purtroppo, una tempesta costrinse la flotta cartaginese a dirigersi verso le isole Baleari per cui fu facile per le truppe romane sbarcare nell’isola mentre Ampsicora, dopo aver affidato il comando al figlio Osto, si spingeva verso il nord alla ricerca di nuovi alleati fra le popolazioni nuragiche. Il giovane fu ben presto sopraffatto dai nemici, per quanto avesse dato prova di molto valore, come scrive Tito Livio. Vedendosi persi, i ribelli cercarono rifugio a Cornus, in provincia dell’attuale Oristano, mentre da parte sua, Asdrubale il Calvo riusciva finalmente a sbarcare sulla costa occidentale dell’isola. Le truppe cartaginesi e romane si scontrarono definitivamente a nord di Cagliari, vicino all’odierna Decimomannu. I Romani ebbero la meglio perché il loro esercito era meglio attrezzato e comunque sempre invincibile nelle battaglie campestri. Si dice che ci furono più di 12.000 vittime fra i Cartaginesi ed i ribelli sardi e fra di essi anche Osto. Ampsicora, quando seppe della morte del figlio, per il grande dolore, si tolse la vita.

Ormai per i Sardi non ci sarebbe stato più nessuna possibilità di liberasi dalla dominazione romana.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Ampsicora e quale ruolo ha avuto nella storia della Sardegna?
  2. Ampsicora era un aristocratico di Cornus e un valoroso combattente del fronte cartaginese che capeggiò una rivolta anti-romana in Sardegna nel 215 a.C., sostenuto dalle popolazioni locali.

  3. Quali furono le conseguenze della tempesta sulla flotta cartaginese?
  4. La tempesta costrinse la flotta cartaginese a dirigersi verso le isole Baleari, permettendo alle truppe romane di sbarcare facilmente in Sardegna.

  5. Qual è stato l'esito finale della battaglia tra le truppe cartaginesi e romane?
  6. Le truppe romane, meglio attrezzate, sconfissero i Cartaginesi e i ribelli sardi vicino all'odierna Decimomannu, causando oltre 12.000 vittime tra i nemici, inclusi Osto e, successivamente, Ampsicora che si tolse la vita.

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