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Concetti Chiave

  • La socializzazione è un processo continuo che consente agli individui di apprendere valori, norme e modelli culturali, inizialmente attraverso la famiglia e successivamente in contesti più ampi come scuola e lavoro.
  • Le agenzie di socializzazione, come famiglia, scuola e mass media, svolgono ruoli fondamentali nel modellare l'identità sociale e culturale degli individui, influenzando le loro norme e valori.
  • Il razzismo è radicato nel riconoscimento delle differenze tra gruppi e nella competizione per le risorse, spesso giustificato da false basi scientifiche e culturali.
  • La guerra è un fenomeno complesso che coinvolge cause ideologiche, economiche e politiche, ed è percepita come un dovere collettivo, influenzando profondamente le società coinvolte.
  • L'evoluzione storica del razzismo e della guerra ha portato a sviluppare convenzioni internazionali e organizzazioni come l'ONU per limitare i conflitti e promuovere la pace e la giustizia globale.

Indice

  1. Il processo di socializzazione
  2. Socializzazione primaria e secondaria
  3. Agenti di socializzazione
  4. Influenza degli ambienti di appartenenza
  5. Gruppi di riferimento e autovalutazione
  6. Ruoli sociali nella famiglia
  7. Socializzazione scolastica
  8. Modelli di socializzazione primaria
  9. Educazione e socializzazione
  10. Ruolo della scuola e della famiglia
  11. Nazionalismo e identità collettiva
  12. Stato e nazione
  13. Multietnicità e convivenza
  14. Razzismo e pregiudizi
  15. Etnocentrismo e conflitti sociali
  16. Storia del razzismo
  17. Conseguenze del razzismo
  18. Guerra e socialità
  19. Studi sulla guerra
  20. Guerra e giustizia
  21. Conflitti e diritto internazionale
  22. Tecnologie belliche e legittimazione

Il processo di socializzazione

1) Socializzare corrisponde apprendere valori e norme , modelli culturali da parte dei membri di una collettività, che vengono conosciute ed interiorizzate.
2) Valori, nome e modelli culturali variano nello spazio e nel tempo , ma chi li apprende li considera unici ed esclusivi, anche se durante la vita alcuni cambiano o sono dimenticati.

Socializzazione primaria e secondaria

La socializzazione dura tutta la vita e con i suoi processi l’individuo diventa parte integrante della società, così interiorizza la realtà esterna e si identifica con gli altri, acquisisce valori, competenze , atteggiamenti.

Socializzazione primaria si realizza dalla nascita all’adolescenza, comprende l’acquisizione di competenze sociali fondamentali ed avviene soprattutto all’interno della famiglia , e vengono anche apprese competenze che saranno usate dopo: la socializzazione secondaria si realizza in quei contesti dove occorrono competenze aggiuntive e con l’appartenenza a gruppi, scuole, lavoro è la continuità di quella primaria e non comporta di regola l’abbandono di quanto acquisito precedentemente a meno che il contesto sia molto diverso dalla famiglia. Quindi in questo caso l’individuo subisce una de socializzazione ed una risocializzazione ( Goffman: manicomi, prigioni..)cancellando la sua precedente personalità. La socializzazione capovolta è un fenomeno recente e consiste nel fatto che i giovani possono insegnare qualcosa agli anziani perché più veloci nell’apprendere le nuove tecnologie.

Agenti di socializzazione

Avviene sia all’interno di gruppi come la famiglia, la scuola, la chiesa che sono identificabili sia in contesti che agiscono in modo diffuso (mass-media), questi agenti possono avere scopi di socializzazione od altri fini.
1) Famiglia, scuola,chiesa tendono a voler socializzare l’individuo nella sua totalità per esercitare influenza estesa e duratura, gli altri gruppi (sindacato,partito,..) hanno una funzione socializzatrice più ridotta

Ambienti di Socializzazione

2) forniscono il contesto in cui l’individuo sviluppa la sua identità sociale , suggerendo norme valori e simboli cui si ispirano gli agenti di socializzazione, essi hanno il compito i fornire agli individui quanto occorre per adattarsi in dati ambienti sociali.

ambienti di appartenenza = famiglia che a sua vota è inserita in altri ambienti con effetti socializzanti.

Influenza degli ambienti di appartenenza

3) La famiglia vive in una data regione, in un certo paese e può avere appartenenze religione,politiche….da cui trae valori e modelli (se essa è in zona rurale da stimoli cognitivi differenti dalla città. Così pure il gruppo razziale tecnico o culturale che comporta differenti norme apprese e diversi rapporti con membri di altri gruppi. La classe sociale è una variabile rilevante, anche in funzione delle aspettative dei genitori sui figli

4) Gli ambienti di riferimento forniscono modelli e valori agli agenti di socializzazione senza che essi siano necessariamente inseriti in essi. ( gli insegnanti occidentali usano come valore di riferimento quelli della classe media pur non facendone parte necessariamente) perché la socializzazione viene realizzata su modelli ideali… es. educazione figli di immigrati

Gruppi di riferimento e autovalutazione

5) Merton definisce il gruppo di riferimento affermando che ha un ruolo importante nel processo in cui le persone si valutano , così la nostra autovalutazione a volte non dipende dal gruppo cui sentiamo di appartenere, ma da quello a cui vorremmo appartenere; esso è un elemento importante nel processo di socializzazione perché può determinare il nostro comportamento

Ruoli sociali nella famiglia

6) La famiglia è l’esempio di una collettività in cui i ruoli sociali sono differenziati (padre , madre e figli secondo attribuzioni delle diverse società)
7) La diversità si esprime nei compite, nelle responsabilità negli atteggiamenti,privilegi ed obblighi.

8) Secondo alcuni studi il padre sembra assumersi il compito di preparare ai ruoli strumentali cioè i rapporti fra i membri della famiglia ed il mondo esterno, la madre si occupa dei ruoli espressivi della coesione affettiva-emotiva.Anche altre persone come sorelle,fratelli,zii,nonni sono un fattore importante per la socializzazione ,nella famiglia estesa i figli crescono sotto l’autorità congiunta di più persone .

Socializzazione scolastica

9) A scuola i bambini incontrano il gruppo dei pari e sono sottomessi ad adulti estranei. Con la scolarizzazione di massa che estende il tempo scolastico , i bambini sono precocemente collocati in istituzioni educative, anche l’asilo nido e l’università di massa ha dilatato la funzione di socializzazione primaria e secondaria della scuola.

Modelli di socializzazione primaria

Relatività dei modelli di socializzazione primaria

Poiché la socializzazione è imposizione di modelli sociali di comportamento, quindi la prima socializzazione è molto importante.

I modelli imposti non dipendono solo dagli adulti cui è affidato il bambino, ma anche dai vari gruppi sociali a cui i vari adulti appartengono, ed il bambino vive questi modelli in modo assoluto. Questo è possibile perché gli adulti hanno un grande potere ed il bambino non conosce modelli alternativi. Gli psicologi non sono in accordo se il bambino veda gli adulti come persone a sua disposizione o come minaccia poiché dipende la da loro, ma in effetti gli adulti hanno un potere preponderante ,ed anche se il bambino resiste , dopo il conflitto vinceranno comunque gli adulti che dispensano premi,punizioni . Gli adulti presentano un che per il bambino è il mondo solo più tardi conoscerà altre alternative e modelli differenti, rendendosi conto della relatività dei modelli sociali. La socializzazione può essere vista come l’imposizione di controlli dall’esterno con un sistema di premi e punizioni,ma può essere anche vista come un processo di iniziazione in cui si consente al bambino di spandersi in un mondo adatto a lui, quindi diventa una parte essenziale per il conseguimento di una maturazione. Diventa così un processo di iniziazione ad un mondo sociale con le sue forme di interazione ,genitori e mondo sociale appaiono come una realtà potente e misteriosa.

Educazione e socializzazione

Si occupa degli eventi che determinano le competenze sociali e delle strutture che le società organizzano per tale scopo. Quindi si interessa di scuola, e vuole individuare quali sono le migliori condizioni per raggiungere lo scopo educativo nel miglior modo possibile. Se si considera la socializzazione come l’educazione allora essa non si occupa solo di contesti formali e dove c’è socializzazione/educazione, Se invece l’educazione consiste solo negli aspetti formalizzanti della socializzazione, e la socializzazione è ciò che partecipa all’inserimento nel sociale, allora la sociologia dell’educazione ha solo il compito di studiare l’organizzazione del processo educativo scolastico.

Ruolo della scuola e della famiglia

Per Durkheim l’educazione deve essere garantite dallo Stato mediante la scuola che è un mezzo per formare un cittadino che abbia un comportamento conforme ai bisogni della collettività. Parsons sottolinea la continuità tra famiglia e scuola , e la famiglia dà le premesse per la socializzazione secondaria che , sviluppata nella scuola, che ha il compito di far interiorizzare impegno e capacità per la riuscita dei compiti nei ruoli adulti. Scuola e famiglia possono avere un effetto cumulativo ,inoltre se c’è coerenza tra insegnante,libri di testo e programmi l’influenza sarà maggiore. Ecco perché l’elite sono interessate ad un sistema scolastico che soddisfi gli imperativi funzionali dei gruppi egemoni. Poiché i gruppi nelle società pluraliste sono più di uno sono necessari obiettivi intermedi di programmazione e pratica didattica. La scuola ottiene la socializzazione mediante due meccanismi:il rinforzo sociale e la proposta di modelli personali o di posizione Nella scuola il bambino seleziona i modelli che sono congruenti con il suo ruolo sociale e lo continua a fare tutta la vita ,in riferimento ai gruppi cui si ispira, quindi socializzazione può essere intesa come lo sviluppo di un insieme di comportamenti e prospettive da parte di un individuo che viene posto a confronto con situazioni sociali. Inizialmente la scuola è importante per l’integrazione sociale previene il conflitto ed aiuta l’interiorizzazione delle norme, è quindi un agente di controllo sociale (Berger) e nel contempo un reattore formale (prescrive comportamenti ed impartisce sanzioni) ”l’insuccesso è interpretato come manchevolezza morale e lo farà sentire colpevole”. Quindi la scuola ha una funzione adattiva che abbattendo il conflitto produce individui inseribili nell’organizzazione sociale , ma serve anche alla persona che è messa in condizione di partecipare attivamente alla vita sociale.

Nazionalismo e identità collettiva

E’ la dimensione della socializzazione che prevede che gli individui ricevono stimoli sulla loro appartenenza a gruppi e sulla convivenza con i membri della società, essa è fatta di schemi interpretativi degli eventi sociali, di ideologie, di atteggiamenti e orientamenti della personalità . Attraverso essa i membri riescono ad organizzare le loro idee relative alla società ed indirizzano il loro comportamento verso gli altri riconoscendo una identità collettiva come l’etnia e la nazione

Nazionalismo: è un principio politico che sostiene che l’unità nazionale politica dovrebbero essere coincidenti, quindi se questo principio è violato si genera un sentimento nazionalista …che esige che i confini etnici non siano violati da quelli politici.

Stato e nazione

Stato e Nazione: Stato esprime una distinzione della divisione sociale del lavoro, esso mira al mantenimento dell’ordine , ed esiste dove ci siano enti specializzati a tale compito come polizia,tribunali, che sono separati dal resto della vita essi sono lo Stato. Non tutte le società hanno uno Stato , e quindi non ci sono problemi di nazionalismo: quindi il nazionalismo prevede l’esserci dello Stato con unità politicamente centralizzate e con un clima morale-politico. Il problema del nazionalismo sorge comunque solo per alcuni stati .

Nazione è una contingenza non una necessità, non sono sempre esistite. Il nazionalismo afferma che nazione e stato sono fatti una per l’altro altrimenti sarebbero incompleti e sono dovuti inizialmente emergere.

Lo Stato è emerso senza l’aiuto della Nazione ed alcune nazioni sono emerse senza la benedizione dei propri Stati.

• Due uomini sono della stessa nazione solo se condividono la stessa cultura , cioè il sistema di idee , segni, associazioni e modi di comunicare

• Oppure se si riconoscono reciprocamente appartenenti alla stessa nazione

E’ l’uomo che fa la Nazione e le nazioni sono i manufatti delle convinzioni, della lealtà e solidarietà degli uomini;Un gruppo che occupa lo stesso territorio e parla la stessa lingua diventa nazione quando i membri della categoria riconoscono reciproci diritti e doveri.

Multietnicità e convivenza

Molte sono le metropoli multietniche , dove convivono etnie diverse con una grande ricchezza di costumi e culture che può essere fonte di difficoltà di lingua, di regole di convivenza,di spazio vitale. Il problema è dunque il limite della base comune ed il rispetto delle diversità. Multirazziale, multietnico, multiculturale sono termini che non sono neutri infatti presuppongono l’esistenza di razze, etnie e culture difficilmente mescolabili, a volte incompatibili. Inoltre i gruppi non dominanti sono messi sovente in condizioni di minoranza e limitati all’accesso al potere , ricchezza e prestigio.

- svantaggi nell’accesso alle risorse:

- Identificazione mediante caratteri visibili (colore pelle,lingua,religione)

- Forte senso di identità con riconoscimento reciproco e senso di affinità

- Appartenenza ascritta per nascita e tradizioni comuni

- Endogamia impossibilità di sposare all’esterno del gruppo

Quando ci sono gruppi riconosciuti come socialmente diversi ci può essere: razzismo od accettazione, integrazione o sterminio

Razzismo e pregiudizi

Tutti i gruppi tendono all’ etnocentrismo con cui si giudicano gli altri basandosi sulle proprie usanze ,questo garantisce coesione al gruppo ma può generare anche aggressività ed oppressione a carico degli altri con rapporti conflittuali .Razzismo, stabilire un legame tra gli elementi distintivi ed il patrimonio genetico,fico,biologico di un individuo. Nel XX secolo anche se c’è declino dello stato-nazione, continuano le guerre di odio etnico, anche legate alla crisi sociale.

Etnocentrismo e conflitti sociali

Il razzismo per prodursi necessita di:

- riconoscere le differenze fra i gruppi,-competizione per accedere alle risorse,-distribuzione ineguale del potere sociale.

Esso trova differenze che la scienza non ha dimostrato (antisemitismo..) da cui sono derivare il genocidio dei nativi americani e la Shoah che hanno giustificato le discriminazioni partendo dai caratteri fisico-antropologici differenti, quindi le caratteristiche naturali sono state utilizzate per legittimare i fatti (schiavitù) che poggiano su motivazioni economiche e sociali.

Storia del razzismo

In Grecia c’era la teoria di Aristotele dello schiavo per natura, nel Medio Evo è espressa la differenza naturale dei servi e contadini nel ’500/’600 vengono giustificati i genocidi degli Indios e la tratta dei negri (conquista America) ed i nativi erano visto come dei sotto-uomini ,ma nel contempo ne nuove concezioni universalistiche spinsero Carlo V a sospendere la guerra di conquista sino a quando il dibattito filosofico teologico avesse valutato la giustezza della guerra. I due esponenti furono: Bartolomeo de Las Casa a difesa degli indiani che sosteneva l’uguaglianza del genere umano e Sepulveda che difendeva la guerra convinto della superiorità degli europei. Il 700 si avvicina all’età contemporanea ed il discorso razzista assume forme più scientifiche. Il termine razza fu utilizzato nel XIX secolo per spiegare i cambiamenti sociali, ma Pritchard ,antropologo, poneva nuovamente delle differenze tra le diverse razze e la teoria di Darwin fu utilizzata per giustificare l’inferiorità delle popolazioni non europee . Tra ‘850/’900 Galton promuove l’eugenetica e Le Bon teorizza la divisione delle razze umane in superiori ed inferiori, altri definiscono la mescolanza come una degenerazione. Quindi si diffonde l’antisemitismo che evidenzia una differenza razziale tra gli ebrei a gli altri popoli,alla cui base erano pregiudizi religiosi, economici. L’ideologia nazista tra le due guerre mondiali è il primo tentativo di costruire una società applicando i principi razzisti: Con la shoah gli intellettuali sono stati costretti a screditare il razzismo a livello scientifico e culturale.

Conseguenze del razzismo

Spesso si presentano in forma mista:

*addizionale o da allarme,si enfatizzano alcuni comportamenti devianti e si rappresenta in modo distorto il viver quotidiano di un gruppo che ha qualche differenza somatica,etnica o culturale.

*concorrenziale collegato alla competizione che si sviluppa per l’accesso agli spazi, sevizi, commerci

*culturale dipende dal rifiuto dei valori e modi di vita altrui, con difesa dei propri

Quindi il razzismo si manifesta con pregiudizi, xenofobia, antisemitismo,violenza, discriminazione con logiche di inferiorizzazione e differenziazione. Esso scaturisce da una crisi di qualche rapporto sociale e dal voler legittimarne gli effetti,Esso ha un carattere moderno perché ha legittimato molti comportamenti sociali contemporanei. Taguieff distingue un razzismo:

- universale - spirituale che comporta la diffusione dei valori delle razze superiori europee ,

- un razzismo basato sul riconoscimento della differenza, giustifica l’espulsione degli altri ed anche il genocidio. Esso può essere basato sulle differenze di cultura e di tradizioni o zoo-biologico che considera gli altri una razza diversa .

Il razzismo produce pregiudizio negativo, cioè vengono attribuite a tutti i membri qualità indesiderabili per ragioni genetiche e culturali, i pregiudizi possono portare discriminazione ,azioni ostili. Per Merton ci sono :

- intolleranti attivi,

- intolleranti timidi,

- i liberali moderati,

- i liberali a tutto tondo

Guerra e socialità

La convivenza nella comunità può generare conflitti e guerre, intese come forme particolari di socialità della nostra specie. La guerra caratterizza l’umanità da età antichissime, e recentemente nelle riflessioni si è giunti alla dissacrazione della guerra, cioè al tentativo da parte delle scienze di conoscere, comprendere e controllare questo evento. Per Bouthoul la guerra è lotta armata,cruenta fra gruppi organizzati, ma non riesce a riassumere tutte le sfumature. Esistono vari tipi di guerre: tra popoli, civile,guerriglia,di resistenza,di liberazione. Può scatenarsi per cause diverse: Ideologiche,economiche,psicologiche,politiche,giuridiche,

e tendere a fini diversi, dal cambiare la politica ad annientare il nemico.

Il paradigma eurocentrico voleva portare in ogni luogo la civiltà occidentale ed anche il battesimo sottraendo in cambio ricchezza alle colonie affermando inoltre “gli indios sono intellettualmente deboli come bimbi o bestie”.. arrivando a sostenere che sono biologicamente inferiori fornendo un alibi per il loro annientamento. Quindi seguirono la sterminazione degli indiani del nord, degli indios del centro e sud. In passato ciò è avvenuto con armi malattie,schiavismo, in questo secolo invece nel centro e sud soprattutto con lo sfruttamento delle risorse naturali quindi con l ‘ecocidio che ha comportato l’assalto a santuari naturali sino alla foresta pluviale amazzonica. I conquistatori uccidevano in nome di un re assetato di ricchezze ed in nome della chiesa che voleva diffondere la salvezza, Colombo voleva prendere oro e battezzare gli infedeli, egli prima cacciò da Gibilterra i Mussulmani d espulse gli ebrei... degli indigeni scrisse che non avevano spirito guerriero , che erano vili, nudi, e quindi sarebbe stato semplice fargli adottare i costumi europei. In cinque secoli così scomparvero oltre 500 popoli , in questo secolo gli indios sono stati privati della loro terra ,essi attualmente sono circa 7 su 600 milioni di persone (nelle Ande,in Cile, nel centro America, Argentina ed Amazzonia)

Molti vivono ancora nel bacino del Rio delle Amazzoni con rischio di genocidio, deportazione ed ecocidio.

Lo sterminio degli indios è il nuovo crimine occidentale, l’oro sottratto causò l’inflazione monetaria che accelerò la fine del medioevo favorendo l’ascesa della borghesia mercantile che sarà fautrice di grandi trasformazioni sociali. La chiesa ha sostenuto l’annientamento degli infedeli ed alcuni ordini religiosi,gesuiti,domenicani e francescani hanno invece avviato comunità miste di indios ed indoeuropei basate sull’uguaglianza e la mitezza, Qui le culture si sono compenetrate ed il Portogallo per timore ottenne dalla chiesa la soppressione dei gesuiti. I domenicani avevano riconosciuto la piena soggettività giuridica agli indios affermando la loro mitezza. Solo con il Concilio Vaticano II del 1971 a Chiesa cattolica presenta la Dichiarazione di Barbados per la libertà degli indiani. A ciò segue dall’Istituto Interamericano una carta dei diritti dei popoli indigeni che ha l’obiettivo di restituire le terre agli amerindi... anche se i Miskitos non sono riusciti a fare rispettare l’accordo al Nicaragua. Quindi è difficile ottenere l’indipendenza, ed i popoli indios possono lottare soprattutto per la loro autonomia cercando di ottenere il rispetto reciproco per far vivere una società universale.

Balducci afferma che nel domani c’è il confronto con l’altro, in cui il paradigma etnocentrico dovrà essere sostituito: l’uguaglianza nella diversità, la diversità nell’uguaglianza, perché l’uomo europeo quando ha incontrato l’altro lo a solo distrutto

Tutte le culture sono chiamate ad andare oltre la loro cultura per affrontare unitamente le sfide dell’umanità.

Studi sulla guerra

La guerra è stata studiata cercando di desacralizzare le sue caratteristiche di evento inevitabile, cercando di evidenziarne meccanismi ed effetti. Gli studiosi si sono impegnati a rimediare ai danni sociali ed individuali della guerra ed a contribuire strategicamente alla risoluzione dei conflitti e le guerre mondiali sono state un laboratorio. Freud studiò gli effetti delle nevrosi da guerra e gli psicologi americani preparavano un test per la selezione delle truppe, Moreno esaminava le dinamiche di gruppo tra combattenti da cui nascerò la sua sociometria. Dopo la 2° guerra ,gli studiosi furono mobilitati nella gestione delle risorse umane ,nella propaganda e analisi della psicologia dei nemici ed alleati. Con la Guerra fredda si capì che gli studi dovevano essere comprensivi di analisi sociologiche antropologiche, demografiche ed economiche, inoltre si ebbe la consapevolezza de punto del non ritorno legato alle armi atomiche. Molti studiosi si dedicarono così ad individuare i meccanismi necessari al mantenimento della pace evidenziando quali meccanismi potevano scatenare la guerra. Si è percepito che occorre un cambiamento profondo dei modelli culturali a partire dai quali scaturisce la disponibilità individuale e l’orientamento sociale alla guerra.

Son state individuate in diversi processi collettivi come le decisioni nazionali,pianificazioni, motivazioni individuali coscienti ed inconsce ; possono esser generate da fattori materiali e meccanismi razionali-legati (diritto internazionale), da istituzioni sociali (cultura,ideologia) e da reazioni della personalità. Un ruolo importante ha oggi il rapporto tra la forze armate e le maggiori aziende (commesse di armamenti e materiali e stanziamenti statali procurati dai politici) Infatti il complesso militare – industriale può alimentare la corsa agli armamenti, il loro commercio ed utilizzo nei conflitti. Quindi nel XX secolo la guerra è diventata un ricco affare per potenti gruppi economici, ed è stato definito per i suoi conflitti razziali il secolo dell’odio.

Solitamente sono rilevati nell’organizzazione sociale,nel potere,nella politica , nell’economia e nella geografica antropica. Anche i comportamenti collettivi cambiano ,vengono legittimati comportamenti non consentiti nella vita civile ,mutano abitudini e consumi ed anche i controlli sociali. Sono state attribuite alla guerra le funzioni sociali di stabilizzatori politici economici,motivate dal progresso scientifico-tecnologico , equilibratori demografici e forme di controllo di tendenze antisociali. Altri studi si sono soffermati su come l’aggressività venga canalizzata nella guerra su come essa si trasformi e cosa provochi. L’aggressività bellica, differentemente da quella interindividuale, viene percepita come dovere ed obbligo , si realizza in gruppo e si indirizza contro gruppi tendendo ad essere continua e non dipendente da singoli episodi. Allport afferma che l’aggressività in un gruppo sovente viene dislocata dal reale bersaglio (es. élite di potere) verso altri gruppi con meccanismi di istigazione e ricerca di un capro espiatorio basata su pregiudizi.

Guerra e giustizia

Guerra e giustizia. Sin dal medio evo si è ricercata quale fosse una guerra giusta, quali le sue giuste motivazioni, così Grozio nel 17° secolo ricercò le norme per le limitazioni all’interno di un conflitto, da questo periodo di presta più attenzione alle condizioni dei prigionieri e dei civili con limitazioni delle tecnologie belliche, che tra il 1850 e 1900 sfoceranno nelle :

convenzioni di Ginevra.

• Kant contemporaneamente teorizzò la pace duratura solo con la creazione di sovranità nazionale (es. ONU) che risolva le controversie tra singoli stati

• Gli Stati-nazione elaborano la dottrina dello Stato - potenza che sino alla prima guerra mondiale ritiene le guerra una libera scelta non regolabile dal diritto internazionale.

Conflitti e diritto internazionale

Dopo il massacro della guerra 15/18 si creò la Società delle Nazioni perfezionata nel 1945 con la Carta di S. Francisco da cui nasce l’ONU che mira alla risoluzione pacifica delle controversie internazionali, a tutelare i diritti umani in guerra ed estende il concetto di crimini di guerra per limitarne la portata distruttiva verso la popolazione. L’ONU reputa legittima una guerra solo se serve per difesa immediata i se è consentita dalla comunità internazionale quindi si afferma il principio jus contra bellum (giustizia contro la guerra) che considera fuorilegge la guerra.

Tecnologie belliche e legittimazione

Nonostante ciò da allora i conflitti sono stati numerosi e l’America ha partecipato , ma essi sono stati limitati nello spazio e nel tempo senza dichiarazioni di guerra e coinvolgimento della popolazione nel suo complesso .I paesi democratici occidentali tendono a tecnologie belliche sofisticate per colpire il nemico a distanza, a creare eserciti professionali per limitare i morti e come nuovo modo per legittimare la guerra e gestirla Dopo la seconda guerra mondiale i paesi democratici vedono la guerra solo per autodifesa o a difesa dei diritti umani di popoli aggrediti. Alcuni paesi chiedono azioni di polizia internazionale o ingerenza umanitaria che legittimino azioni belliche e per ottenere il consenso delle opinioni pubbliche internazionali, ma le guerre eticamente giuste non raggiungono i loro obbiettivi, poiché non è un principio morale universale accettabile e una guerra potrebbe essere condotta in modo ingiusto, perché colpirebbe anche obiettivi civili che sono costretti a difendersi, quindi non tutelando la loro incolumità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della socializzazione nella formazione dell'individuo all'interno della società?
  2. La socializzazione è un processo continuo che permette all'individuo di interiorizzare valori, norme e modelli culturali, diventando parte integrante della società. Inizia dalla nascita con la socializzazione primaria, che avviene principalmente in famiglia, e prosegue con la socializzazione secondaria in contesti come scuole e luoghi di lavoro.

  3. Come si manifesta il razzismo e quali sono le sue conseguenze sociali?
  4. Il razzismo si manifesta attraverso pregiudizi, xenofobia e discriminazione, spesso legati a differenze somatiche, etniche o culturali. Esso può portare a conflitti sociali, oppressione e, in casi estremi, genocidi, come dimostrato storicamente con la Shoah e il genocidio dei nativi americani.

  5. In che modo la scuola contribuisce alla socializzazione degli individui?
  6. La scuola svolge un ruolo cruciale nella socializzazione, integrando i bambini nella società e aiutandoli a interiorizzare norme e valori. Attraverso l'educazione formale, la scuola rinforza la socializzazione primaria avvenuta in famiglia e prepara gli individui a ruoli adulti, promuovendo l'impegno e le capacità necessarie per il successo sociale.

  7. Quali sono le sfide della socializzazione nelle società multiculturali?
  8. Nelle società multiculturali, la socializzazione affronta la sfida di rispettare e integrare diverse etnie e culture, evitando conflitti legati a differenze linguistiche, religiose e culturali. È essenziale trovare un equilibrio tra il mantenimento di una base comune e il rispetto delle diversità per garantire una convivenza pacifica.

  9. Quali sono le cause e le conseguenze della guerra secondo gli studi sociologici?
  10. Le cause della guerra possono essere ideologiche, economiche, politiche o psicologiche, e spesso coinvolgono la competizione per risorse e potere. Le conseguenze includono cambiamenti nell'organizzazione sociale, legittimazione di comportamenti aggressivi e destabilizzazione politica ed economica. Gli studi sociologici cercano di comprendere e mitigare questi effetti per promuovere la pace.

Domande e risposte