Concetti Chiave
- Durante il tardo Settecento, Milano vive un periodo culturale florido grazie alle riforme austriache che regolano la proprietà terriera e il sistema fiscale, favorendo l'agricoltura senza danneggiare l'aristocrazia.
- Gli intellettuali nobili e borghesi, come Pietro Verri, giocano un ruolo cruciale nelle riforme fiscali e legislative, influenzando le politiche economiche e contribuendo alla diffusione di nuove idee in Europa.
- L'Illuminismo, con la sua fiducia nella Ragione, promuove lo sviluppo scientifico e tecnico, influenzato da opere fondamentali come l'Enciclopedia di Diderot e d'Alembert, arricchita dai contributi di molti intellettuali francesi.
- A Milano, la cultura illuminista si espande attraverso giornali e riviste, tra cui Il Caffè, promuovendo discussioni pubbliche e critiche sociali, con contributi significativi da figure come Cesare Beccaria.
- Il trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, pubblicato nel 1764, è un'opera di grande impatto che argomenta contro la pena di morte e le torture, influenzando il pensiero giuridico dell'epoca.
Indice
Riforme Austriache in Lombardia
Il tardo Settecento è un momento particolarmente felice per la vita culturale di Milano: lmomena Lombardia, infatti, è passata nel 1713, con il trattato di Utrecht, sotto il controllo dell'Austria, liberandosi dal malgoverno spagnolo. Sovrani aperti alle riforme, come Maria Teresa e suo figlio, Giuseppe II d'Asburgo, introducono innovazioni che danno, nel decennio 1770-80, i primi risultati positivi. Ricordiamo in particolare l'istituzione del Catasto geometrico della proprietà fondiaria che pone la proprietà terriera su basi sicure, regola il gettito fiscale, accorda facilitazioni agli agricoltori più intraprendenti, senza danneggiare l'aristocrazia, che poggia la sua ricchezza sul razionale sfruttamento della fertile pianura Padana.
Intellettuali e Riforme Fiscali
Gli intellettuali, per lo più di estrazione nobiliare o alto-borghese, sono chiamati a collaborare: ricevono incarichi di responsabilità e a volte sono accreditati consulenti per migliorare la legislazione e controllare l'opportunità di scelte fondamentali, in ambito monetario o nei rapporti commerciali.
Pietro Verri (1728-1797) è un esempio convincente di questa figura di intellettuale calato nella vita civile: chiamato a far parte nel 1770 della Giunta per la riforma fiscale, ottiene l'abolizione degli appalti privati nella riscossione delle imposte. Come presidente del Magistrato camerale (l'equivalente della direzione finanziaria), si sforza di riorganizzare meglio l'apparato fiscale. Intanto si diffondono in Europa nuove idee che egli enuclea nelle Meditazioni sull'economia politica (1771).
Illuminismo e Cultura Operativa
Il movimento culturale dell'Illuminismo (così chiamato perché gli intellettuali confidano unicamente nel lume della Ragione) nasce in Inghilterra e si sviluppa rapidamente in Francia, Italia e nel resto dell'Europa. Gli illuministi esaltano una cultura operativa, che propugna lo sviluppo della scienza e delle tecniche. Ricordiamo che l'opera più significativa di questo movimento, l'Enciclopedia (in 17 volumi pubblicati tra il 1751 e il 1772, più altri volumi successivi di tavole), riceve dai suoi ideatori e organizzatori, Denis Diderot (1713-1784) e Jean Baptiste d'Alembert (1717-1783), un significativo sottotitolo: Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, da parte di un'associazione di letterati. Ad essa collaborano, con articoli e interventi sulle varie voci, i nomi più prestigiosi della Francia del tempo: Voltaire (1694-1778), Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), Charles de Secondat, barone di Montesquieu (1689-1755), Claude-Adrien Helvétius (1715-1771), Étienne de Condillac (1715-80), Paul-Henry D'Holbach (1723-89), il naturalista George-Louis Buffon (1707-88), gli economisti Robert Turgot (1727-81) e François Quesnay ( 1694-1774).
Diffusione della Cultura a Milano
Si diffondono i giornali, sul modello dello Spectator (1711) dell'inglese John Addinson, strumento di informazione destinato al largo pubblico, e dello spregiudicato Tatler ("Il Chiacchierone") di Richard Steele.
A Milano questa cultura, proiettata verso il progresso, attenta ai problemi concreti dell'uomo, pronta a intervenire nella gestione del pubblico interesse, trova attenti interlocutori. Nasce, così la Società dei Pugni e un periodico, Il Caffè, edito dal giugno 1744 al maggio1766. Si distinguono, per impegno e numero di interventi, i fratelli Pietro e Alessandro Verri (1741-1816), ma il collaboratore più prestigioso è Cesare Beccaria (1738-1794), l'autore di un vero e proprio best-seller, il trattato Dei delitti e delle pene (1764) in cui dimostra l'inefficacia della pena di morte e delle torture nella prevenzione dei delitti.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme introdotte in Lombardia sotto il dominio austriaco?
- Chi era Pietro Verri e quale fu il suo contributo alle riforme fiscali?
- Qual è il significato del movimento dell'Illuminismo e chi furono i suoi principali esponenti?
- Come si diffuse la cultura illuminista a Milano e quali furono le sue manifestazioni principali?
- Qual è l'importanza del trattato "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria?
Durante il dominio austriaco, furono introdotte riforme significative come il Catasto geometrico della proprietà fondiaria, che regolava il gettito fiscale e facilitava gli agricoltori intraprendenti senza danneggiare l'aristocrazia.
Pietro Verri era un intellettuale coinvolto nella vita civile, che nel 1770 fece parte della Giunta per la riforma fiscale, ottenendo l'abolizione degli appalti privati nella riscossione delle imposte e riorganizzando l'apparato fiscale.
L'Illuminismo era un movimento culturale che esaltava la ragione e la cultura operativa, promuovendo lo sviluppo della scienza e delle tecniche. Tra i suoi principali esponenti vi erano Denis Diderot, Jean Baptiste d'Alembert, Voltaire, e Jean-Jacques Rousseau.
A Milano, la cultura illuminista si diffuse attraverso giornali e periodici come Il Caffè, edito dai fratelli Verri, e la Società dei Pugni, con Cesare Beccaria come uno dei collaboratori più prestigiosi.
Il trattato "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria è importante perché dimostra l'inefficacia della pena di morte e delle torture nella prevenzione dei delitti, diventando un best-seller e influenzando il pensiero giuridico dell'epoca.