Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il poema di P. Rolli descrive una società galante e aristocratica del Settecento, con un focus su convivialità festosa ed equilibrata.
  • Le terzine di versi endecasillabi sottolineano sensazioni visive, olfattive e gustative, tipiche del sensismo del XVIII secolo.
  • Il poeta utilizza immagini vivide per evocare la bellezza delle dame mascherate e la sontuosità delle danze nei palazzi nobiliari.
  • Viene celebrata la ricchezza dei cibi e dei vini raffinati, in contrasto con i vini robusti della Sabina, creando un'atmosfera di opulenza e grazia.
  • Il componimento si conclude con un'invocazione al dio Bacco, celebrando lo spirito gioioso e l'ebbrezza delle festività.

P. Rolli: Ecco già s’aprono le carole

Ecco già s'aprono alle carole

per folti lumi le adorne camere

come la splendida Reggia del Sole.

in gaie e varie fogge novelle

su i bianchi volti la negra maschera

le snelle giovani rende più belle,

perché le tenere sembianze crede

più graziose più vive e morbide

il desiderio che non le vede.

Vezzosa Egeria inanellato

il crin t'adorna con una candida

piuma pieghevole fu'l manco lato:

al collo avvolgiti l'orientali

fila di perle che dolce caggiano

da nodo facile fu'l petto eguali:

dopo le rapide danza se lassa

ti posi e siedi; bello è le scorgere

in onda moversi or' alta or bassa:

e così ondeggiano le perle rare

soavemente; che d'esser credono

mosse da Zeffiro tornate in mare.

Poi s'imbandiscono tutte fumanti

di scelti cibi le ricche tavole,

e i vini brillano dolce piccanti

che dentro a’ limpidi tersi bicchieri,

spiritosetti lieve zampillano

al gusto amabili sani e leggieri.

Bevasi ‘l rustico fier Sabinese

i suoi gagliardi vini che fumano

cretosi e ruvidi com' il Paese:

Aurei scintillino in nostra mano

i dilicati vini del Tuscolo

di Monte Porzio, d'Alba e Genzano.

Quando s'immollano, che bel colore

hn le tue Labbra! Quanto le grazie

Sopra si stillano dolce sapore!

Allor più scherzano il gioco, il riso

degli occhi lieti nell’umor lucido,

e allegra l’anima vin tutta al viso

O Evio, o Libero, o Bassareo,

o sempre biondio, o sempre giovane,

evoè Bromio, evoè Lieo

Si tratta di una delle tante canzonette di P.

Rolli che ebbero tanto successo nel Settecento. La società che vi è descritta è galante, aristocratica, lontana da ogni eccesso e dedita alla convivialità festosa, ma equilibrata e razionale. Nel componimento, alla vivacità che ci rimanda a Bacco, si nota il gusto per tutti gli aggettivi in grado di suggerire impressioni visive, olfattive e gustative derivate da oggetti e da cibi rari e preziosi. Il XVIII fu anche il secolo del sensismo e non è quindi a caso se l’autore cerca di cogliere le impressioni sensibili, anche le più sensibili. Dal punto di vista metrico si tratta di terzine di versi endecasillabi, in cui il primo verso rima con il terzo, mentre il secondo gode di una sua autonomia ed è sdrucciolo.

Ecco che ora vengono aperte alle danze

le stanze colme di numerose luci

come la splendente Reggia del Re Sole:

[Si tratta di una festa di Carnevale che si tiene in un sontuoso palazzo nobiliare. È il momento delle danze – il termine “carola” indica una danza di origine franco-provenzale – ma Rolli lo utilizza nel generico significato di danza – Da notare che in un solo verso, con due aggettivi, il poeta è in grado di rendere l’immagine dello splendore e della leggiadria delle decorazioni]

Indice

  1. Descrizione delle Dame
  2. Egeria e le Perle
  3. Tavole Imbandite e Vini
  4. Sensualità e Divinità

Descrizione delle Dame

la maschera nera posta sui bianchi volti

con abiti sempre nuovi ed allegri

rende più belle le snelle figure femminili;

[L’attributo “snelle” riferito alle dame è molto evocativo; infatti in molte tele del Sette cento, troviamo dame dal corpo molto slanciato. L’aspetto femminile viene ripreso nella terzinba successiva in cui prevale il senso di morbidezza e di graziosità]

il desiderio suscitato in chi non le vede

fa credere il loro tenero aspetto

più grazioso, più vivo e più morbido.

Egeria e le Perle

O leggiadra Egeria, dopo averti inanellato

i capelli, adornati con una candida

e morbida piuma il fianco sinistro:

[Egeria è il nome di una fanciulla, di nobile famiglia, che Rolli aveva conosciuto ed amato durante un suo soggiorno a Roma]

avvolgiti al collo le orientali

file di perle che ricadono dolcemente

dal nodo verso il petto in modo simmetrico:

[L’aggettivo “orientali” ci rimanda al gusto per l’esotismo, proprio del XVIII secolo.]

dopo le veloci danze, se stanca

ti fermi e ti siedi, è bello notare

il petto che ondeggia come un’onda verso l’alto e il basso:

[In questa terzina si può notare una vaga sensualità sempre presente nei componimenti poetici del Rolli]

e nello stesso modo le perle rare ondeggiano

soavemente, e credono di essere state riportate

in mare, agitate dal vento.

Tavole Imbandite e Vini

Quindi vengono imbandite tutte fumanti

le ricche tavole con cibi di pregio,

e brillano i vini dal gusto dolce e frizzante insieme,

[La terzina è ricca di sensazioni visive e gustative, riprese anche nella terzina seguente. Alla precisione dei termini utilizzati si unisce una certa grazia e leggerezza dei versi successivi.]

che dentro a limpidi e brillanti bicchieri,

zampillano lievemente, poco alcolici come sono,

dal gusto gradevole, sano e leggero.

Che il rustico e fiero abitante della Sabina

beva i suoi vini dal gusto vigoroso che esalano profumi

che sanno di creta e sono ruvidi come la sua terra.

[Viene introdotta l’immagine dell’abitante della Sabina, avvezzo a bere vini corposi; questo accostamento con la leggiadria della festa del Carnevale, conferisce alla poesia un aspetto vivace che ci ricorda anche le feste dedicate a Bacco]

Che scintillino d’oro, nella nostra mano

i delicati vini di Tuscolo,

di Monte Porzio, di Alba e di Genzano.

Sensualità e Divinità

Quando si bagnano di vino, che bel colore

hanno le tue labbra! Quanto dolce sapore

vi stillano sopra le grazie!

[La terzina è caratterizzata dalla sensualità del poeta che si concretizza con la possibilità di incontrare le labbra dell’amata, umide di vino, circostanza che viene più suggerita che detta esplicitamente]

Allora si fanno più scherzosi il moto ed il riso degli occhi

allietati dalla lucentezza un po’ ebbra derivata dai vini

e l’allegria dell’animo si manifesta nel viso.

O Evio, o Libero, o Bassareo,

o divinità sempre bionda e sempre giovane

evoè Bromio, evoè Lieo.

[In questa terzina, il poeta evoca il dio Bacco con tutti gli appellativi che gli riservavano gli antichi. Evoè è l’acclamazione con cui veniva invocato dalle Baccanti]

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della canzonetta di P. Rolli?
  2. Il tema principale è la descrizione di una società galante e aristocratica del Settecento, dedita a feste eleganti e conviviali, con un forte richiamo alla sensualità e alle impressioni sensoriali.

  3. Come viene descritta la figura femminile nel componimento?
  4. Le dame sono descritte come snelle e graziose, con maschere nere che esaltano la loro bellezza, evocando un senso di morbidezza e leggiadria.

  5. Qual è il ruolo delle perle nella descrizione di Egeria?
  6. Le perle orientali adornano il collo di Egeria, aggiungendo un tocco di esotismo e sensualità, e sono descritte come ondeggianti dolcemente, simili a onde del mare.

  7. Quali sensazioni evocano le tavole imbandite e i vini?
  8. Le tavole riccamente imbandite e i vini dolci e frizzanti evocano sensazioni visive e gustative di eleganza e leggerezza, in contrasto con i vini robusti della Sabina.

  9. In che modo viene celebrata la divinità di Bacco?
  10. Bacco è celebrato attraverso l'evocazione dei suoi appellativi antichi e l'acclamazione "evoè", simbolo di allegria e giovinezza, che riflette l'atmosfera festosa e sensuale del componimento.

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