Mayc1989
Genius
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Concetti Chiave

  • Le Rime di Alfieri comprendono 351 componimenti divisi in due parti, con la prima pubblicata in Francia nel 1789 e la seconda postuma nel 1804.
  • Il sonetto è la forma poetica prediletta da Alfieri, che utilizza per esprimere in modo vibrante i sentimenti e l'immaginazione.
  • Alfieri usa le Rime come un diario poetico, sublimando esperienze personali attraverso un filtro letterario ispirato al modello petrarchesco.
  • Nei sonetti emerge l'immagine dell'io-eroe, caratterizzato da malinconia, scontentezza e fiero sdegno verso il presente.
  • Motivi ricorrenti includono dialoghi con grandi spiriti come Dante e Petrarca, e l'ossessione per la morte che sostituisce l'amore per la donna.

Indice

  1. Le Rime: pubblicazione e struttura
  2. Il sonetto: forma prediletta dell'Alfieri
  3. Temi e motivi delle Rime

Le Rime: pubblicazione e struttura

Le Rime sono 351 componimenti divisi in due parti:

1. la prima fu pubblicata dall’autore in Francia nel 1789.

2. la seconda apparve postuma nel 1804.

Il sonetto: forma prediletta dell'Alfieri

Il libro comprende sonetti, canzoni, epigrammi, stanze e capitoli, ma la forma prediletta dell’Alfieri è il sonetto, che egli consente una rappresentazione vibrante e concentrata dell’empito della fantasia e del sentimento.

Ideale diario poetico, nel quale l’autore esprime soprattutto i moti dell’animo suscitati dagli eventi della vita, le Rime non sono una registrazione immediata e spontanea delle esperienze autobiografiche: il filtro letterario vi interviene sia nella nobilitazione dei contenuti secondo il modello del poeta solitario, fiero e sdegnoso che si atteggia a eroe, sia nella sublimazione della forma, nella transcodificazione sapiente del modello petrarchesco.

Temi e motivi delle Rime

Nei sonetti domina la figura dell’io-eroe, sempre in preda alla malinconia, alla scontentezza di sé e all’insofferenza degli altri, al fiero sdegno e all’orrore del tempo presente.

Motivi delle Rie sono i soliloqui o dialoghi con i grandi spiriti (Dante, Petrarca, Michelangelo), e la presenza ossessiva della morte che può prendere il posto della donna amata.

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