Concetti Chiave
- La rivista "Voce", diretta da Giuseppe Prezzolini, ha avuto un'influenza significativa tra il 1908 e il 1914, mirando a formare una nuova classe dirigente.
- Prezzolini utilizzava "Voce" come piattaforma militante per affrontare seriamente questioni politiche, economiche, sociali e culturali, proponendo soluzioni concrete.
- Il contesto dell'epoca vedeva l'Italia in declino a causa dell'incompetenza e corruzione politica, che Prezzolini criticava aspramente.
- Nonostante la sfiducia verso il sistema, Prezzolini vedeva nelle nuove generazioni la speranza di un cambiamento, pur restando realistico sui limiti del suo progetto.
- "Voce" fungeva da scuola di formazione culturale, promuovendo un confronto diretto e attivo per trovare soluzioni pratiche ai problemi del tempo.
Indice
L'influenza della rivista "Voce"
Uno dei maggiori contributi, a livello letterario, apportati dal secolo del Novecento è rappresentato dalle riviste, una delle più importanti fu “Voce”, che vide la sua maggiore influenza tra il 1908 e il 1914 grazie al direttore Giuseppe Prezzolini, il cui obiettivo principale fu quello di formare una nuova classe dirigente grazie al peso delle sue parole. La rivista assume in questo caso il ruolo di foglio militante, capace di mostrarsi attento alle questioni contemporanee con serietà, e di esprimere di conseguenza un proprio parere in campo politico, economico, sociale, amministrativo e culturale in modo da fornire anche delle proposte concrete che potessero portare alla risoluzione di queste difficoltà.
Il progetto di Giuseppe Prezzolini
Il progetto di Prezzolini risulta ancora più chiaro se contestualizzato, l’Italia infatti stava infatti gradualmente ma rapidamente precipitando al disfacimento a causa dell’incompetenza di una classe politica non interessante al bene comune dei cittadini, bensì al proprio benessere personale, quindi capace di scendere a compromessi morali e macchiarsi di crimini quali la corruzione. Il direttore non risparmia parole violente e crude riguardo a questa situazione, che descrive come una perdita di ideali a favore invece di imbrogli, incompetenza, “marciume dilagante”, questo ovviamente provoca in lui un disprezzo generale tanto da arrivare a parlare di “schifo”, prevedendo quindi un futuro rovinoso se la strada non viene invertita.
La speranza nelle nuove generazioni
Per questo la “Voce” si propone di formare gli italiani di un domani, coloro che prenderanno il posto di questi dirigenti alle redini del paese, nonostante la reazione iniziale sarebbe quella di abbandonare il progetto a dare spazio alla sfiducia, tanto che Prezzolini parla della tentazione di “starsene solitari” per evitare di entrare a contatto con questo “lerciume generale”. Tuttavia, la vera e propria speranza è proprio data dalle nuove generazioni, ancora facilmente influenzabili con ideali nobili e degni di un vero italiano, Prezzolini però rimane comunque realista e capisce come questo sogno possa risultare poco credibile, è infatti lui stesso ad affermare “un partito non si fonda dalle colonne d’un giornale: lo si prepara soltanto”. La sua rivista diviene però comunque un partenza concreta, un sorta di scuola di formazione in modo da far crescere la propria cultura ma anche la propria consapevolezza dei tempi in cui si vive, qui infatti le questioni che tormentano il paese non vengono sfiorate, bensì approfondite in modo da poter effettivamente trovare soluzioni attuabili, che nascono da un confronto diretto, costante e attivo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo principale della rivista "Voce" sotto la direzione di Giuseppe Prezzolini?
- Qual era l'obiettivo del progetto di Giuseppe Prezzolini?
- Come Prezzolini vedeva il futuro dell'Italia se non si fosse invertita la rotta politica?
- Qual è la speranza di Prezzolini per il futuro dell'Italia?
La rivista "Voce" ha svolto il ruolo di foglio militante, attento alle questioni contemporanee e capace di esprimere opinioni in campo politico, economico, sociale, amministrativo e culturale, fornendo proposte concrete per risolvere le difficoltà.
L'obiettivo di Prezzolini era formare una nuova classe dirigente in Italia, contrastando l'incompetenza e la corruzione della classe politica esistente, e promuovendo ideali nobili tra le nuove generazioni.
Prezzolini prevedeva un futuro rovinoso per l'Italia, caratterizzato da una perdita di ideali e un "marciume dilagante", se non si fosse cambiata la direzione politica.
La speranza di Prezzolini risiede nelle nuove generazioni, che possono essere influenzate da ideali nobili e degni, anche se riconosce che fondare un partito dalle colonne di un giornale è difficile, ma vede la "Voce" come un punto di partenza per la formazione culturale e consapevolezza.