Concetti Chiave
- Giuseppe Parini, nato nel 1729 a Bosisio, ricevette un'educazione grazie a una prozia che lo accolse a Milano.
- Esordì poeticamente nel 1752 con "Alcune poesie di Ripano Eupilino", usando uno pseudonimo che richiamava le sue origini.
- Fu precettore presso famiglie nobili e aderì agli ideali degli intellettuali illuministi milanesi.
- Parini guadagnò prestigio con "Il Mattino" e "Il Mezzogiorno", criticando i vizi della nobiltà corrotta.
- Moderato, bilanciava critiche e collaborazione con l'aristocrazia, cercando di trasformare contenuti senza alterare strutture esistenti.
Parini – La vita, la personalità e la poetica
Indice
Infanzia e formazione di Parini
Giuseppe Parini nacque il 23 maggio 1729 a Bosisio in Brianza, in provincia di Como.
Le disagiate condizioni economiche della famiglia non assicurano al giovane un’educazione scolastica adeguata, così se ne prese cura una vecchia prozia, accogliendolo a 10 anni presso di sé a Milano. Sua zia morì nel 1741 e lasciò al nipote una piccola eredità, a patto però che gli si ordini sacerdote. Il suo esordio poetico fu nel 1752 con “Alcune poesie di Ripano Eupilino”, 94 testi di vario argomento e tono; lo pseudonimo contiene un anagramma del suo nome e insieme allude alla provenienza dell’autore.
Carriera e prime opere
Tra il 1752 e il 1754 il poeta fu accolto nell’Accademia dei Trasformati nel 1753. Conclusi gli studi e presi gli ordini nel 1754 fu accolto come precettore presso il Duca Serbelloni, però otto anni dopo fu licenziato perché prese le difese della figlia del maestro di musica che la duchessa Vittoria aveva schiaffeggiato. Parini ottenne presto un nuovo incarico presso il conte Imbonati come precettore del figlio Carlo, al quale scrisse l’ode “L’educazione”. Si schierò con gli intellettuali milanesi illuministi.
Successo e incarichi pubblici
Il prestigio del poeta crebbe con la pubblicazione del “Mattino” e del “Mezzogiorno”, due poemetti dedicati a ritrarre i vizi della nobiltà parassita e corrotta. Nel 1768 Parini prese l’incarico di precettore in seguito alla morte del conte, e ottenne svariati incarichi pubblici. In questi anni Parini scrisse molti testi, tra essi per valore letterario spiccano le “Odi”, aventi forme tradizionali e classicistiche; una prima raccolta di Odi uscì nel 1791 e poi nel 1795 una seconda edizione.
Rivoluzione francese e ultimi anni
Allo scoppio della rivoluzione francese Parini da una parte confidava nella possibilità di una realizzazione più piena e giusta dei principi sociali illuministici, dall’altra parte temeva gli eccessi del movimento rivoluzionario. Tuttavia accettò gli incarichi che i francesi gli offrirono quando occuparono Milano nel 1796. Il moderatismo del poeta e il suo desiderio di difendere l’autonomia della città dai francesi, ne decretarono il rapido allontanamento da ogni responsabilità politica; in questo periodo si concluse anche l’attività creativa del poeta che lasciò incompiute le due parti mancanti del “Giorno” (Il Vespro e La Notte). Nel 1795 scrisse l’ultima delle odi, “Alla Musa”.
Parini morì a Milano il 15 agosto del 1799.
Moderazione e critica sociale
Il principio della moderazione regola il difficile equilibrio dei diversi e contrastanti atteggiamenti ideologici e artistici pariniani; per esempio Parini criticava i vizi e inutilità dell’aristocrazia, ma allo stesso tempo lavorava per loro allo scopo di restituirgli una funzione di prestigio. Egli voleva trasformare i contenuti senza alterare le strutture letterarie e sociali vigenti.
Parini era un moderatore, denunciava le cose che non andavano e cercava di costruire qualcosa di positivo cambiandole.
Domande da interrogazione
- Quali furono le condizioni economiche e formative di Giuseppe Parini durante l'infanzia?
- Come iniziò la carriera letteraria di Parini e quali furono le sue prime opere?
- Quali furono i successi e gli incarichi pubblici ottenuti da Parini?
- Come reagì Parini alla Rivoluzione francese e quali furono le conseguenze per la sua carriera?
Parini nacque in una famiglia con difficoltà economiche che non poteva garantirgli un'educazione adeguata. Fu una prozia a prendersi cura di lui a Milano, dove ricevette un'istruzione.
Parini esordì nel 1752 con "Alcune poesie di Ripano Eupilino". Fu accolto nell'Accademia dei Trasformati e lavorò come precettore, scrivendo l'ode "L'educazione" per il figlio del conte Imbonati.
Il prestigio di Parini crebbe con i poemetti "Mattino" e "Mezzogiorno", che criticavano la nobiltà corrotta. Ottenne incarichi pubblici e pubblicò le "Odi", con una prima raccolta nel 1791 e una seconda nel 1795.
Parini sperava in una realizzazione dei principi illuministici ma temeva gli eccessi rivoluzionari. Accettò incarichi dai francesi a Milano, ma il suo moderatismo portò al suo allontanamento politico e alla fine della sua attività creativa.