Concetti Chiave
- Giuseppe Parini, nato nel 1792 a Bosisio, fu un illuminista moderato e sacerdote, noto per la sua satira sulla nobiltà.
- La sua opera principale, "Il Giorno", ridicolizza la nobiltà attraverso un ritratto ironico di un giovane signore e la sua giornata.
- Parini finge di elogiare i giovani nobili, ma in realtà critica i loro costumi corrotti e la mancanza di impegno sociale.
- Il poemetto "Il Giorno" fu pubblicato tra il 1763 e il 1765 e le sue ultime parti furono pubblicate postume nel 1801.
- Parini era un riformista moderato che desiderava un ritorno della nobiltà al suo ruolo di guida, senza promuovere idee rivoluzionarie.
Giuseppe Parini e la nobiltà
Giuseppe Parini nasce nel 1792, a Bosisio, nei pressi di Como. Studia a Milano, dove viene ordinato sacerdote. Diventa precettore del conte Gabrio Serbelloni e ha così modo di conoscere da vicino il mondo della nobiltà, che ridicolizza nella sua opera più famosa, Il Giorno, poema ironico e satirico in cui viene descritta la giornata di un "giovin signore", attraverso il racconto di alcuni momenti significativi della giornata.
La sua satira nasce da un particolare modo di descrivere il giovane nobile, fingendo di farne l'elogio, mentre in realtà se ne criticano con sdegno i costumi molli e vacui e la mancanza di impegno sociale. Diventa poi professore alle Scuole palatine di Milano e ottiene varie cariche di prestigio, grazie alle sue idee di riformista moderato. Nel 1799 gli austriaci entrano in Milano: Parini mantiene il suo posto di lavoro nelle scuole fino alla morte, avvenuta a Milano nello steso anno.
Il poemetto satiricoIl Giorno, fu pubblicato tra il 1763 e il 1765 nelle sue prime parti: Il Mattino e Il Mezzogiorno. Il Vespro e La sera, le ultime due, rimasero incompiute e vennero pubblicate postume, nel 1801. Lo scopo della satira di Parini è soprattutto morale: egli vuole mettere in luce e denunciare i costumi corrotti della società nobile, ma non suggerisce di invertire i ruoli tra nobili e borghesi, come molti invece l'hanno interpretato. Egli si augura, semplicemente, che i nobili ritornino ad occupare il ruolo di guardia che spetta a loro: siamo di fronte, quindi, ad un riformista moderato, non ad un precursore delle idee rivoluzionarie, che hanno portato alla Rivoluzione Francese.