Fabrizio Del Dongo
Genius
7 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il testo di Parini critica l'aristocrazia che discute superficialmente di filosofia e scienza, accogliendo solo ciò che si adatta al loro stile di vita libertino.
  • Il Giovin Signore è descritto come indipendente moralmente e religiosamente, evitando di abbracciare teorie di uguaglianza che potrebbero minacciare i suoi privilegi.
  • Parini evidenzia l'ironia di nobili che, distratti dal libertinaggio, non vedono l'imminente cambiamento sociale derivante dalle idee illuministe.
  • Il passo utilizza l'immagine delle api per rappresentare come il Giovin Signore seleziona solo idee che rafforzano la sua condotta licenziosa.
  • L'intento critico del poeta è chiaro: sottolinea la superficialità e l'ipocrisia dell'aristocrazia del suo tempo, preannunciando la fine dei loro privilegi.

……….. Applauda intanto

tutta la mensa al tuo poggiare ardito.

Te con lo sguardo, e con l'orecchio beva

la Dama dalle tue labbra rapita:

con cenno approvator vezzosa il capo Pieghi sovente:

e il calcolo, e la massa,

e l'inversa ragion sonino ancora

Su la bocca amorosa. Or più non odia

de le scole il sermone Amor maestro;

ma l'accademia e i portici passeggia

de' filosofi al fianco, e con la molle

mano accarezza le cadenti barbe.

Ma guardati, o Signor, guardati oh dio!

dal tossico mortal che fuora esala

dai volumi famosi; e occulto poi

sa, per le luci penetrato all'alma,

gir serpendo nei cori; e con fallace

lusinghevole stil corromper tenta

il generoso de le stirpi orgoglio

che ti scevra dal vulgo.

Udrai da quelli,

che ciascun de' mortali all'altro è pari;

che caro a la Natura, e caro al Cielo

è non meno di te colui che regge

i tuoi destrieri, e quei ch'ara i tuoi campi;

e che la tua pietade, e il tuo rispetto

dovrien fino a costor scender vilmente.

Folli sogni d'infermo! Intatti lascia

così strani consiglj; e sol ne apprendi

quel che la dolce voluttà rinfranca,

quel che scioglie i desiri, e quel che nutre

la libertà magnanima. Tu questo

reca solo a la mensa: e sol da questo

cerca plausi ed onor. Così dell'api

l'industrioso popolo ronzando,

gira di fiore in fior, di prato in prato;

e i dissimili sughi raccogliendo,

tesoreggia nell'arnie: un giorno poi

ne van colme le pàtere dorate

sopra l'ara de' numi; e d'ogn'intorno

ribocca la fragrante alma dolcezza

Indice

  1. L'eloquenza del Giovin Signore
  2. Il pericolo dei volumi illuministi
  3. Critica alla superficialità aristocratica

L'eloquenza del Giovin Signore

Intanto mentre tu parli [riferito al Giovin Signore], tutti i commensali, applaudano all’ardito valore del tuo pensiero. La dama, rapita dall’eloquenza delle tue labbra, beva con lo sguardo il tuo aspetto e con l’orecchio le tue parole: con un cenno di approvazione essa chini spesso il capo con un fare lezioso: e le dotte parole della scienza [calcolo, massa, inversa ragione] risuonino non solo sulle tue labbra, ma sulla bocca amorosa. Il dio Amore che è vostra guida e vostro maestro non odia più come un tempo i dotti sermoni delle scuole; ma passeggia a fianco dei filosofi lungo l’Accademia [cioè i luoghi dove insegnava Platone] e i Portici [lungo i quali insegnava passeggiando Aristotele] e accarezza con la mano delicata [molle mano] le lunghe barbe cadenti.

Il pericolo dei volumi illuministi

Ma guardati, o Signore, guardati, oh Dio! dal veleno mortifero che esala dai volumi degli Illuministi [volumi famosi]; e occultamente poi, senza che tu te ne accorga, una volta penetrato nell’anima attraverso la lettura [per le luci = attraverso gli occhi = attraverso la lettura], serpeggia a lungo nei cuori e tenta con un linguaggio ingannatore e piacevole di corrompere in te quel nobile orgoglio della stirpe che ti distingue [ti scevra] dal volgo Dagli autori dei volumi filosofici [da quelli che….] che affermano l’uguaglianza di tutti; che caro alla natura e caro al cielo non meno di te è colui che guida i tuoi destrieri o colui che ara i campi di tua proprietà;e che la tua pietà ed il tuo rispetto dovrebbero abbassarsi vilmente fino al loro livello.

Folli sogni infernali! Lascia del tutto intonsi dei propositi così strani! (non ti avvicinare nemmeno a quelle pagine); e da quei volumi prendi solo ciò che dà vigore alla gioia dei piaceri, che abbandona a se stesse le passioni senza alcun freno, che alimenta ed accresce la licenza dei costumi (= la libertà magnanima). Tu reca ad un banchetto soltanto questo e cerca applausi ed favore dei commensali solo con l’esposizione di queste dottrine. Nello stesso modo, le api traggono il meglio dal succo dei fiori, svolazzando di fiore in fiore, di prato in prato; e i succhi più diversi raccogliendo, accumulano tesori nelle loro arnie: un giorno, [in futuro] le patere d’oro saranno colme di miele [e deposte] sopra gli altari degli dei [come offerta votiva]; e tutt’intorno si spande la fragranza dolce del miele.

Critica alla superficialità aristocratica

Al tempo del Parini la filosofia e la scienza erano di moda nei salotti, ma se ne discuteva in modo assai superficiale: si discuteva di fisica, di astronomia, di e soprattutto delle novità filosofiche francesi. Di tutto questo però veniva accolto soltanto ciò che si accordava meglio con la licenziosità dei costumi dei nobili del tempo e con il loro libertinaggio anche intellettuale. Il Giovin Signore, durante la mattina, tra un atto e l’altro della toilette sfoglia gli ultimi volumi arrivati e ne riferirà ai commensali il contenuto, dimostrandosi indipendente dal punto di vista morale e religioso. Invece, si guarderà bene dall’essere contaminato dalle nuove teorie che sostengono l’uguaglianza se non vorrà essere infettato da esse. L’intento critico ed ironico del Parini nei confronti della società aristocratica del suo tempo è molto evidente: i nobili si trastullano con le nuove teorie filosofiche illuministe e non si accorgono che da essi deriveranno ben presto la fine dei loro privilegi, il germe della Rivoluzione, l’arrivo di una società nuova. Il passo termina con l’immagine delle api; come le api, il Giovin Signore sceglierà solo le idee più lusinghevoli, più idonee al suo comportamento licenzioso e le esporrà ai commensali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'eloquenza del Giovin Signore durante i banchetti?
  2. L'eloquenza del Giovin Signore è celebrata dai commensali, con la dama che ammira le sue parole e il suo aspetto, mentre discute di scienza e filosofia con approvazione e fascino.

  3. Quali sono i pericoli associati ai volumi illuministi secondo il testo?
  4. I volumi illuministi sono visti come pericolosi perché possono corrompere l'orgoglio nobile del Giovin Signore, insinuando idee di uguaglianza che minacciano i privilegi aristocratici.

  5. Come viene criticata la superficialità aristocratica nel testo?
  6. La critica si rivolge alla moda superficiale di discutere filosofia e scienza nei salotti, accogliendo solo ciò che si adatta alla licenziosità dei costumi nobiliari, ignorando le implicazioni rivoluzionarie delle nuove teorie.

  7. In che modo il Giovin Signore dovrebbe approcciarsi ai volumi illuministi?
  8. Il Giovin Signore dovrebbe evitare di essere influenzato dalle teorie di uguaglianza e prendere solo ciò che rinforza la gioia dei piaceri e la libertà magnanima, cercando applausi con queste dottrine.

  9. Qual è l'immagine finale delle api e il suo significato nel contesto del testo?
  10. L'immagine delle api rappresenta il Giovin Signore che seleziona solo le idee più lusinghevoli e adatte al suo comportamento, simile alle api che raccolgono il meglio dai fiori, accumulando tesori per il futuro.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community