Concetti Chiave
- Il "Dialogo sopra la nobiltà" di Parini esplora temi egalitari, immaginando un dibattito post-mortem tra un nobile e un poeta sull'uguaglianza e l'inutilità dei privilegi aristocratici.
- Critici hanno interpretato l'opera come rivoluzionaria, mentre altri ne sottolineano l'ironia, caratteristica del linguaggio di Parini.
- Parini, sacerdote e precettore, scrisse il Dialogo per l'Accademia dei Trasformati, credendo che gli aristocratici dovessero assumere una responsabilità civile diversa.
- Il nobile ammette l'infondatezza della sua superiorità, mentre il poeta riconosce che tra gli antenati nobili potrebbero esserci stati individui giusti.
- Il tema dell'uguaglianza, centrale in tutte le opere di Parini, è ben rappresentato anche nel Dialogo, con affermazioni egalitarie come "Così nasce il villano, il papa e il re".
Indice
Parini e l'Illuminismo
Nel 1757, Parini pubblica il Dialogo sopra la nobiltà con il quale egli aderisce alle tesi egalitarie del movimento illuminista.
Il dibattito sull'uguaglianza
Egli immagina che un nobile ed un poeta, morti da poco, si trovino casualmente sepolti uno accanto all’altro e che tale vicinanza fornisca loro l’occasione di un dibattito sull’uguaglianza di tutti gli uomini e sull’inutilità dei privilegi della classe aristocratica.
Critiche e interpretazioni
Alcuni critici hanno visto in questa opera un’ideologia rivoluzionaria che avrebbe trovato nel Giorno un aspetto più moderato. Altri, invece, hanno sottovalutato il Dialogo individuandovi soltanto gli aspetti ironici che costituiscono l’aspetto fondamentale del linguaggio del Parini.
Il ruolo del Parini
In realtà bisogna ricordare che il Parini era un sacerdote rinnovatore, ma moderato, di ventotto anni, con il ruolo di precettore in una casa nobiliare e che il Dialogo era stato scritto per essere letto ai soci dell’Accademia dei Trasformati nella convinzione che, visti i tempi, gli aristocratici avrebbero dovuto assumere una diversa responsabilità civile.
Riconoscimento e ammissioni
Il nobile finisce per riconoscere che il suo ostentato atteggiamento di superiorità e di arroganza derivante dalla sopravvalutazione del proprio ruolo o dei propri meriti non trova alcuna giustificazione e da parte sua il Parini (alias in poeta) ammette che gli antenati del nobile forse non sono stati tutti usurpatori e violenti, ma che probabilmente fra di essi sono esistite anche delle persone magnanimi e giuste.
Tema dell'uguaglianza
Il tema centrale che ritorna in tutte le opere, dal Giorno alle Odi, è quello dell’uguaglianza e viene documentato per la prima volta proprio nel Dialogo.
Sonetto e affermazione egalitaria
Da ricordare che in uno dei sonetti, anch’esso recitato davanti ai soci dell’Accademia dei Trasformati, il Parini dopo aver descritto la formazione dell’essere umano nel ventre della madre e la sua nascita termina con un’affermazione estremamente egalitaria, ma inconfutabile: “Così nasce il villano, il papa e il re”.
Argomentazioni del nobile
Le motivazione che il nobile dà della sua superiorità sono molto labili: la sua natura di aristocratico non è conveniente trovarsi sepolto accanto al plebeo, il suo Sangue è diverso perché tradizionalmente considerato blu e quindi opera diversamente nell’animo, dei nobili si deve sempre dire bene, un principio che viene enunciato ma senza argomentazione.
Risposte del poeta
Il poeta è invece sempre pronto a controbattere il suo interlocutore con ragionamenti logici che nulla hanno da eccepire, nel puro stile dei filosofi illuministi.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del "Dialogo sopra la nobiltà" di Parini?
- Come viene rappresentato il dibattito sull'uguaglianza nel "Dialogo sopra la nobiltà"?
- Qual è la posizione del nobile e come risponde il poeta nel dialogo?
- Qual è l'affermazione egalitaria presente in uno dei sonetti di Parini?
Il tema centrale del "Dialogo sopra la nobiltà" di Parini è l'uguaglianza di tutti gli uomini e l'inutilità dei privilegi della classe aristocratica, in linea con le tesi egalitarie del movimento illuminista.
Il dibattito sull'uguaglianza viene rappresentato attraverso un dialogo immaginario tra un nobile e un poeta, entrambi morti, che si trovano sepolti uno accanto all'altro e discutono sull'uguaglianza e i privilegi aristocratici.
Il nobile sostiene la sua superiorità basandosi su argomentazioni deboli come la tradizione del sangue blu, mentre il poeta risponde con ragionamenti logici e inconfutabili, tipici dei filosofi illuministi.
In uno dei sonetti, Parini afferma in modo egalitario che tutti gli esseri umani nascono allo stesso modo, indipendentemente dal loro status sociale, concludendo con: “Così nasce il villano, il papa e il re”.