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Concetti Chiave

  • Giuseppe Parini era un intellettuale milanese del '700 che faceva parte dell'Accademia dei Trasformati, promotore di un rinnovamento sociale attraverso una satira dei costumi nobiliari.
  • Nel suo celebre "Il Giorno", Parini utilizza l'ironia per descrivere la vita dei nobili, auspicando un rinnovamento morale della classe nobiliare senza discreditarla.
  • Parini fu precettore per nobili famiglie e ottenne successo con opere come "Il Mattino" e "Il Mezzogiorno", che gli valsero incarichi pubblici durante l'impero austriaco di Maria Teresa d'Austria.
  • Nonostante le sue opere sottolineassero l'inutilità della nobiltà sul piano sociale ed economico, Parini credeva nella moderazione e nel rinnovamento piuttosto che nell'abolizione della nobiltà.
  • Parini sosteneva che la poesia non dovesse essere solo utile ma anche edonistica, sposando tendenze illuministe e classiche per un piacere estetico e intellettuale.

Indice

  1. Giuseppe Parini e il rinnovamento sociale
  2. La vita e le opere di Parini
  3. Parini e l'illuminismo moderato

Giuseppe Parini e il rinnovamento sociale

Giuseppe Parini, intellettuale milanese del ‘700, fa parte dell’Accademia dei Trasformati; illuminista moderato, auspica un rinnovamento della società, che tuttavia non preveda l’eliminazione totale della nobiltà a favore del potere popolare, ma piuttosto un rinnovamento dei costumi della società, non in chiave moralista ma piuttosto satirica.

Precettore di giovani delle famiglie nobiliari, frequenta e opera nelle case della Milano benestante, che egli descrive in un’opera, “il Giorno”, in cui racconta ironicamente la vita dei nobili del tempo; l’opera non è volta a screditare la classe nobiliare (riconosciuta come superiore e capace di cambiare le cose), ma a promuovere attraverso l’ironia un rinnovamento morale di questa classe, che dovrebbe prendere parte attiva alla vita sociale che invece vivono come passiva.

La vita e le opere di Parini

Giuseppe Parini nasce a Bosisio (in provincia di Lecco) il 23 Maggio del 1729 da una famiglia modesta, condizione che non gli consente di intraprendere gli studi. Nel 1739 viene affidato ad una prozia milanese che lo ospita e lo mantiene a condizione di divenire sacerdote, avendo così la possibilità di studiare. Nel 1752 pubblica la sua prima opera, Alcune poesie di Ripano (anagramma di Parini) Eupilino (luogo che evoca la sua infanzia), grazie alla quale nel 1753 viene accolto nell’Accademia dei Trasformati. Nel 1754 viene ordinato sacerdote, dovendo, per mantenersi, dedicarsi all’insegnamento, come molti del suo tempo; dal 1754 al 1762 entra a servizio del duca Gabrio Serbelloni, rimanendo nel palazzo di questi per otto anni fino al litigio con la duchessa Maria Vittoria (amante di Pietro Verri), moglie del Serbelloni, per aver difeso la figlia di un maestro di musica dalle ire della duchessa. Dal 1763 al 1768 è al servio del conte Giuseppe Maria Imbonati come precettore del figlio Carlo (che diventerà amante di Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni); in questi anni, Parini pubblica in forma anonima il Mattino (1763) e il Mezzogiorno (1765) (poi confluiranno ne il Giorno) che riscuoterrano grande successo, soprattutto presso la corte austriaca di Maria Teresa d’Austria, che ne apprezza le proposte di rinnovamento della nobiltà feudale del tempo e dunque affida a Parini degli incarichi pubblici: ad esempio, nel 1768 diviene Direttore della “Gazzetta di Milano” e nel 1769 professore di “belle arti” nelle Scuole Palatine. A partire dal 1780 Parini mantiene inizialmente i suoi incarichi pubblici, non trovandosi in sintonia con le politiche del nuovo imperatore Giuseppe II (figlio dell’Imperatrice), perdendo fiducia nella capacità dell’intellettuale di collaborare con il potere per trasformare la società. Nel 1791 escono le Odi e successivamente lavora al Vespro e la Notte, lasciandoli incompiuti e ritirandosi a vita privata. Nel 1796, in seguito all’invasione francese, Parini collabora con i nuovi occupanti ma nel 1799 riprendono il governo gli austriaci che puniscono tutti i collaborazionisti francesi, risparmiando tuttavia Parini che muore nello stesso anno, nel 1799.

Parini e l'illuminismo moderato

Parini può essere definito un illuminista moderato: in due sue opere, “Discorso sopra la nobiltà” e “Discorso sopra la poesia”, egli esprime il principio di moderazione. Secondo l’intellettuale, la nobiltà si è rivelata inutile sul piano sociale, economico (dilapidando i patrimoni), intellettuale (non dedicandosi alla cultura), morale (per la tendenza adultera).

Allo stesso tempo, egli sostiene che la poesia non debba essere utile, sintetizzando le tendenze illuministe (orientate alla poesia utile al bene) e classiche. (poesia edonistica => piacere estetico e diletto)

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giuseppe Parini e quale ruolo ha avuto nel rinnovamento sociale del '700?
  2. Giuseppe Parini era un intellettuale milanese del '700, membro dell'Accademia dei Trasformati e un illuminista moderato. Ha promosso un rinnovamento sociale attraverso l'ironia, senza eliminare la nobiltà, ma incoraggiando un cambiamento nei costumi sociali.

  3. Quali sono le opere principali di Giuseppe Parini e quale impatto hanno avuto?
  4. Le opere principali di Parini includono "il Giorno", "Mattino", e "Mezzogiorno". Queste opere, apprezzate dalla corte austriaca, promuovono il rinnovamento della nobiltà e hanno portato Parini a ricevere incarichi pubblici.

  5. Come ha influenzato l'illuminismo moderato il pensiero di Parini?
  6. Parini, come illuminista moderato, ha sostenuto la moderazione, criticando la nobiltà per la sua inutilità sociale ed economica, ma senza volerla eliminare. Ha anche espresso che la poesia non debba essere solo utile, ma anche fonte di piacere estetico.

  7. Quali eventi hanno segnato la vita personale e professionale di Parini?
  8. Parini è nato in una famiglia modesta e ha studiato grazie a una prozia. Ha lavorato come precettore per famiglie nobili e ha avuto incarichi pubblici. Ha vissuto conflitti con la nobiltà e ha collaborato con i francesi durante l'invasione, ma è stato risparmiato dagli austriaci al loro ritorno.

  9. Qual è stato il contributo di Parini alla letteratura e alla società del suo tempo?
  10. Parini ha contribuito alla letteratura con opere satiriche che criticavano la nobiltà, promuovendo un rinnovamento morale. Ha sintetizzato tendenze illuministe e classiche, influenzando il pensiero sociale e culturale del suo tempo.

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