Concetti Chiave
- Giuseppe Parini era un intellettuale moderato, impegnato nel progresso sociale e nelle novità scientifiche, sostenendo idee come il vaccino contro il vaiolo.
- Diventò prete per ereditare un patrimonio, ma rispettò sempre i principi della Chiesa, pur credendo nella libera interpretazione delle Scritture.
- Criticava la nobiltà del suo tempo per la sua vacuità e inutilità, descrivendo con satira la loro mancanza di ruolo significativo nella società.
- Non voleva eliminare la nobiltà, ma sperava che i nobili tornassero a svolgere compiti utili, come la difesa del popolo, da cui in origine avevano ottenuto il potere.
- Parini criticava anche il cicisbeismo, evidenziando come i cavalier serventi fossero ormai diventati amanti delle dame, perdendo i nobili principi di un tempo.
Indice
Parini e il suo impegno intellettuale
Parini è figlio di Carlo Bonacci. Parini fu un intellettuale più moderato rispetto a Goldoni. Egli vuole combattere per il progresso e per la ragione e vuole diffondere idee nuove che migliorino lo stato sociale generale ed era molto attivo anche per quanto riguarda le novità scientifiche: scrisse ad esempio una poesia a favore del vaccino contro il Vaiolo.
Parini e la sua visione della Chiesa
Egli fu un prete perchè una sua prozia gli garantiva il suo patrimonio alla sola condizione che egli prendesse i voti. Nonostante Parini non avesse tale carica per vocazione ma solo per interessi, egli rispettò sempre i principi e i fondamenti della Chiesa e adempì sempre nel modo più giusto i suoi compiti ed i suoi doveri. Mentre la Chiesa vietava la libera ricerca della conoscenza e della Fede dei fedeli, egli credeva che fosse giusto che ognuno interpretasse a modo proprio e in modo autonomo le sacre scritture perchè era giusto che ognuno avesse un’idea propria.
Critica alla nobiltà e alla libertà
Parini critica la libertà perché la vede come un parassita della società: la nobiltà del suo tempo non ha un ruolo e i suoi membri passano il loro tempo svolgendo esclusivamente attività edonistiche e ricreative e, mentre il popolo non ha nemmeno da mangiare ed è costituito da lavoratori, la massima preoccupazione di un nobile è se mangiare il latte o la cioccolata a colazion e i nobili non lavorano. La nobiltà è dunque vacua, vuota, inutile.
Satira e nobiltà secondo Parini
Infatti Parini scrive alcuni versi in forma satirica in cui critica celatamente la nobiltà:
il nobile è da tutti servito ma nullo serve
Questo verso si può interpretare in due modi:
il nobile è servito da tutti ma non serve nessuno
oppure, l’interpretazione che Carini sottintende:
il nobile è servito da tutti ma non serve a niente.
Parini non vuole eliminare la nobiltà. Egli dice: “la nobiltà è nata dal furto e prima perlomeno i nobili difendevano il popolo, adesso non fanno nemmeno questo e dunque che tornino a fare quello cosicché, pur essendo nati dal furto e avendo perpetrato ingiustizie, facciano perlomeno qualcosa di utile”.
Cicisbeismo e critica sociale
Parini critica pure il cicisbeismo
Cicisbeo: secondo gli accordi matrimoniali dell’epoca ogni dama aveva diritto ad un cavalier servente il quale anticamente era un uomo nobile dai nobili principi, adesso invece si trattava di un vero e proprio amante.
Domande da interrogazione
- Qual è l'impegno intellettuale di Parini?
- Come vedeva Parini la Chiesa?
- Qual è la critica di Parini alla nobiltà?
- Cosa critica Parini riguardo al cicisbeismo?
Parini era un intellettuale moderato che lottava per il progresso e la ragione, cercando di diffondere idee nuove per migliorare lo stato sociale e sostenendo le novità scientifiche, come il vaccino contro il Vaiolo.
Sebbene Parini fosse prete per interesse e non per vocazione, rispettava i principi della Chiesa ma credeva nella libera interpretazione delle sacre scritture da parte dei fedeli.
Parini critica la nobiltà del suo tempo come parassita della società, dedita solo ad attività edonistiche mentre il popolo soffre, e la considera vacua e inutile.
Parini critica il cicisbeismo, evidenziando come il cavalier servente, un tempo nobile, sia diventato un vero e proprio amante, riflettendo una degenerazione dei costumi sociali.