pexolo
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Concetti Chiave

  • Beccaria vede la ragione come strumento delle passioni, non come loro guida, sottolineando l'importanza di leggi che favoriscano i sentimenti naturali dell'uomo.
  • La ragione è concepita come un "supplemento" alle passioni, capace di supplire alle loro mancanze attraverso meccanismi associativi, evitando così la frustrazione.
  • Un limite della ragione è la sua natura abitudinaria, che porta la maggior parte delle persone a seguire impressioni immediate o tradizioni senza riflessione critica.
  • Beccaria critica l'autorità del passato e la superiorità attribuita agli antichi, promuovendo l'abbandono di usanze radicate in epoche barbariche e superstiziose.
  • Denuncia come alcuni potenti sfruttino il rispetto delle tradizioni per mantenere il controllo, giustificato dalla distanza temporale che offusca la comprensione critica.

Indice

  1. La Ragione e le Passioni
  2. Critica agli Usi e Costumi

La Ragione e le Passioni

Ormai definita, dopo Locke, come una facoltà di calcolo e non come ricettacolo di principi, la ragione si presta al sospetto di offrire i suoi servigi alle passioni: essa è lo strumento e non la guida delle passioni. Secondo Beccaria, lungi dall'essere fatte per opporsi ai sensi, le leggi dovrebbero addirittura favorirne e accelerarne il pieno sviluppo. Perché è del tutto vano ignorare la natura: «la ragione dichiara inutili e per conseguenza dannose tutte le leggi che si oppongono ai naturali sentimenti dell’uomo». Accogliendo le eredità dell’empirismo, Beccaria concepisce la ragione come destinata a fare da “supplemento” alle passioni: essa ha il compito di supplire alle loro deficienze e lo fa legandole attraverso meccanismi associativi; senza la ragione le passioni, che privilegiano sempre il qui e ora, sarebbero condannate alla frustrazione. Un limite essenziale della ragione è il suo essere un prodotto dell’abitudine (altra tesi ereditata dall'empirismo). Mentre pochi uomini acquistano l’abitudine di considerare le cose da differenti punti di vista, i più sono soliti basarsi o su impressioni immediate o sulla cieca imitazione di comportamenti dettati loro dalla tradizione.

Critica agli Usi e Costumi

Infatti, gli usi e i costumi sono stati i veri legislatori dell’umanità, molto più che principi razionali come l’interesse della maggioranza. Beccaria critica il richiamo all'autorità del passato in virtù del tempo, cioè della presunta superiorità degli antichi, ma esorta anzi a squalificare quelle usanze che si radicano in un passato barbarico, superstizioso e feudale. «Che cosa significa per esempio, nel XVIII secolo, una pratica contro natura come la tortura, se non il rispetto cieco delle usanze?». Alcuni potenti, facendo leva sul rispetto degli usi e costumi, corrompono altri uomini: essi rimangono succubi dell’autorità di uomini del passato, strumentalizzata a vantaggio di pochi, giustificata dalla distanza temporale, che «riduce tutti i fenomeni fisici e morali all'equilibrio».

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della ragione secondo Beccaria?
  2. Beccaria vede la ragione come uno strumento al servizio delle passioni, destinata a supplire alle loro deficienze e a legarle attraverso meccanismi associativi, piuttosto che opporsi ai sensi.

  3. Come Beccaria critica gli usi e costumi del passato?
  4. Beccaria critica l'autorità del passato e le usanze radicate in un passato barbarico e superstizioso, come la tortura, considerandole pratiche contro natura e frutto di un rispetto cieco delle tradizioni.

  5. Qual è la visione di Beccaria sugli uomini e l'abitudine?
  6. Beccaria sostiene che pochi uomini acquisiscono l'abitudine di considerare le cose da diversi punti di vista, mentre la maggior parte si basa su impressioni immediate o sull'imitazione cieca di comportamenti tradizionali.

Domande e risposte

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