Concetti Chiave
- Il sonetto di Alfieri è un autoritratto che esamina il poeta sia fisicamente che interiormente, utilizzando un linguaggio spesso duro e grottesco.
- Il poeta si rivolge al componimento stesso, chiedendogli di essere un riflesso autentico della sua anima e non solo un esercizio di forma poetica.
- Il contrasto tra le diverse caratteristiche del poeta, come la durezza e la mitezza, rappresenta il conflitto perpetuo tra la mente e il cuore.
- L'incapacità del poeta di giudicare se stesso lo porta a considerare la morte come l'unico momento in cui potrà veramente comprendere il suo valore o la sua nullità.
- La riflessione sulla morte come mezzo di conoscenza di sé anticipa temi protoromantici, simili al desiderio di annullamento tipico degli eroi romantici.
Indice
Descrizione Fisica e Anima
Sublime specchio di veraci detti,
mostrami in corpo e in anima qual sono:
capelli, or radi in fronte, e rossi pretti;
lunga statura, e capo a terra prono;
sottil persona in su due stinchi schietti;
bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;
giusto naso, bel labro, e denti eletti;
pallido in volto, più che un re sul trono:
Conflitto Interiore e Identità
or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;
irato sempre, e non maligno mai;
la mente e il cor meco in perpetua lite:
per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille, ed or Tersite:
uom, se' tu grande, o vil? Muori, e il saprai.
“Oh sublime specchio che esprimi cose vere, mostrami il corpo e il la mia anima quale io sono: capelli o radi in fronte, oppure del tutto fulvi; alta statura ma con gli occhi rivolti a terra; [in atto di meditazione]. Di corporatura esile e con degli stinchi lisci; dalla pelle bianca, con gli occhi azzurri e dall’aspetto accettabile; il naso come si deve, delle belle labbra e denti di bella fattura; dal volto diafano, più pallido di un re seduto sul suo trono. A volte dai modi duri, acerbi, a volte disponibile e mite, sempre preso da ira, ma mai maligno; la ragione ed il cuore in me in continuo conflitto. Per la maggior parte del tempo triste, e a volte assai contento, ora un uomo di grande sentire come Achille e ora brutto e vile come lo era Tersite; uomo, sei grande o meschino? Se muori, avrai la risposta”.
Struttura e Significato del Sonetto
Il sonetto fa parte delle Rime e segue la costruzione tradizionale ABAB/ABAB/CDC/CDC.
Autoritratto e Riflessione sulla Morte
Il poeta si rivolge al componimento stesso che sta scrivendo, invitandolo ad essere per lui non una vana ricerca di rime, ma uno specchio del suo animo La realizzazione di tale autoritratto è frutto di uno sforzo enorme, duro e stentato di accenti con versi dall’accento a volte duro, antipoetico se non volutamente grottesco (es. capelli…. rossi pretti, …in su due stinchi schietti ) da cui deriva quasi un invito a liberarsi da ogni verseggiare tradizionale. L’autoritratto si riassume nel pallore del volto , maggiore persino di quello di un re seduto sul suo trono. Poiché non riesce ad esprimente un giudizio su stesso, il poeta si pone di fronte alla morte. Infatti, solo quando egli incontrerà la morte, egli potrà capire chi veramente egli sia cioè la nullità o il valore del suo animo. Da segnalare, infine, che questo ripiegarsi su se stesso e nel trovare nella morte un momento di conoscenza di se stesso, si può intravedere un movimento dell’animo di tipo protoromantico. Infatti il trapasso a cui il poeta accenna non è molto dissimile dalla volontà di suicidio o di annullamento presente in tanti eroi romantici.
Domande da interrogazione
- Qual è la descrizione fisica e dell'anima del poeta nel testo?
- Come viene rappresentato il conflitto interiore e l'identità nel testo?
- Qual è la struttura e il significato del sonetto?
- In che modo il poeta riflette sulla morte e l'autoritratto?
Il poeta si descrive con capelli radi o rossi, alta statura, pelle bianca, occhi azzurri, e un aspetto buono. Riguardo l'anima, si vede in conflitto, a volte duro e a volte mite, sempre in lite tra mente e cuore.
Il poeta esprime un conflitto interiore tra la ragione e il cuore, alternando stati d'animo di tristezza e contentezza, e si interroga sulla sua grandezza o meschinità, trovando risposta solo nella morte.
Il sonetto segue la struttura tradizionale ABAB/ABAB/CDC/CDC e funge da specchio dell'animo del poeta, riflettendo un autoritratto che esplora la sua identità e il suo rapporto con la morte.
Il poeta vede la morte come un momento di conoscenza di sé, dove potrà comprendere il valore o la nullità del suo animo, mostrando un movimento protoromantico simile al desiderio di annullamento degli eroi romantici.