Concetti Chiave
- Vittorio Alfieri fonde elementi dell'Illuminismo e del Preromanticismo, mostrando un forte individualismo e una passione sfrenata, pur criticando l'eccessiva razionalità dell'età dei Lumi.
- Le tragedie di Alfieri riflettono il suo desiderio di elevazione sociale e personale, spesso scontrandosi con la realtà opprimente, oscillando tra titanismo e pessimismo.
- Alfieri vede la tragedia come un genere riservato ai nobili, incapace di essere compreso dalle classi inferiori, che considera passive e prive di ideali.
- Nel suo trattato "Della tirannide", Alfieri definisce la tirannide come ogni monarchia che pone il sovrano sopra le leggi, opponendosi a tutte le forme di governo tirannico.
- L'uomo libero, secondo Alfieri, ha tre scelte di fronte alla tirannide: ritirarsi dalla società, suicidarsi o uccidere il tiranno, con il rischio di diventare egli stesso un tiranno.
Indice
Influenze Illuministiche su Alfieri
Le basi della formazione di Vittorio Alfieri derivano dai suoi studi autodidatti degli autori più importanti dell'Illuminismo, il periodo in cui vive: Rousseau, Voltaire, Helvetius e Montesquieu. Le opere di questi, basate sui concetti di libertà, fraternità e uguaglianza, danno fondamenti filosofici al suo odio verso la tirannide. Non per questo Alfieri condivideva a pieno i caratteri dell'età dei lumi, anzi li giudicava troppo razionali, pacati e freddi. Egli esaltava la passione sfrenata, senza regole e limiti, l'uomo nella sua spontaneità. Questo aspetto un po' selvaggio sommato al suo egocentrismo, al suo individualismo (contrapposto al cosmopolitismo illuministico), all'amore per i paesaggi deserti e orridi d alla sua inquietudine lo rendono un preromantico.
Alfieri e la Tragedia
Alfieri, per elevare il suo "io", utilizza il genere che tratta i temi in maniera aulica: la tragedia. Questa scelta è legata al suo essere nobile, secondo Alfieri il genere tragico non poteva essere capito dalla gente di ceto borghese o più basso, classi sociali giudicate come passive e senza ideali. Le prime tragedie risalgono al 1775-1777 e in queste vi sono la speranza e la voglia di elevarsi al di sopra di tutto e tutti senza badare ai limiti e agli ostacoli (ciò è influenzato dalla lettura di Plutarco).
Il Conflitto Interiore di Alfieri
Nelle opere seguenti il desiderio di affermazione si scontra con la realtà, una realtà che soffoca e che non permette di realizzarlo; ciò porta a sentimenti malinconici. Si può quindi notare che le opere di Alfieri rappresentano un po' egli stesso, dimidiato tra titanismo e conseguente pessimismo.
Concetto di Tirannide secondo Alfieri
Nel trattato "Della tirannide" Alfieri spiega cos'è la tirannide: ogni tipo di monarchia che pone il sovrano al di sopra delle leggi. Alfieri, essendo un eroe di libertà, non va contro una tirannide in particolare, ma contro ogni tipo di tirannide. Il potere del tiranno si appoggia alla nobiltà, alla casta militare e a quella sacerdotale. I sudditi, gli uomini liberi come devono comportarsi? L'uomo libero ha tre possibilità:
-ritirarsi dalla vita sociale
-suicidarsi
-uccidere il tiranno diventando così tirannicida
Uomo libero e tiranno comunque sono figure molto simili tra di loro, in quanto entrambe tendono ad affermare la propria individualità; può capitare quindi di identificare il tiranno come uomo libero e che quest'ultimo diventi tiranno.
Domande da interrogazione
- Quali sono le influenze illuministiche su Vittorio Alfieri?
- Perché Alfieri sceglie la tragedia come genere letterario?
- Come si manifesta il conflitto interiore di Alfieri nelle sue opere?
- Qual è il concetto di tirannide secondo Alfieri?
Alfieri è influenzato dagli autori dell'Illuminismo come Rousseau, Voltaire, Helvetius e Montesquieu, che lo ispirano con i concetti di libertà, fraternità e uguaglianza, alimentando il suo odio verso la tirannide. Tuttavia, critica l'Illuminismo per essere troppo razionale e freddo, preferendo la passione e l'individualismo.
Alfieri sceglie la tragedia per elevare il suo "io" e perché ritiene che solo le classi nobili possano comprenderla, giudicando le classi borghesi e inferiori come passive e prive di ideali. Le sue prime tragedie riflettono il desiderio di superare limiti e ostacoli.
Il conflitto interiore di Alfieri si manifesta nel contrasto tra il desiderio di affermazione e la realtà soffocante che lo porta a sentimenti malinconici. Le sue opere riflettono il suo titanismo e il conseguente pessimismo.
Secondo Alfieri, la tirannide è una monarchia che pone il sovrano al di sopra delle leggi. Egli si oppone a ogni tipo di tirannide e descrive tre possibilità per l'uomo libero: ritirarsi dalla vita sociale, suicidarsi o uccidere il tiranno, diventando tirannicida. Uomo libero e tiranno sono figure simili, entrambe affermano la propria individualità.