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Concetti Chiave

  • Alfieri nacque ad Asti nel 1749 e morì a Firenze nel 1803, vivendo a cavallo tra due secoli.
  • Frequentò la Reale Accademia di Torino, ma non tollerava la disciplina, mostrando una vocazione costante per la libertà.
  • Viaggiò in Italia e in Europa, spinto da un'irrequietezza preromantica e iniziò a scrivere opere teatrali e letterarie.
  • Abbandonò il francese per l'italiano, cercando l'italianità e trovando una nuova patria a Firenze.
  • La sua produzione artistica, tra cui tragedie e trattati, mostra una fusione di neoclassicismo e preromanismo, con un focus sull'eroismo.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Viaggi e Prime Opere
  3. Trasformazione e Italianità
  4. Delusione e Produzione Artistica

Infanzia e Formazione

Nasce ad Asti nel 1749 da una famiglia aristocratica e muore a Firenze nell 1803, per cui valica i limiti del nuovo secolo.

Nel 1758 venne mandato nella Reale Accademia di Torino, dalla quale uscì nel 1766 e di cui non tollerò mai la disciplina. Infatti, la sua vita infatti fu sempre segnata da una costante vocazione alla libertà, ma questo ideale di libertà non poté mai considerarsi totalmente compiuto, pur segnandolo dalla gioventù in poi.

Viaggi e Prime Opere

Uscito dall'Accademia cominciò una serie di viaggi in Italia e in Europa, alla ricerca del luogo ideale e dell'amore, spinto da un'irrequietezza e un'inquietudine tipicamente preromantiche.

È durante questo periodo che si avvicina al mondo teatrale e alla letteratura, scrivendo in francese (poiché è nato nel Piemonte sabaudo) le sue prime opere "l'Esquisse du jugement universel" e il "Journal".

Trasformazione e Italianità

Successivamente, decise di seguire un processo di "spiemontizzazione", abbandonando il francese, in modo tale da smettere di essere un servo del Piemonte e diventare italiano; difatti, perfezionò il suo italiano, per acquisire l'italianità anche della lingua, e trovò la sua nuova patria a Firenze, dove incontrò anche la sua compagna ideale, la contessa d'Albany.

Delusione e Produzione Artistica

Nel 1780 si trasferì a Roma, poi nel 1785 nell'Alsazia francese, dove si avvicinò alla rivoluzione, per poi rimanerne deluso, evento che segnò la sua coscienza.

Nel corso della sua produzione artistica scrisse trattatelli, come il "De Tirannide" (1777) nel quale dimostra la sua impossibilità di conciliazione con la tirannide, nel 1789 le Rime, dalle quali emerge la sua concezione preromantica e il suo essere anti-illuminista, poiché secondo Alfieri solo il poeta può illuminare l'uomo, partendo tutto dalla grandi personalità e non dalla razionalità. Ma ciò che Alfieri concepisce come il "nobile lavoro" è la composizione delle tragedie, che rielabora sul modello classico e nel quale si concentrano le due anime neoclassica e pre-romantica. Il significato del neoclassicismo di Alfieri è l'incontro con le "Vite Parallele" di Plutarco, opera dalla quale fu folgorato, sentendosi interpretato da qulle figure che gli apparvero sulla linea dell'eroe. Le tragedie, infatti, sono l'espressione dell'eroico e di questo forte sentire e Alfieri stesso è un egocentrico che dà un ritratto eroizzato di sé, percependosi davvero in quella forma, a tal punto da poter parlare di autobiografia.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali eventi della giovinezza e formazione dell'autore?
  2. L'autore nacque ad Asti nel 1749 e frequentò la Reale Accademia di Torino dal 1758 al 1766, un periodo segnato dalla sua vocazione alla libertà, che non riuscì mai a realizzare completamente.

  3. Come si è evoluto il rapporto dell'autore con la lingua e l'identità italiana?
  4. L'autore inizialmente scrisse in francese, ma successivamente decise di abbandonare il francese per perfezionare l'italiano, cercando di acquisire l'italianità anche nella lingua e trovando una nuova patria a Firenze.

  5. Quali sono le caratteristiche principali della produzione artistica dell'autore?
  6. La produzione artistica dell'autore include trattatelli come "De Tirannide" e le "Rime", che riflettono la sua concezione preromantica e anti-illuminista. Le sue tragedie, ispirate al modello classico, esprimono l'eroico e il forte sentire, influenzate dalle "Vite Parallele" di Plutarco.

Domande e risposte

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