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voti ai docenti

Sembra che nella scuola italiana i docenti vogliano dare voti, ma non riceverli: 7 su 10 bocciano la possibilità di farsi valutare, magari dai propri alunni o dai dirigenti scolastici.

Non sarebbe, quindi, accolta favorevolmente la possibilità, espressa dal Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, di svolgere una raccolta dati dell'operato del personale scolastico per una migliore e completa diagnosi del sistema scolastico.

Ma se maestri e professori non digeriscono l'idea di essere valutati, la maggior parte di loro accetterebbe di mettere ai voti l'operato del proprio preside. Vediamo meglio i dati raccolti dal sondaggio svolto dalla rivista La Tecnica della Scuola.

Voti ai docenti? No! Ma ai presidi...

A proposito dell'idea di valutare l'operato di docenti e dirigenti scolastici, la rivista tematica, La Tecnica della Scuola, ha raccolto in un report i dati relativi a un sondaggio svolto su un campione di 1000 soggetti, fatto perlopiù da insegnanti di scuole di diverso ordine e grado.

Ben 7 docenti su 10 affermano di non voler essere valutati sul proprio operato. Molti di loro, insomma, vorrebbero che il loro mestiere fosse insindacabile e l'idea di essere ripresi o consigliati non li esalta. La situazione, però, si ribalta se la domanda viene rivolta nei confronti dei presidi. In questo caso è ben il 64,7% a considerare la possibilità di dare dei voti ai propri dirigenti.

Valutare la scuola: la proposta del ministro Bianchi

Come accennato, la rilevazione parte dalle parole del ministro dell'Istruzione Bianchi che, in occasione del convegno di Flc Cgil sulla valutazione, non ha escluso l’ipotesi che alla scuola possa essere utile una raccolta di dati relativa anche all’operato del personale scolastico. Inoltre, nell'atto di indirizzo per il 2022, viene indicato che "occorre promuovere e potenziare l'attività di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e del personale docente" e per questo "è importante dare avvio ad un processo di revisione e rafforzamento del Sistema nazionale di valutazione, quale strumento di accompagnamento delle istituzioni scolastiche".
Non si parla certo però di "voti": si punta invece alla formazione e valorizzazione del personale e al miglioramento della valutazione del sistema scolastico nel suo complesso. A tal fine sarebbe anche previsto il potenziamento del corpo ispettivo, per sostenere le scuole e la loro autonomia.

Maria Zanghì