
”Svalvolata, fuori di testa, lei è pazza”, sono queste le parole che si è sentita rivolgere da un uomo che si occupava di accompagnare alcuni alunni ospiti di una casa famiglia presso l’istituto in cui la docente insegnava. Dopo la denuncia presentata dalla professoressa presso la procura di Frosinone, oggi è arrivata la sentenza.
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"Offendere un docente non è reato": la sentenza del giudice di Frosinone
“Ero in classe, stavo svolgendo il mio lavoro ed interagendo con i miei studenti - racconta la docente al Messaggero -. All'improvviso nella mia aula piombò un tizio che, inserendosi nel confronto con i miei studenti, iniziò a prendere parte alla controversia scoppiata tra alunni strattonandone uno”.“Invitato ad uscire per tutta risposta mi apostrofò con tono aggressivo e intimidatorio: ‘Sta svalvolata, fuori di testa, che **** dice, lei è pazza’” ha quindi concluso la professoressa. L'uomo in questione, come già accennato, si occupava di accompagnare alcuni alunni ospiti di una casa famiglia presso il plesso in cui la docente insegnava. Immediatamente dopo l’accaduto, la prof presentò una denuncia presso la procura della Repubblica di Frosinone.
A distanza di cinque anni dall’avvenimento, le è stato notificato un avviso con la richiesta di archiviazione della querela con la seguente motivazioni: “Per la sussistenza del delitto non è sufficiente l'offesa all'onore del pubblico ufficiale ma è sempre necessario che la stessa si riverberi sulle qualità che riguardano il ruolo pubblico rivestito”.
Ma l’insegnante, attraverso il suo legale Federica Lancia, si è opposta a tale richiesta di archiviazione, chiedendo la prosecuzione delle indagini. Tuttavia, poche settimane dopo, a inizio settembre, il giudice di pace di Frosinone, nella persona della dottoressa Caterina Urso, ha disposto l'archiviazione del procedimento con la seguente motivazione: “Sebbene la parte offesa si trovasse a scuola e rivestisse ruolo di pubblico ufficiale al momento dell'offesa perpetrata dall'indagato alla presenza di più persone, tuttavia non vi è prova alcuna che l'offesa sia stata percepita dai presenti. - Concludendo quindi - Le parole Sta svalvolata, fuori di testa, che ca..o dice lei, è pazza certamente hanno leso l'onore della denunciante persona comune ma non il prestigio della pubblica funzione svolta”.