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Tra gli ultimi episodi vi è quello della professoressa di Rovigo colpita dalla sua scolaresca durante la lezione con pallini di gomma sparati da una pistola ad aria compressa, il tutto mentre la scena veniva ripresa e postata sui social.
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Violenze, bullismo e vandalismo: gli studenti italiani sempre più problematici
Che gli episodi violenti nelle scuole siano in aumento non è semplice allarmismo, ma è un fenomeno che può essere valutato partendo dai Rapporti di autovalutazione che negli ultimi anni le scuole hanno compilato e poi inviato al Ministero dell’Istruzione, che li ha quindi aggregati e resi noti.Tra gli atti denunciati, che gli istituti scolastici hanno considerato “problematici” e quindi che hanno poi portato a un colloquio con i genitori degli studenti, vi sono: furti, violenze di vario genere, atti di vandalismo e altre attività non consentite come l’uso improprio del cellulare in classe, atti di bullismo, body shaming e tanto altro. E tutti essi sono in aumento, indipendentemente dall’indirizzo scolastico.
Liceo, professionale e tecnico: poca la differenza, la violenza dilaga ovunque
Infatti, se prima il liceo veniva considerato un ambiente più tranquillo per definizione, la dilagante violenza non lo ha risparmiato. Nel 2019 la quota di licei che dichiarava di essere stata costretta a convocare genitori e figli superava di poco il 50%. A soli tre anni di distanza, nel 2022, questa soglia si attesta abbondantemente oltre l’80%, riporta il quotidiano 'La Repubblica'.E’ invece più che raddoppiato il numero delle scuole che ha dichiarato di avere abbassato il voto di condotta a seguito di comportamenti non adeguati degli studenti: dal 32% di tre anni fa, al 77% odierno. Ma i momenti violenti non sono stati gli unici a mettere in difficoltà le istituzioni scolastiche, che hanno avuto sempre più bisogno dell'aiuto di psicologi, pedagogisti e assistenti sociali per supportare i propri studenti, passando dal 2,5% al 21% di interventi nell’ultimo anno. Infine, quando i servizi psicologici non sono stati sufficienti, è stato necessario chiedere l'intervento dell'autorità pubblica nel 7% dei licei.
Nessuna immunità dal fenomeno per gli Istituti Professionali e Tecnici, e anzi, gli episodi, secondo il rapporto, sono di più grave entità. Il ricorso che questo tipo di scuole ha dovuto adottare nei confronti dei servizi sociali è salito dall’8% del 2019 al 48% del 2021. In preoccupante aumento anche la necessità dell’intervento delle forze dell’ordine, chiamate almeno una volta nel corso dell’anno scolastico nel 20% degli istituti, a fronte di una richiesta dell’1% nel 2019 per questo tipo di fenomeni.
Medie ed elementari: la violenza non risparmia nessun istituto
I casi sono aumentati anche se si allarga l’occhio e si includono gli studenti più piccoli: nel 73% delle scuole primarie il capo d'istituto è stato costretto a convocare le famiglie dei bambini più indisciplinati per concordare una strategia comune, quando solamente tre anni prima, questa percentuale non superava il 50%, fermandosi al 49%.Anche tra gli istituti elementari emergono situazioni allarmanti da richiedere l'intervento dei servizi sociali: nel 44% dei casi. Difficile, ma inevitabile, credere che persino in questo segmento scolastico l'intervento degli agenti per episodi particolarmente gravi si è reso comunque necessario, in piccola porzione, nel 2,5% delle scuole.