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studenti mim uds protesteLa nuova stagione scolastica è ormai alle porte. Il ritorno tra i banchi però costerà caro agli studenti, e soprattutto alle loro famiglie. Infatti, la recente impennata dei prezzi non ha risparmiato i costi legati al corredo scolastico, con centinaia di famiglie in seria difficoltà.


Anche per questo motivo gli studenti sembrano già essere sul piede di guerra, e proprio l'UDS (Unione degli Studenti) ha annunciato un nuovo autunno di proteste. Un'istruzione gratuita, l'abolizione dei PCTO e la messa in sicurezza degli edifici scolastici: queste, tra le altre cose, le principali richieste di studentesse e studenti che promettono già di dar battaglia al Ministero dell'Istruzione e del Merito. Per dare il via alla nuova ondata di proteste, gli studenti hanno organizzato un sit in davanti la sede del MIM in occasione della ripartenza del nuovo anno scolastico.

UDS lancia la sfida per il nuovo anno scolastico

”Nel nostro Pase la scuola pubblica è iniziata nuovamente mostrando tutte le sue carenze e le sue problematiche strutturali. Le ultime riforme di questo governo propongono un modello di scuola meritocratica, competitiva e aziendalizzata che non tiene conto delle condizioni di partenza di ciascuno”, dichiara Bianca Chiesa, portavoce dell’Unione Degli Studenti. Al centro del nuovo mal di pancia degli studenti, il concetto di 'merito': ”I diritti degli studenti non sono né garantiti né riconosciuti al contrario vengono visti e narrati come accessori che vengono concessi allɜ studenti o conquiste che è necessario meritarsi. Ma l'istruzione non è un servizio, è un diritto fondamentale di ciascuna persona.”

A questo proposito l'UDS precisa come le richieste mosse già nel corso dello scorso anno siano cadute nel vuoto: “Come Unione Degli Studenti sono anni che lottiamo per un modello di scuola differente che metta gli studenti al centro. Noi una proposta l’abbiamo, su cinque proposte, cinque diritti fondamentali che vanno a definire la scuola che vogliamo e di cui abbiamo bisogno. Pretendiamo il diritto ad un istruzione completamente gratuita: senza costi per libri e trasporti che corrispondono ad una media di 1300 euro annui. Il diritto ad una scuola non piegata alle logiche del mercato: con l’attuazione dell’sitruzione integrata e l’abolizione degli attuali PCTO. Il diritto ad una scuola tutelante: che garantisca il benessere psicologico attraverso una riforma radicale della didattica. Il diritto ad un’edilizia sicura e con spazi adeguati: con un piano di investimenti adeguato alla mappatura della situazione edilizia attuale e il diritto a decidere nelle nostre scuole tramite la riforma della rappresentanza e della partecipazione” ha sottolineato Alice Beccari dell'UDS.

Una matita spezzata per rivendicare il diritto allo studio: 20 ottobre e 17 novembre studenti in piazza

Gli studenti hanno costruito una matita spezzata e l'hanno posizionata sui gradini della sede del MIM in Viale Trastevere: ”perché attualmente è quello che la una scuola escludente e classista ci propone, questa non è scuola ma noi a partire dagli studenti ne stiamo costruendo una migliore. Per questo il 20 ottobre e il 17 novembre saremo nelle piazze di tutto il Paese, per chiedere a gran voce un modello di scuola differente, nelle nostre scuole ORA DECIDIAMO NOI”