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Non uscivano più di casa, la scuola li ha aiutati: ora faranno la Maturità 2023La pandemia, in alcuni casi, ha causato danni psicologici rilevanti, soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione. Due ragazzi, dopo il periodo del lockdown, si sono ritirati dalla vita sociale andando incontro all’isolamento.
È stata la scuola a intervenire fornendo loro l’aiuto indispensabile per riportarli in classe. Ora i due ragazzi si preparano per la Maturità.

Una storia che fa capire l’importanza dell'istituzione scolastica, che va ben al di là della didattica. A raccontarla ‘La Tribuna di Treviso’.

Hikikomori: i due studenti non uscivano più di casa

È sempre complicato stabilire un punto di origine alla base di storie come questa. Qual è stato il fatto scatenante? Quale l’evento che ha portato alla decisione e all’abbandono? Ma poi, si è trattato effettivamente di una decisione, o piuttosto di un lento scivolare oltre un confine da cui era difficile tornare indietro? Domande che non trovano una risposta. Non una sola.

Due studenti di un istituto scolastico, circa due anni fa, sono sprofondati nell’isolamento sociale, chiudendosi in stanza e rifiutando qualsiasi tipo di contatto che non passasse per uno schermo. Erano, in altri termini, diventati due hikikomori. Una condizione, questa, di derivazione giapponese e sempre più diffusa anche qui in Italia. Il periodo pandemico e il conseguente lockdown, infatti, hanno accelerato una tendenza già in atto, sconvolgendo la vita di molti ragazzi e proiettandoli a poco a poco verso l’isolamento. Così è stato per i due studenti in questione, che si sono rinchiusi in sé stessi rifiutandosi persino di tornare a scuola.

La stanza come unico spazio di vita

“Ma non ci siamo mai arresi, famiglie e scuola”, ha affermato la dirigente scolastica a ‘La Tribuna di Treviso’. La conquista più bella è essere riusciti a portarli all’esame. A dispetto delle fragilità”.

Dunque i due studenti si erano ritirati dalla scuola e, più in generale, dalla società. Questo vuol dire che non frequentavano più le lezioni, non studiavano e né uscivano con gli amici. La stanza era diventata il loro ambiente, il loro unico spazio di vita. Una condizione, questa, molto diffusa in Giappone, dove la competizione si fa sentire a livelli estremi comportando spesso il ritiro e l’isolamento da parte dei più giovani (ma non solo). Una specie di rinuncia, un rifiuto, un lasciarsi andare.

L’intervento della scuola: gli studenti verso la Maturità

La scuola non è rimasta con le mani in mano. Si è attivata chiedendo supporto all’Ulss (Unità Locale Socio Sanitaria) e coinvolgendo lo psicologo scolastico e le famiglie dei ragazzi. “Si erano ritirati socialmente, non uscivano dalle proprie camere”, ha spiegato la dirigente scolastica. “Una situazione complicatissima”.

Una situazione complicatissima da cui però sono riusciti a trarli in salvo. Grazie agli sforzi congiunti e al sostegno umano e psicologico messo in campo, i due ragazzi sono tornati piano piano in classe. Il passo successivo alla riabilitazione sociale è stato quello di recuperare il tempo perduto e ottenere quindi la promozione all’ultimo anno scolastico.

Durante il quinto, si è resa evidente poi la necessità di un supporto ulteriore per aiutare i ragazzi a recuperare le lacune dal punto di vista dello studio. Missione compiuta, anche in questo caso: i due ragazzi sono riusciti a raggiungere l’esame di Maturità, in programma tra pochi giorni. Un traguardo che solo qualche tempo fa sembrava semplicemente impossibile.