
Da semplice proiezione per scopi didattici a caso nazionale. Sta facendo molto discutere quanto successo a Napoli, durante la proiezione del film ' Fortapàsc' al cinema 'Plaza' del Vomero.
Al centro della bufera un gruppo di ragazzi di una scuola media cittadina, rei di aver fragorosamente applaudito durante la scena dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani, scomparso il 23 settembre 1985 a causa di un attentato mafioso.
La vicenda ha scatenato le polemiche ed è poi diventata un caso mediatico al punto da scomodare il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.Leggi anche:
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Studenti applaudono alla morte di Giancarlo Siani
E' uno dei casi di cronaca nera che hanno segnato il nostro Paese. Giancarlo Siani è a tutti gli effetti una delle vittime della Camorra napoletana: il giornalista fu ucciso mentre rincasava la sera del 23 settembre 1985, freddato con due colpi di pistola. Proprio durante la messa in scena dell'omicidio, gli studenti – un piccolo gruppo – hanno applaudito rumorosamente. Una provocazione, secondo gli insegnanti che hanno prontamente sgridato i responsabili.
Le parole di dispiacere di Paolo Siani
Ma sotto potrebbe esserci molto di più. A dirlo è Paolo Siani, fratello di Giancarlo. Contattato da 'Il Fatto Quotidiano', Siani ha spiegato: “Le insegnanti sono dispiaciute. È chiaro che si tratta di un piccolo gruppo e non della maggioranza degli allievi ma non dobbiamo sottovalutare. La questione è più profonda: se noi, ai giovani, rappresentiamo in Tv, al cinema, molto di più storie di malaffare al posto di film e fiction sulle vittime della mafia, è chiaro che prevale la narrazione del male. Mi appello anche alla Rai: film come 'Fortapàsc', 'I cento passi' dedicato a Peppino Impastato o 'Alla luce del sole' che racconta di don Pino Puglisi, andrebbero fatti rivedere”.
In precedenza, il fratello della vittima aveva commentato così su Facebook l'accaduto: “Alla morte non si applaude, mai, per nessuno. Questo non va spiegato, dovrebbe far parte dell’animo umano. Davanti alla morte si resta in silenzio, questo neppure va spiegato. Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Adesso, subito, prima che sia troppo tardi. Non possiamo far finta di nulla, dobbiamo intervenire, spiegare, raccontare, e lo dobbiamo fare con più forza, più veemenza, più coraggio, più passione, tutti. Perché ci riguarda tutti”.
Il commento del Ministro Valditara
Su X, invece, è intervenuto il Ministro Giuseppe Valditara: “La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa. Per questo la gravità del gesto di applaudire all’efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani, come è avvenuto a Napoli durante la proiezione del film Fortapàsc da parte di alcuni studenti, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sull’accaduto”.