
Il caso, nato pochi giorni fa nel liceo romano, ha per oggetto una discussione tra il prof, accusato di non rispettare il regolamento adottato dall'istituto sulla carriera alias, e uno studente transgender che si è visto cancellare il proprio nome dal docente sulla verifica. Quando il professore ha riconsegnato i compiti in classe corretti, lo studente avrebbe trovato infatti il suo nome sbarrato, e sostituito con quello di nascita. Nel momento in cui l'alunno si è alzato per chiedere spiegazioni, ne sarebbe nata una discussione: da un lato il docente, convinto che lo studente dovesse firmarsi con il suo nome anagrafico, dall'altro l'alunno, che avendo attivato la carriera alias, ha denunciato il comportamento discriminatorio del prof.
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Carriera alias, gli studenti contro il prof: “Palese ed evidente atto di transfobia”
Lo studente rivendica una vera e propria violenza nei suoi confronti. Durante la discussione infatti il docente lo avrebbe più volte chiamato con il suo “dead name”, vale a dire il nome di nascita. L'alunno – intervistato da Skuola.net – ha spiegato le sue ragioni ”Mi sono sentito umiliato davanti a tutti, il professore ha ripetuto più volte il mio nome di nascita di fronte a tutta la classe: è stata una violenza quindi ho deciso di andare in vice-presidenza, anche perché non c'era modo di parlarne in classe. Soffro anche di ansia e stavo avendo un attacco di panico, quindi ho preferito andare in presidenza”.Lo studente discriminato ha ricevuto la solidarietà dei compagni di classe e in generale della scuola. Nella mattinata di oggi è stata infatti organizzata un'assemblea straordinaria per discutere di quanto accaduto. Skuola.net ha raccolto le opinioni dei compagni di scuola del ragazzo, tutte a senso unico: ”La scuola ha riconosciuto la carriera alias ed è inaccettabile che una persona venga umiliata in questo modo. Quello che si deve fare è costruire una cultura del rispetto e dell'inclusione” commenta uno studente. ”Non penso sia stato fatto con cattiveria, secondo me è frutto dell'ignoranza della persona” sostiene un altro alunno, riferendosi al docente. ”Un palese ed evidente atto di transfobia da parte di un professore che dovrebbe essere colui che protegge gli studenti. Penso anche che sia una gravissima mancanza di rispetto, verso l'essenza della persona stessa” conclude una studentessa.
Gay Center: “Chiesto tempestivo intervento del Ministero”
”Abbiamo segnalato questa grave violenza al Ministero. Attendiamo un tempestivo intervento, fra l'altro il ragazzo aveva già visto riconosciuto il diritto dell'utilizzo della carriera alias”, commenta Pietro Turano, Portavoce di “Gay Center”. ”Quindi la violazione dei suoi diritti è doppia. A cosa servono le leggi? A riconoscere le realtà del paese e organizzare la società in modo paritario. L'Italia è tra gli ultimi Paesi in Europa secondo ILGA per tutela persone LGBTQ e prima per omotransfobia. Strumenti come le carriere alias sono funzionali per riconoscere a studenti e studentesse i propri diritti” conclude l'attivista.
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