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studente in crisi

Le forze dell'ordine indagano sulla morte dello studente romano scomparso lo scorso 6 dicembre all'età di 12 anni.

Dalle prime ricostruzioni, riportate da diverse fonti, il giovane si sarebbe lasciato cadere nel vuoto dalla finestra della propria abitazione, sita al decimo piano di un edificio nel quartiere Collatino di Roma

Stando alle indiscrezioni delle ultime ore, tra cui quelle che leggiamo su Il Messaggero, la Procura avrebbe aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Indice

  1. Ipotesi istigazione al suicidio
  2. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti
  3. Sequestrato lo smartphone del ragazzo

Ipotesi istigazione al suicidio

Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì 6 dicembre: nonostante i soccorsi –  è stato trasportato con urgenza all'ospedale Bambin Gesù – il giovane non ce l'ha fatta.

Il 12enne era nella propria abitazione, insieme alla baby sitter e al padre che lavorava da remoto.

Sembra che si sia trattato di un gesto volontario, contrariamente a quanto riportato nelle ore seguenti la tragedia.

Al momento non sono chiare le motivazioni, ma gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, come quella di un rimprovero a scuola, i timori per un brutto voto inaspettato e senza dimenticare fenomeni di bullismo.

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti

Sempre Il Messaggero, poi, riporta le parole di una compagna di classe del giovane, ancora molto turbata: “Non voglio dire cose sbagliate, ma forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Non so, magari si era agitato”. 

Allo stesso modo, anche il portale AGI, spiega che al centro della vicenda potrebbe esserci un episodio avvenuto tra i banchi di scuola: l'ipotesi più convincente, al momento, sarebbe quella del bullismo, ma dalla scuola fanno sapere tutt'altro. 

Sequestrato lo smartphone del ragazzo

La polizia, venerdì 6 dicembre, ha interrogato un docente e il preside. Dalla scuola fanno sapere di non avere notato alcun sintomo di disagio o malessere.

I docenti, e in particolare il preside, spiegano che era un ragazzo tranquillo: non aveva problemi con nessuno, né con gli insegnanti né con i suoi coetanei: “Non era il primo della classe, non era il migliore, ma era sempre sorridente e buono” le loro parole.

Uno studente ben integrato nella scuola e nella sua classe, dunque. Le indagini, nel frattempo, procedono a ritmo serrato. Le forze dell'ordine hanno sequestrato lo smartphone del ragazzo nel tentativo di scovare una nuova pista da seguire.