
Un errore dietro l'altro.
L'alunno di un Istituto Tecnologico umbro, bocciato alla Maturità 2024, si è rivolto ai giudici per contestare l'esito dell'esame. E il Tar, fa sapere ‘TuttOggi’, ha dato ragione al ragazzo.
Questo perché sono emersi errori importanti nella gestione dell'esame di Stato da parte della Commissione: dalla correzione delle prove scritte effettuata da docenti fuori ambito, fino alla mancata documentazione dei materiali dell'orale.
Indice
La bocciatura e il ricorso al Tar
La vicenda parte dalla bocciatura di un alunno alla Maturità: appena 8 punti a separare lo studente dalla promozione.
Dopo aver ottenuto un credito di 27/40 e una media del 6,82, l'alunno era stato ammesso agli esami finali con una sola insufficienza.
Durante le prove, però, le cose non sono andate come sperato: 11/20 nella prima prova di italiano, 6/20 nella seconda prova e 8/20 nell'orale.
Il punteggio finale di 52/100 non è bastato per raggiungere la sufficienza, fissata a 60/100.Nonostante la bocciatura sembrasse definitiva, i genitori del ragazzo hanno deciso di non fermarsi. Hanno dapprima chiesto spiegazioni all'Ufficio Scolastico Regionale, che però li ha invitati a rivolgersi direttamente alla scuola. Insoddisfatti, hanno fatto ricorso al Tar.
Perché il ricorso?
L'avvocato ha depositato il ricorso il 5 ottobre 2024, sostenendo che l'esito dell'esame fosse illegittimo per tre motivi principali:
-
Errori nella composizione della Commissione: secondo il legale, la composizione dei professori incaricati di correggere le prove scritte era viziata da irregolarità. Alcuni docenti non erano parte delle discipline di competenza, come una professoressa di matematica che ha corretto il tema d'italiano.
-
Materiali dell'orale non regolarmente assegnati: durante la prova orale, non è stato redatto il verbale specifico sull'assegnazione del cosiddetto "spunto di partenza", il materiale che serve per dare avvio al colloquio. Questo vuoto documentale ha sollevato il dubbio che l'intera procedura non fosse stata seguita correttamente.
-
Errore procedurale nell'accesso agli atti: l'Ufficio Scolastico Regionale, anziché trattare il ricorso, lo ha rimbalzato alla scuola, creando un vuoto di competenza che ha ulteriormente complicato la questione.
Maturità, prof di matematica che corregge italiano?
Uno degli aspetti più curiosi della vicenda è stato l'errore relativo alla correzione delle prove scritte.
Sebbene la norma voglia che le prove di italiano siano corrette dai docenti dell'area disciplinare umanistica, dal verbale è emerso che, tra i correttori, figurava anche una professoressa di matematica, una materia completamente estranea a quella del tema.
Un errore che ha portato i giudici del Tar a considerare "l'illegittimità delle prove scritte", ordinando la loro rivalutazione da parte di una Commissione correttamente composta.
L'orale e altri errori formali
Anche la gestione della prova orale ha mostrato delle irregolarità.
La Commissione avrebbe dovuto predisporre i materiali per la prova ogni giorno e assegnarli ai candidati. Tuttavia, nel caso dell'alunno in questione, il verbale non conteneva informazioni precise sui materiali assegnati e sui tempi di predisposizione. E questo, tra le altre cose, ha fatto sì che i giudici non potessero verificare la correttezza dell'intera procedura.
Per tale motivo, il Tar ha deciso di annullare l'intera prova orale e richiedere una nuova sessione d'esame.
E adesso?
Il Tar ha quindi dato ragione al ragazzo (e ai suoi genitori).
Questa la sentenza, come riportato da ‘TuttOggi’: “La Commissione dovrà riunirsi entro trenta giorni, in composizione emendata dai vizi sopra rilevati, per procedere nuovamente alla valutazione delle prove scritte del candidato, alla ripetizione della prova orale nei confronti del medesimo e all’attribuzione del giudizio finale”.