
Diploma in quattro anni, anzichè in cinque. La proposta che appena qualche mese fa aveva fatto l'ex ministro Profumo si sta concretizzando, trovando il parere favorevole anche dell'attuale ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. La sperimentazione è già partita in alcune scuole paritarie della Penisola, e ora sembra ci siano le condizioni anche per le scuole pubbliche.
Dall’Istituto tecnico “Tosi” di Busto Arsizio parte la richiesta in attesa ora dell’approvazione del Ministero.SPERIMENTAZIONE IN CORSO - Le prime scuole ad adattarsi al sistema quadriennale degli altri Paesi europei sono state il collegio “San Carlo” di Milano che sfornerà nel 2015 i primi diplomati quadriennali, l’istituto “Carli” di Brescia e “l’Olga Fioroni” di Busto Arsizio. La sperimentazione all’interno di queste tre scuole paritarie, è partita ovviamente a seguito dell’ok del Ministero dell’Istruzione che si è mostrato ben disposto al tentativo di innovazione.
SCUOLE PUBBLICHE PRONTE - Ora la riduzione a quattro anni della scuola superiore sembra essere di fatto applicabile anche all’interno della scuola pubblica. L’istituto tecnico “Tosi” di Busto Arsizio potrebbe essere quello che aprirà per primo all’esperienza. Ma per il via libero occorre la conferma da parte del Ministero. Ciò che appare evidente è, tuttavia, che la scuola in questione abbia già tutte le condizioni per l’applicazione di tale sistema. Si tratta di un istituto “a vocazione internazionale”, come dichiarato dalla sua Preside, Nadia Cattaneo, in cui fondamentali, accanto al regolare percorso didattico, sono le esperienze di stage e scambi con altri Paesi. L’applicazione del modello quadriennale rappresenterebbe per l’istituto una forte ondata di innovazione, un’apertura all’utilizzo delle nuove tecnologie, un incremento del “tempo scuola da spendere all’estero”.
INNOVARE SPAVENTA - Ovviamente, di fronte alla novità, non tutte le reazioni si traducono in un consenso generale. Al contrario, se da un lato c’è attesa e fermentazione per quella che potrebbe essere un’importantissima rivoluzione del sistema scolastico, dall’altro c’è il forte timore del cambiamento che potrebbe investire la scuola, anche in termini di stravolgimento della didattica e riduzione del personale docenti. Ma è sempre la Preside Cattaneo a rassicurare sul fatto che, l’adozione del modello quadriennale, non comporterebbe alcuna modifica in termini di ore, né di numero di insegnanti. L’obiettivo principale di tale riforma consiste nel preparare meglio gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro, accorciando le distanze dal trampolino di lancio mediante stage e una didattica personalizzata.
IL MINISTRO APPROVA: NO ALLA PAURA - “Abbiamo dato il via libera ad una sperimentazione richiesta da alcune scuole. Si tratta di un numero esiguo di istituti che vogliono portare avanti un progetto e mi sembra giusto dargliene la possibilità. Verificheremo con attenzione il loro percorso ma non penso che bisogna avere paura di innovare”: queste le parole della Carrozza in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano “Il Mattino”, parole che descrivono un Ministro tutt’altro che contrario alla sperimentazione e all’innovazione, ma attento agli esiti di questa prima applicazione. Una riforma, quella della riduzione degli anni scolastici, che affonda le radice della sua discussione all’epoca di Berlinguer Ministro, e che oggi incontra uno spiraglio di possibile attuazione anche al livello statale.
Margherita Paolini