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Si avvicina l’inverno e, come ogni anno, il corredo scolastico si arricchisce di un accessorio in più: una bella coperta pesante. In questo periodo, infatti, le scuole mostrano tutte le loro fragilità.

Arrivano i primi freddi e, in molti istituti, già scatta l’emergenza. Tra cattiva manutenzione, problemi economici e impianti troppo datati le aule si trasformano in piccoli igloo, costringendo i ragazzi a organizzarsi come possono. Skuola.net da sempre monitora lo stato dei riscaldamenti delle nostre scuole. E, quasi sempre, i problemi iniziano prima del dovuto. A inizio dicembre, soprattutto al Nord, le temperature sono sì rigide ma non così eccessive. Le vere ondate di freddo devono ancora arrivare. Ma, osservando le immagini che arrivano da parecchie zone d’Italia, la situazione è già preoccupante. Figuriamoci cosa succederà verso febbraio, a inverno inoltrato.

Fantasia al potere per combattere il gelo

Nel frattempo, però, gli studenti – come dimostrano gli scatti che stanno popolando i social network - non si scoraggiano e tentano di andare avanti. Qualcuno usa l’arma dell’ironia, lasciandosi suggestionare dallo screensaver di un computer che riproduce un camino acceso. Altri si bardano con guanti, sciarpe e cappelli come se stessero sulla neve. Altri ancora si attaccano al termosifone, sperando sia caldo a sufficienza, o si avvolgono in plaid da divano. Ma ci sono anche quelli che passano alle vie di fatto, occupando le scuole o svolgendo le lezioni all’aperto (dove, probabilmente, la temperatura è addirittura più gradevole rispetto a quella della classe). Negli istituti di tutta italia, fioccano le proteste: in questi giorni scioperi e sit in a Bologna (istituto Serpieri), Lucca (polo Iti Fermi Giorgi di San Filippo), Torino (liceo Copernico), Gallarate (istituto Falcone) e in altre città del nord e del centro Italia.

Studenti, docenti e genitori: tutti protestano contro il freddo

Una battaglia che i ragazzi combattono con due alleati forti: professori e genitori. Perché il freddo è trasversale, democratico, non fa distinzioni, colpisce tutti. Ecco dunque che anche i docenti si attrezzano per affrontare una lunga, gelida, giornata di lezioni. E le famiglie protestano visto che, andando avanti così, le probabilità che i figli si ammalino è una possibilità più che concreta. È dunque ufficialmente iniziata la stagione delle ‘scuole sotto zero’. Speriamo non si iberni nessuno!