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Per molti un sogno, per altri è già una realtà. La settimana scolastica di soli quattro giorni fa da sempre discutere studenti, docenti e famiglie in tutto il mondo. Una formula che ha trovato applicazione in diverse parti del mondo, con risultati che fanno riflettere.

In Italia, al momento, la cosiddetta settimana corta è solo un miraggio: alcuni istituti hanno optato per la settimana di cinque giorni, eliminando il sabato dall'orario scolastico, ma per far chiudere i cancelli degli istituti già dal venerdì l'impressione è che ci sia ancora molta strada da fare.

Eppure questa modulazione del monte ore esiste già in diverse parti del mondo, come sottolinea un articolo pubblicato sul portale OrizzonteScuola: vediamo chi l'ha messa in pratica e quali sono i risultati di questa formula.

Indice

  1. Settimana corta a scuola: dove esiste già
  2. Il dibattito sulla settimana corta in Italia

Settimana corta a scuola: dove esiste già

Come spiega l'approfondimento della testata giornalistica, negli Stati Uniti, ad esempio, circa il 7% dei distretti scolastici, soprattutto in aree rurali come Colorado, Idaho e Oregon, ha adottato la settimana di 4 giorni per ridurre costi operativi come riscaldamento e trasporti.

Oltre a risparmi economici, si sono osservati benefici inaspettati: insegnanti più motivati e famiglie che possono godere di una maggiore flessibilità.

Tuttavia, uno studio dell’Oregon State University evidenzia che questa formula potrebbe penalizzare gli studenti più giovani o svantaggiati, accentuando le disuguaglianze sociali.

In Europa, il modello è stato perfezionato a seconda del Paese che l'ha adottato. In Finlandia, la settimana corta a scuola si combina con apprendimento personalizzato e attenzione al benessere psicofisico, mentre nei Paesi Bassi, l’uso di tecnologie educative avanzate ha ottimizzato i tempi di apprendimento.

Nel Regno Unito, alcune scuole del Dixons Academies Trust hanno riportato una maggiore soddisfazione degli studenti grazie a orari ridotti e metodologie didattiche innovative.

Anche in Asia, la settimana corta ha preso piede. In Corea del Sud, si è integrata con laboratori scientifici e tecnologici, mentre in Giappone, le ore ridotte vengono dedicate a attività culturali come artigianato e agricoltura, rafforzando il legame con il patrimonio locale.

In Africa, il Kenya ha puntato su attività pratiche legate a agricoltura sostenibile e imprenditorialità, dando agli studenti competenze applicabili nella vita reale.

Australia e Brasile hanno invece sperimentato formule diverse: in Australia, la settimana corta si abbina a lezioni virtuali, mentre in Brasile le ore extra vengono sfruttate per attività sportive e culturali, riducendo l'abbandono scolastico.

Il dibattito sulla settimana corta in Italia

In Italia, osserva l'autore dell'articolo su Orizzontescuola, l'idea di una settimana scolastica di 4 giorni è ancora in fase di dibattito. I vantaggi principali includono il miglioramento del benessere degli studenti e la riduzione dei costi, ma non mancano le criticità.

Un tema chiave è la gestione del tempo extra da parte delle famiglie, specialmente in aree con trasporti pubblici insufficienti. Ciò potrebbe creare un divario tra studenti di zone urbane e rurali, rendendo difficile partecipare ad attività extracurricolari nei pomeriggi.

Per risolvere il problema, propone di svolgere tali attività al mattino, nei giorni di scuola. Dal punto di vista del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, c'è il rischio di aumentare la dispersione scolastica nelle zone periferiche e rurali.

Una soluzione potrebbe essere, dunque, l’introduzione di modalità digitali e asincrone, permettendo agli studenti di recuperare contenuti online. Questa combinazione di lezioni in presenza e online potrebbe garantire maggiore equità.

Infine, c'è la necessità di trasformare le scuole in poli educativi aperti, con laboratori STEM, progetti artistici e percorsi di educazione civica nei giorni non scolastici. Tuttavia, questo richiede il coinvolgimento delle comunità locali, supporto tecnologico e finanziamenti adeguati.

Quattro giorni di scuola e tre di pausa: sogno o possibilità concreta per il futuro degli studenti italiani? La risposta dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione, risorse e inclusività.

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