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L'aumento dei costi dell'energia occupa gran parte del dibattito italiano degli ultimi giorni ed è al centro dell'azione di Governo.
Molte le proposte per arginare i rincari, tra cui anche quella – male accolta dai più – di tenere le scuole chiuse anche il sabato. Il Ministro dell'Istruzione Bianchi, in un'intervista a Radio24, è piombato sulla questione sostenendo l'impossibilità della proposta e che il tema non è mai stato sul tavolo del Governo Draghi.
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Bianchi: “Scuole partano dalla didattica”
Le scuole non si toccano, questa in sostanza la linea del Ministro dell'Istruzione. ”Le scuole devono essere le ultime su cui intervenire in merito ai temi energetici, dopodiché ci sono le autonomie delle scuole: se una scuola decide di organizzare una propria struttura può farlo, ma si parta dalla didattica" ha detto il numero uno di Viale Trastevere, che poi precisa: ”Io non ho mai chiusure di principio, ma il mio principio è: si parta dall'esigenza dei ragazzi e dall'esigenza di garantire un servizio nel modo migliore".
Caro-energia: il Codacons contro la settimana scolastica corta
Le parole del Ministro Bianchi sono largamente condivisee trovano appoggio anche nel Codacons. Nettamente contrario il Codacons all’ipotesi di ricorrere alla settimana corta come misura contro il caro-energia. “Qualsiasi riduzione dell’orario scolastico comporterebbe danni alle famiglie, da un lato creando disagi e problemi organizzativi ai genitori, dall’altro attraverso una ingiusta compressione del diritto all’istruzione come conseguenza della diminuzione delle ore di insegnamento – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’emergenza bollette non si risolve certo intaccando la scuola e tagliando i servizi agli utenti, ma combattendo le speculazioni sui mercati e fissando tetti massimi ai prezzi di luce e gas, come hanno già fatto altri paesi europei. Per tale motivo contrasteremo in ogni sede qualsiasi provvedimento che dovesse limitare o ridurre il diritto costituzionale all’istruzione come conseguenza del caro-energia”.