
Tra queste l'obbligo per tutti di indossare la mascherina “fino ai sei anni di età” ha generato numerose proteste. Sì perché mentre prima l'obbligo passava per l'ordine e grado di scuola, adesso è disciplinato dall'età dei ragazzi: capita così che in alcune classi della scuola dell'infanzia alcuni bambini, avendo compiuto il sesto anno di età, siano costretti ad indossare la mascherina. E' la storia del piccolo Leonardo, l'unico nella sua classe a dover indossare il dispositivo di protezione.
-
Leggi anche:
- Non c'è il bus per andare a scuola, bimbo fa 6 chilometri in canoa ogni mattina
- Anzio, ragazzina viene picchiata a sangue dai compagni di classe: ipotesi razzismo
- La maestra Michela a 102 anni torna in classe per un giorno
La storia di Leonardo: l'unico nella sua classe a dover indossare la mascherina
Il giovane studente, che frequenta l'Istituto Comprensivo Forum Novum di Torri in Sabina, in provincia di Rieti, è vittima di un distinguo che lo ha duramente provato. Leonardo è infatti ”l'unico della sua classe che si ritrova a indossare la mascherina chirurgica durante le attività didattiche”, come spiega la mamma Agnese Santini a La Repubblica. Una situazione che mette il bambino nelle condizioni di non poter vivere l'esperienza scolastica come vorrebbe: ”Per alcuni giorni non l'abbiamo mandato a scuola proprio in virtù di quest'obbligo, ma poi abbiamo visto che stava male psicologicamente. Così un po' per volta l'abbiamo fatto rientrare in classe, è un bambino intelligente e ha capito, ma non è certo facile per lui” aggiunge la madre del piccolo.Ma Leonardo e i suoi genitori non sono soli. A dargli man forte c'è il comitato “Genitori in Rete” che ha indirizzato una lettera al Ministro Patrizio Bianchi, includendo la Ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti, l'assessore regionale alla Scuola Claudio Di Berardino, la garante dell'Infanzia Monica Sansoni e l'Ufficio scolastico regionale. Stefania Lattanzi, Presidente dell'associazione, non usa giri di parole: ”Appare paradossale come in piena fase emergenziale il Ministero abbia applicato con buon senso una deroga che tenesse conto del contesto scolastico di riferimento dei bambini interessati, mentre con l'ultima circolare di cui in oggetto, in fase post emergenziale si prendano provvedimenti restrittivi e discriminatori” si legge nella missiva.