
Da settembre tutti gli studenti hanno avuto la possibilità di ritornare tra i banchi di scuola per frequentare le lezioni in presenza. E, sebbene non sia loro richiesto il Green Pass per accedere alle strutture scolastiche, come invece accade per gli insegnanti e il personale tecnico-amministrativo, sembrerebbe che alcuni istituti stiano trattando in modo diverso gli studenti a seconda della loro adesione meno al piano vaccinale anti-Covid, rischiando di generare delle discriminazioni.
Come riporta l'agenzia Ansa, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Maria Franca D’Agostino, si è fatta portavoce di alcuni spiacevoli eventi accaduti nel territorio di sua competenza, che ruotano attorno proprio alle vaccinazioni.
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Green pass, docenti iniziano l’appello dai vaccinati
Per frequentare la scuola in presenza, come detto, gli studenti non sono tenuti a mostrare il 'certificato verde', pur essendo molti di loro - quelli che hanno dai 12 anni in su - nell'età in cui si può già aderire al piano vaccinale anti-Covid. Dalla regione Abruzzo, però, arriva l’incresciosa notizia di un gruppo di docenti che, nel fare l'appello in una classe delle superiori, partirebbero dagli studenti vaccinati, citando solo successivamente quelli non immunizzati. A denunciare l’accaduto è, come anticipato, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, che ha definito “inaccettabile” l’operato discriminatorio perpetrato da alcuni professori di istituti scolastici nei confronti degli studenti nonché la evidente violazione della privacy.