
Con la maggiore età arriva anche il diploma. Sembrava essere solo una indiscrezione quella sull'abbreviamento del percorso di studi, lanciata dall'Agenzia Dire e ripresa dalla redazione di Skuola.net a tempo record.
Invece il Ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha confermato proprio oggi, ai microfoni di Radio Capital, che l'anticipo delle elementari a cinque anni allinea l'Italia con l'Europa. Secondo il Ministro "È per creare la scuola del futuro - spiega - che sia allineata alle direttive europee e alle migliori pratiche europee. Ci stiamo lavorando, non siamo ancora arrivati alla conclusione definitiva.” Intanto, la maggioranza degli studenti sembrerebbe favorevole alla riforma, convinta del fatto che uscire un anno prima da scuola la aiuterebbe a trovare più facilmente lavoro.L'EUROPA SI DIPLOMA A 18 ANNI: FAVOREVOLI E CONTRARI - Il diploma a 18 anni è un intervento necessario per rendere competitivi i nostri ragazzi sul mercato del lavoro, sempre più globalizzato. Nel resto d'Europa, infatti, ci si diploma almeno un anno prima rispetto all'Italia: 18 anni anche in Inghilterra, Finlandia e Svezia, nazioni che in termini di istruzione fanno scuola. Favorevoli gli studenti nostrani, secondo un sondaggio di Skuola.net oltre il 49% ha accolto positivamente la notizia. Ma alcuni insegnanti avvertono: "la maggior parte degli studenti a cinque anni non è pronto ad iniziare la fase della cultura".
TRA I BANCHI A 5 ANNI - Sembra abbandonata, quindi, l'idea di tagliare un anno dal percorso di studi, troppo pericolosa da un punto di vista della qualità degli insegnamenti e dell'esubero degli insegnanti. Il Messaggero in edicola oggi ipotizza che la commissione che si sta occupando del progetto si stia orientando sull’anticipo dell’ingresso a scuola a 5 anni, per uscirne diplomati a 18. In questo modo l'età di conclusione degli studi sarebbe perfettamente in linea con quella degli altri paesi d'Europa.
LA COMMISSIONE TOP SECRET - Al progetto sta lavorando una vera e propria taskforce voluta dal ministro Profumo e composta da esperti, pedagogisti e dirigenti scolastici. Tra i vari nomi figurano anche il consigliere del ministro Vittorio Campione, il capo dipartimento Lucrezia Stellacci e il direttore generale degli ordinamenti Carmela Palumbo. Il primo incontro si è tenuto la scorsa settimana, il prossimo è fissato per il 9 ottobre. A seguire ce ne saranno molti alti: l'obiettivo è quello di presentare al Ministro una valida soluzione entro la fine dell'anno.
PRECISAZIONI DEL MIUR - In realtà, in queste ore il Ministero dell'istruzione ha affermato che l'idea di anticipare l'inizio della scuola all'età di cinque anni è priva di fondamento pratico e che "Il Gruppo di lavoro costituito per svolgere, in raccordo con il Dipartimento dell’Istruzione, attività di studio e disamina delle problematiche […] sulla durata del corso di studi non poteva infatti produrre un tale progetto, per almeno tre motivi: il primo, è che si è appena tenuta solo la prima riunione, del tutto interlocutoria come è ovvio; il secondo, è che tale Gruppo ha natura solo scientifico-culturale e non politica, poiché il materiale prodotto da esso avrà carattere esclusivamente di ricognizione comparatistica, approfondimento e ricerca sul tema e su come esso si ponga negli altri paesi europei; il terzo, è che tale natura e carattere è diretta espressione del volere del Ministro Profumo, che ha sempre tenuto a sottolineare come abbia inteso tutto il suo mandato sin dall’inizio come opportunità di lavoro per un’“oliatura” del sistema e non come occasione di una sua ulteriore riforma. Un proposito che il Ministro conferma essere ancora valido oggi, tanto più essendo imminente la fine della legislatura".